Vlad III di Valacchia. Il principe e l'Ordine del Drago
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Presentazione
  
 

Eroe o antieroe? Intendiamoci, se antieroe sta per fallibile, menefreghista, qualunquista  ed indolente, come quelli che i topoi della tradizione classica greca ci riportano, Vlad non è di questi. Ma, escludiamo subito che possa essere identificato come l'eroe classico, quello dal cuore d’oro,  o dal cuor di Leone, quello che vuole sempre e solo il bene comune e si comporta sempre in modo lineare, corretto e galante. No, non è nemmeno di questi. Vlad è un antieroe cattivo, che soffre e fa soffrire. È un Gilgamesh, il re di Uruk, semidio bellissimo, coraggioso, ma arrogante e prepotente che, quando si accorge che un serpente ha mangiato l'erba della sua immortalità, piange a lungo, sconsolato, deluso perché sa non c' è più niente da fare. Vlad è un antieroe tragico, dai ragionamenti contorti e spesso oscuri che nell'eterna lotta fra il bene e il male, pur volendolo, non riesce a scegliere il bene. È un antieroe che vive sospeso fra l'umano e il divino, credendosi semidio, unico, vendicatore, giudice. Incapace, però, di sollevarsi dalle umane miserie, di non soccombere al tragico destino di figlio di un traditore, sul cui capo piovono i più nefasti sortilegi  e le alchimie di una imperatrice-maga e gli anatemi biblici, quelli che puniscono per l'iniquità dei padri generazioni di figli. Vlad, dunque, non è l'eroe riconosciuto per il suo valore in battaglia, per aver ascoltato, unico e solo, l'appello del Papa a salvare i confini della Cristianità, per aver sostenuto con un manipolo di fedelissimi il pesante urto delle artiglierie ottomane, irrefrenabili dopo la vittoria di Costantinopoli. E non è nemmeno l'antieroe bello e dannato , fantasioso e carismatico che sa conquistare con il suo ghigno feroce o con la sua risata sarcastica chi sente parlare di lui e delle sue imprese ai limiti del possibile. No, Vlad si è conquistato il posto nella storia come  Vlad Țepeș, l'Impalatore o, nella moderna letteratura, come il vampiro succhia sangue del romanzo di Stoker. E nessuno si commuoverà  al racconto dello strappo insanabile provocato nella sua anima di bambino  per il tradimento e l'abbondono paterno, per la sua infanzia violata in un harem arabo,  per un destino non scelto che lo porta inesorabilmente e in solitudine più e più volte davanti a un bivio nel quale la strada sembra già segnata. Tantomeno sembreranno sufficienti a espiare le sue colpe gli anni trascorsi senza infamia e senza lode nella prigione dorata del re magiaro, il peggiore dei disonori per chi aveva cercato la morte gloriosa in battaglia.  Forse davvero da secoli Vlad vaga inquieto nelle notti di luna piena, non per succhiar sangue, ma in cerca dell'opportunità di riprendersi almeno una delle occasioni perdute. E in questo smarrimento, in quest' ansia umile di riscatto, troverà nello spazio infinito della leggenda la dimensione di uomo comune che gli faccia riprendere la vita perduta dietro la follia della vendetta.

Angela Campanella
Intervista di 
  
 

D. Partiamo proprio dal titolo, come mai “VLAD III DI VALACCHIA Il Principe e l’Ordine del Drago” Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
R. Il primo tema ricorrente è la Valacchia, una delle terre di mezzo o terre cuscinetto fra il blocco Occidentale rappresentato: dal Sacro Romano Impero, dalla Chiesa di Roma e dai regni satelliti, e il mondo d'Oriente rappresentato, ai confini,  dal Regno minaccioso della Sublime Porta. Il secondo tema ricorrente è quello dell'Ordine del Drago, ordine dinastico surrogato del ben più potente e noto Ordine religioso e cavalleresco medievale, quello dei Templari. L' Ordine del Drago, voluto dall' eretica Imperatrice Barbara di Celje, nota nelle leggende popolari per la sua magia cattiva,    raccoglie l'eredità di sfida dei Cavalieri al mondo infedele, ma anche il carico di misteri, segreti e maledizioni che l'ultimo Templare, Jacques de Molay, aveva portato con sé, morendo arso sul rogo. Il terzo tema, quello fondamentale, ruota intorno all'eroe antieroe Vlad III, voivoda di Valacchia, il Draculesti, meglio noto come Vlad Tepes l'Impalatore, colui che ha incarnato ed esaltato nella storia, e ancor più nella leggenda, tutta la brutalità e la crudeltà espressa dagli imperatori romani nelle persecuzioni, e dai tanti sovrani medievali d'Oriente e d'Occidente. Ma, per la tradizione religiosa dell'est Europa, Dracula viene ricordato come un eroe nazionale che difese la Croce e l'intera cristianità dall'avanzata turca. La sua morte misteriosa e sconosciuta ha alimentato e alimenta ancora la sua fama di anima disperata in cerca di una seconda opportunità di vita.

D. Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
R. La realtà è stata fondamentale, in quanto a far emergere Vlad fra i tanti personaggi storici del XV secolo europeo è stato il suo documentato valore in battaglia a difesa della Cristianità, e dell'Occidente in generale, dalle mire espansionistiche del turco ottomano  Murad II di Amasya e del figlio Mehmet II, il Fatih. Il Conquistatore, cioè,  così detto per essere riuscito nel 1453 a far cadere, dopo secoli e secoli, le inviolate mura di Costantinopoli, e pronto a ripetere l'impresa con Vienna e infine con Roma. Da solo Vlad tenne a freno questa potente macchina da guerra.  Ma che ne fu di Vlad dal momento in cui il re d'Ungheria Mattia Corvino fermò la sua mano macchiata di sangue e lo rinchiuse in una prigione dorata? La realtà di quel decennio di costrizione è piatta, storicamente irrilevante, ma le mille sfaccettature di Vlad disegnano arditamente la scrittura fino ad una morte o ad una scomparsa misteriose che non hanno lasciato traccia, tranne che nella fantasia popolare e nelle più variegate ipotesi.

D. La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
R. La scrittura è passata come un lampo di luce ad illuminare una storia europea controversa, luttuosa ed eccessiva che sta a segnare il passaggio dall'evo antico a quello moderno, una storia che mai più si disegnerà così eroica e così tragica. Una storia piena di un nugolo di personaggi più o meno sconosciuti dall'una e dall'altra parte, intesi come rappresentativi del mondo d'Oriente e del mondo d'Occidente,  ognuno a modo suo eroe e antieroe, preso in eventi memorabili e ineluttabili. Senza dimenticare che in tutto questo fioriva nelle corti europee, e veniva richiamato con ammirazione in quelle turche, lo splendore dell'arte e della cultura italiana del Rinascimento. 

D. A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “VLAD III DI VALACCHIA Il Principe e l’Ordine del Drago” se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
R. Ne trarrei sceneggiature per un film, divertendomi ad arricchire con particolari fantasiosi e spettacolari gli episodi più singolari come  ad esempio l'eclissi che precede la caduta di Costantinopoli... oppure  Vlad e il passaggio della cometa a forma di scimitarra o i suoi amori  tragici con la popolana e con Elisabeta o il tentativo folle di uccidere Mehmet... la prigionia dorata, il matrimonio convenzionale, la misteriosa scomparsa. Uno degli episodi più cinematografici è sicuramente quello in cui Vlad cerca di mettere in salvo il figlio, ma questo gli scivola da cavallo perdendosi in una fiumana di folla che abbandona il paese per paura dei Turchi e non riconosce il suo principe. La speranza di ritrovare il figlio che assicuri la prosecuzione dei Draculesti sul trono di Valacchia consentirà a Vlad di sopravvivere alla prigionia.

D. Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
R. I classici senza nessuna esclusione, la librettistica e la letteratura romantica dell ' 800, la cinematografia d'essai, Moravia, Cassola, Grillandi. Ma molto spesso nella ricerca del suono giusto della parola mi rifaccio alle poesie studiate nell'infanzia: Pascoli, Carducci, Diego Valeri.

D. Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
R. Lo studio del pianoforte, e quindi la ricerca dell'armonia, e la composizione di testi per documentari naturalistici che è un prezioso esercizio di sintesi per un mio modo di scrivere tendente all'enfatizzazione. E il montaggio, sempre dei documentari, la cui pratica mi ha abituata alla costruzione melodiosa di una progressiva successione di immagini.

D.Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
R. Il noir di Agatha Christie. La adoro,  ma non mi sognerei mai di imitarla; non ne sarei assolutamente capace.

D. Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
R. Cinquanta cinquanta. Ma non rinuncerei mai ad accarezzare le pagine di un libro specialmente se antico e a respirare l'aria di una biblioteca tutta cartacea.

D. Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Conflittuale. Raramente la scrittura accompagna il pensiero.

>D. Un motivo per cui lei comprerebbe VLAD III DI VALACCHIA Il Principe e l’Ordine del Drago” se non lo avesse scritto.
R. La poliedricità del personaggio e la conseguente curiosità di conoscere altre interpretazioni riguardo ai suoi tanto discussi aspetti comportamentali.

D.Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
R. Proseguirò certamente con i personaggi storici, ancora con la saga di Bona Sforza d'Aragona, con Sybilla d'Altavilla e i mondi normanni e con altre Donne della Storia. Prossimamente spero di uscire con "La storia e la leggenda di Federico II", mi auguro ancora con Aletti.  Ho in progetto la riedizione de "La Murgia dei Trulli" una guida turistico-culturale e gastronomica fra il mare e la campagna pugliese. Fra un personaggio storico e l'altro anche una raccolta di ricette della tradizione familiare e dei pranzi più noti della storia.

Comunicazione Aletti Editore
Scheda bibliografica
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Autore Angela Campanella
Titolo Vlad III di Valacchia. Il principe e l'Ordine del Drago
Editore Aletti
Prezzo € 12,00
data pub. dicembre 2017
In vendita presso:
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