A Conversano (BA), storica città collinare in cui è nata la collana di studi Quaderni di Arte Organaria in Terra di Bari, sono sopravvissuti tre organi monacali a doppia tastiera: lo strumento costruito nel 1793 da Nicola de Simone junior per la chiesa di Santa Chiara, quello realizzato nel 1857 da Giuseppe Toselli per la chiesa di San Benedetto e lo strumento ottocentesco della chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
Non meno interessanti sono gli altri tre organi antichi ancora esistenti, la cui storia si intreccia con quella dei celebri organari de Simone.
A ben vedere, i manufatti superstiti sono solo una minima parte del patrimonio organario conversanese dei secoli passati, frutto della cultura che un tempo si respirava in città grazie ai conti Acquaviva d’Aragona (1456-1806). Di qui la necessità di fare il punto della situazione, cimentandosi in una complessa operazione di “archeologia organaria”.
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