Storie di donne nella storia di Martina
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Storie di donne nella storia di Martina

 

 

 Centro Culturel Du Monde Byrantin
Centro Culturel Du Monde Byrantin
 

Una nota citazione, attribuita ad Anatole France, dice che tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi. Ho cercato, quindi, di scrivere un libro storico senza menzogne che non fosse mortalmente noioso! 

Mi è bastato un pizzico di presenza femminile, e la storia ha preso vita e calore. L'amore, il coraggio, l'abnegazione e, perché no, anche le frivolezze delle donne ci riportano l'eco di millenni di storia, fatta non solo di guerre, ma anche di passioni. 

Le pagine di storia al femminile ci ricordano che in tante cartine geo-storiche le linee di confine hanno subito spostamenti perché una madre, una moglie, un'ardita amante hanno desiderato nuove terre, nuovi allori, nuova gloria, per il figlio, per lo sposo, per l'amante. 

Non strategie, non veleni né loschi raggiri, ma dolcezza e seduzione femminile hanno saputo spesso fermare sciabole e pistole. 

Senza dimenticare che il duro lavoro dei campi e quello della raccolta, la cura degli animali da cortile e la trasformazione dei prodotti della terra, impegno quotidiano di tante donne, hanno dato sapori e colori alle tavole imbandite di dimore signorili e di umili deschi. 

Come in un gioco di scacchi o di carte ho mosso le regine e le donne di cuori e di picche che aspettavano di uscire dal silenzio della storia. 

Una storia di Martina che, in queste pagine, e per la prima volta, esce dall'iconografia ufficiale di una nascita tardiva rispetto agli esordi storici dei vicini casali di Locorotondo, Mottola e Noci, e racconta tutto il suo ricco passato. 

Con il 2010 si sono chiusi i settecento anni dal riconoscimento istituzionale del casale della Franca Martina, voluto e sottoscritto da Filippo I d'Angiò il 12 agosto 1310. 

Un casale che nei secoli precedenti aveva già acquistato una sua peculiarità e si era faticosamente costituito una sua identità, pur fra invasioni, distruzioni e ricostruzioni. 

La storia di Martina, come la storia di tutte le ubertose colline del sud della Murgia, affonda le sue radici in una preistoria scritta in un libro di pietra che ci testimonia la presenza di comunità di pastori e di agricoltori, da millenni insediati nei ripari naturali, con attività cultuali e organizzazione sociale e familiare. 

Su di esse si sono innestate civiltà venute anche da lontano, stanziatesi a ridosso di terre boscose non lontane dal mare. 

È una comunità autoctona, progredita e attiva, e non solo un avamposto militare, quella che indusse Filippo d'Angiò a farne una sua terra, non soggetta a feudatari, ma direttamente dipendente dalla Corona.

Con Filippo d'Angiò, Martina divenne una rilevante casella dello scacchiere politico e militare meridionale, entrando di diritto nella storia delle grandi casate europee nel cui ambito insisteva la Murgia meridionale.

E le donne? 

Spesso una regina, e come vedremo, anche giovanissima, ha dovuto decidere delle sorti di un regno o di un popolo; alla stregua degli uomini o forse con un pizzico di buon senso in più, e avendo sempre, anche nel governo, un occhio vigile alle sorti dei figli e dei nipoti.


Angela Campanella

Scheda bibliografica
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Autore Angela Campanella 
Titolo

Storie di donne nella storia di Martina - 2 edizione

Editore TPE edizioni multimediali - Tirana (Albania)
Prezzo s.p.i.€
data pub.

gennaio 2018

In vendita presso:
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