La presentazione del libro “Lo sposo profuma di nardo…nei veli dell’aurora…” della poetessa e scrittrice, Santa Fizzarotti Selvaggi, edizione Gagliano, tenutasi il 9 luglio scorso, nell’ambito della rassegna “Libro Possibile”, segna la conclamata capacità dell’autrice di distinguersi, e non è una esagerazione, nel gotha della cultura e della poesia, in Puglia e in Italia. Santa ha il merito di disporre di una spiccata sensibilità per le arti e di una conoscenza profonda dell’Io. Sono per lei ristoro, capelli bianchi, anche grazie alla conoscenza dei classici greci e latini e alla capacità d’attingere alla Verità della Bibbia. Sono versanti di una stessa meta, che compongono l’unità di senso; sono forze che si aggregano per farsi nutrimento nel combattimento spirituale e per tenere le vele spiegate al vento, oltre le rotte terrene.
La ricerca della Verità, che sottende l’ardore inestinguibile per la bellezza, è la fonte ispiratrice dell’autrice. Santa è un’impareggiabile 007 dell’Amore, che schiarisce e rende pura la Verità; che sa farsi noi; che sa affratellarsi; che sa coniugare un unico linguaggio di condivisione e solidarietà con l’altro; che sa essere mani che si stringono con l’altro per spezzare le catene sempre più avvelenate dell’odio, che si stringe come non mai al collo dell’uomo di oggi. Non a caso il titolo dell’ode è più che mai evocativa, “Lo sposo profuma di nardo…” meta cui ognuno di noi è chiamato, per vivere l’Amore nella pienezza, nella dedizione e nel servizio, aspetti che richiedono appunto, il sacro profumo di nardo di evangelica memoria; che richiama Amore Divino per antonomasia, che spiritualizza la materia, la cristianizza, la trascende, per farsi canto dove tutte le note si fanno nuove per il cuore e per la ragione.
Nella presentazione l’autrice ha fatto emozionare quando ha declinato alcuni versi, percepiti con empatia dall’uditorio, per l’occasione la sala della biblioteca comunale “Chiantera” di Polignano a mare, era gremita in ogni ordine di posto. L’autrice ha deliziato la platea quando ha affrontato il tema centrale dell’esistenza, il male, insieme all’altro tema centrale che è l’Amore, “inflazionato, senza odore e sapore, materializzatosi in senso orizzontale”.
“L’Amore per i greci antichi – ha affermato - è un insieme di sfaccettature. E’ composto non da una lunga serie di parole, ma da sole quattro parole: “Eros, amore passionale, desiderio; Philia, amore amichevole, affettivo; Storge, amore familiare e Agape, amore incondizionato, altruistico”.
Nello sviluppare i temi, le parole dell’autrice profumavano di “nardo”, in quanto distillate col cuore che saliva agli occhi per farsi contatto con gli sguardi dell’uditorio; occhi che sembravano galleggiare in un mare di incantata purezza, da farsi essa stessa poesia; occhi come finestre arredate da multiformi e colorati fiori, a testimoniare che l’Amore è Pentecoste, è Pasqua, che continua ad esistere e a vivere, nonostante tutto. Inevitabile che fra la platea si respirasse un’atmosfera di emozioni e riflessioni, insinuatosi come profumo primigenio d’essere nati per la bellezza e per il già e non ancora.
Un libro da non perdere per ricentrare la propria esistenza su valori eterni e sempre moderni; valori che fanno riscoprire, per dirla con il linguaggio della natura, i verdi e fioriti rami che fanno capo alle radici dell’albero della vita; sono virtù che fioriscono col servizio e con il dono dell’Amore cristiano, che rendono l’uomo e la società nell’ordine della pace.
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