Nel canto del sangue
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Prefazione

  
Nel cantodel sangue

Ode alla Madre

nel respiro dell'eternità.


 

Un altare per le nostre mamme

Due romanzi mi accompagnano dalla mia giovinezza nel cammino di ricerca per colmare il vuoto esistenziale che inevitabilmente provoca la scomparsa di una persona cara: Un altare per la Madre di Ferdinando Camon (Premio Strega nel 1978) e Il Natale del 1833 di Mario Pomilio (Premio Strega nel 1983).

Ferdinando Camon che si rassegna dinanzi al dolore e al vuoto della morte soltanto quando consentirà a sua madre di smettere di morire, costruendole un altare fatto di bellissime parole (il suo romanzo) nel quale mette in atto una transfigurazione d'amore con la mediazione della memoria: mettendo in ordine gli innumerevoli ricordi che si rincorrono nell'animo e i sentimenti e le emozioni vissute.

Mario Pomilio pur cosciente che i perché sul dolore, sulla morte, sull'eternità somigliano ai rami senza fioritura, non si rassegna a rimanere a mezza strada tra le incandescenze della fede e i divieti della ragione e scova in quelle pagine del cuore umano, quelle pagine fatte di parole non dette, dove il dialogo tra la fede e la sofferenza umana si apre alla speranza e all'eternità. I fallimenti della ricerca sono i frammenti copiati dal nostro cuore e solo l'apertura al senso della vita che ci collega con il soprannaturale può portarci fuori dal tunnel del dubbio.

Sì perché la vita altro non è che il passaggio sotto un tunnel, nel quale si entra al momento della nascita e per alcuni questo tunnel è più lungo per altri è più corto, ma soltanto la consapevolezza dei sentimenti d'immortalità ci porta fuori da questo tunnel e ci apre alla luce.

Entrambi gli scrittori sono avvolti da una intensa religiosità e ci parlano del filo della memoria che ci tiene sempre tutti uniti in una vita che non scompare ma che si trasforma e l'uscire dal tunnel non solo è l'incontro con la luce, ma anche l'irradiazione dei sentimenti che non si spengono mai.

A questi sentimenti che erigono monumenti d'amore vogliamo restare aggrappati quando ricordiamo e celebriamo le persone più care che non ci sono più.

La fede è l'àncora della vita che ci tiene ben aggrappati e saldi a Dio che nella visione cristiana si commuove dinanzi al dolore umano e che si immischia Incarnandosi con le nostre debolezze ed eleva le nostre speranze con la Resurrezione.
Alle nostre mamme che portiamo nel cuore con gli sconfinati sentimenti di riconoscenza edifichiamo un altare di gratitudine, un altare d'amore che non muore mai.

 

S.E.R. Mons. Nicola Girasoli
Arcivescovo titolare di Egnazia Appula Nunzio Apostolico in Perù

Scheda bibliografica
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Autore Santa Fizzarotti Selvaggi 
Titolo Nel canto del sangue
Editore Levante editori - Bari
Prezzo 9,00 euro
data pub. giugno 2018
ISBN 978-88-7949-689-6
In vendita presso:
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