Umberto Fraccacreta I e II edizione
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Presentazione

  
umberto  

L’opera poetica di Umberto Fraccacreta

 

A sfatare l’allegra leggenda dell’Arsa Puglia sono concorsi vari elementi che non voglio qui elencare giacché chi segue la crescente attività e operosità dei vari amministratori del bene pubblico nelle nostre contrade deve convincersi che la siccità della nostra terra, per quanto dipende da forze umane, è ormai vinta.
Ma perché si diceva arsa la Puglia? Perché non piove in certe stagioni? Oh! ma in quante regioni non solo d’Italia e anche del mondo non piove per tanti mesi? Arsa per il terreno? Questa ragione se in buona parte vera un tempo ora non lo è più. Ma la Puglia era arsa essenzialmente per la mancanza di quel necessario e vitale vigore alla vita degli uomini e, se volete, anche delle bestie.
A questo riguardo dell’Arsa Puglia non è proprio più da parlarsene. L’Acquedotto Pugliese è la dimostrazione più evidente e lampante che parla da sé più di qualsiasi foglio di giornale: chi ha occhi veda e cambi le vecchie convinzioni. Non più dunque arsa la Puglia.
Ma al disopra di tutto ciò, l’Arsa Puglia ci indignava ed indispettiva non solo come pugliesi e amanti quindi del natio luogo ma essenzialmente per quell’idea di distese infinite e inospitali che ci balenava alla mente al suono di quelle in principio stridenti consonanti e vocali, ma poi dolci e serene. Per arso intendevamo qualche cosa di addirittura inconcepibile e quasi impossibile in questo bel giardino del mondo: un deserto arroventato dal sole, un deserto, non come quei della Tebaide, in cui neanche gli anacoreti possono vivere.
E ripugnava sempre più alla fantasia quell’aggettivo: la Puglia quindi senza vita e senza poesia poiché dove non c’è vita, non c’è poesia.
Che condanna per noi altri pugliesi. E dovevamo proprio essere condannati ad una perpetua infelicità? No! Sia perché studiando, osservando e vedendo ci siamo convinti che quell’aggettivo non andava e cadevano necessariamente tutte le nostre apocalittiche visioni sia anche perché la storia dimostra tutto il contrario essendo stata la nostra regione, dal Gargano al golfo di Taranto, tanto ambita dai vari conquistatori. Infine non va trascurato che la Puglia degnamente occupa un posto nel campo delle scienze e in quello delle arti, in tutte le manifestazioni del pensiero.
Non è il caso di dimostrare quanta poesia abbia ispirato il nostro Tavoliere nei tempi andati o a quanti artisti e scienziati abbia dato i natali.
Al giudizio dei critici, e naturalmente di quanti hanno un gusto artistico anche se non esercitato di professione, si è in questi ultimi anni presentato un poeta della nostra terra, e diciamo così sia perché nativo di queste belle contrade e sia anche perché in queste trova la fonte della sua poesia, il quale, pure nella farragine delle condizioni generali della poesia italiana e mondiale, trova unanime consenso di lode e ammirazione: Umberto Fraccacreta di San Severo.

Il paesaggio di Capitanata, dai monti del Gargano alle colline delle Murge fra il mare e gli Appennini e in mezzo, come in una chiusa che è una corona, la pianura del Tavoliere, poetico di per se stesso, offre al nostro Fraccacreta continua ispirazione di poesia.
E non è la semplice descrizione dei luoghi, veritiera e naturale che ci fa apparire bello quanto noi leggiamo nei Poemetti o in Elevazione, in tal caso ci soddisferebbe una fotografia, ma è l’anima e il sentimento che nei fenomeni o negli elementi della natura vi trasfonde. E fra il verde dei prati e dei vecchi tratturi, fra il biondeggiar delle spighe, vi sono creature che s’agitano, si muovono, pensano e sentono nell’attaccamento ai propri armenti o nella speranza di un buon raccolto.
Noi non possiamo rimanere insensibili alla fiducia del vecchio contadino che nella miseria di vari anni di carestia vuol ancora seminare quanto gli avanza nel proprio granaio mentre non gli regge il cuore alla decisione del figlio che per nuovi e più grandi miraggi vuol abbandonare la propria terra per andare in cerca di fortuna nelle lontane Americhe.
Cosa vi aspettate da questa situazione? Non già il trionfo delle effimere aspirazioni di quel giovane ad un avvenire agiato conquistato col sudore nelle altrui officine ma il miracolo del nostro suolo che ci dà e produce, contrariamente all’aspettativa di una mente esaltata, ma in armonia con la fiducia del vecchio colono.

L'Autore
Scheda bibliografica
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Autore Oronzo Marangelli 
Titolo Umberto Fraccacreta
Editore Edizioni Parnaso - Foggia
Prezzo € s.p.i.
data pub. 1932
In vendita presso:
www.editriceparnaso.it 
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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