Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara - Conversano
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Recensito per Scaffale da Francesco Saverio iatta
  
Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara - Conversano  

Finalmente almeno gran parte dei dipinti di proprietà della Diocesi di Conversano-Monopoli 1 che prima era dispersa (e/o mal raccolta, molto probabilmente: anche alla men peggio) in vari locali nella disposizione della Diocesi di Conversano 2 e che, quini erano disseminati (supponiamo: senza alcun criterio), in alcuni ambulacri delle Chiese di Conversano 3: hanno trovato la loro più logica quanto auspicabile sistemazione. Sono, per l’appunto, ben più decorosamente (che non in passato) ospitati nella neo nata ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’ 4 e quindi esposti, con semplice quanto raffinato gusto (il che rende l’insieme espositivo ancor più attraente) nei locali che, un tempo, ospitavano l’antica ‘Chiesa e convento di Santa Chiara’ 5, di recente radicalmente restaurati e quindi rimasti chiusi per quasi tre interminabili decenni 6. E, per ciò, restituita quindi anche alla fruizione dei fedeli 7
In occasione della sua inaugurazione è stato approntato un provvidenziale ‘cataloghino’ 8 che si propone quale cordiale vademecum (e cioè un utile compendio di informazioni) per assistere il visitatore nell’esplorazione, con cognizione di causa, dei vasti ed articolati vani che un tempo ospitavano la ‘Chiesa e del convento di Santa Chiara’ ed al contempo intende anche farsi valere come un economico baedeker ingrado difornire quel minimo di informazioni che sono indispensabilmente necessarie per avere a disposizione quanto permette di districarsi tra dipinti, di grandi e/o piccole dimensioni, per di più realizzati in secoli diversi, che la ‘Pinacoteca’ espone per la prima volta: anche per il più avveduto conoscitore della storia della comunità conversanese.
Ed è dei pregi e quindi poi pure dei limiti del ‘cataloghino’, cui abbiamo sin qui accennato, che intendiamo dar conto in quanto non lo possiamo non ritenere che come il primo, ma indispensabile, passo che deve poi ineludibilmente preludere alla compilazione di un vero e proprio catalogo. Insomma di un catalogo che sia quindi davvero in grado di offrire quel ragionato, documentato storico resoconto di quanto oggi custodisce la ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’.  
Alla breve, ma essenziale ‘introduzione’ 9 dettata dal ‘Rettore’ 10 della “Pinacoteca”, don Giuseppe Goffredo 11, nel ‘cataloghino’ segue la “Cronologia della chiesa e del monastero di santa Chiara in Conversano 12”, stilata con encomiabile acribia da Claudio Ermogene del Medico 13.
Ma la stessa ‘Cronologia’, pur ricostruita su documentazione, in gran parte, di prima mano e quindi di fatto spesso unicamente inedita 14, non solo non è inspiegabilmente citata, nel corpo della citata ‘Cronologia’, ma della stessa non se ne fa cenno neppure in una noticina a piè di pagina. Anche se riteniamo che la si citi, quanto meno in maniera piuttosto criptica, nella sommaria Bibliografia 15 che è riportata a pagina trentasette del nostro ‘cataloghino’.
Ci permettiamo quindi, in proposito, di suggerire, in specie a chi decide delle sorti presenti della ‘Chiesa-Pinacoteca di santa Chiara’, di non far disperdere il prezioso materiale archivistico cui abbiamo appena accennato. E, invece di radunare tutto quanto è già stato reperito (e quindi si può ancora reperire, in merito, anche ma non solo presso l’Archivio Diocesano di Conversano 16) e, con quanto si ha a disposizione, per ciò, si ricostruisca la storia della ‘Chiesa e del convento di santa Chiara’ pubblicandone i risultati in uno dei quaderni della benemerita collana dei ‘crescamus’ 17 che dobbiamo alle meritorie cure di Angelo Fanelli 18, il suo attuale impagabile direttore.
Claudio Ermogene del Medico ha anche il merito di aver inoltre segnalato, quanto mai opportunamente, in un depliant offerto ai primi visitatori della ‘Pinacoteca’ quanto segue: “L'edificio, pur conservando l'antica funzione di culto, diventa sede della Pinacoteca Diocesana. Al suo interno sono collocate statue e tele, realizzate dal Cinquecento in poi, provenienti da chiese conversanesi. Il percorso espositivo è incentrato su tre temi principali strettamente interconnessi: il Mistero della Croce, Maria Madre di Dio, vite dei Santi. Opere particolarmente pregiate sono: le tele con la Madonna della Croce (1579) e quelle con i Dottori della Chiesa (1674) originariamente collocate nella chiesa dei Cappuccini, il Beato Rodolfo Acquaviva D'Aragona dipinto da Paolo Finoglio (1590- 1645) e donato alla Cattedrale di Conversano da donna Giulia Acquaviva D'Aragona, la Madonna del Rosario attribuibile a un seguace di Finoglio, il Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria (quadro già notato dagli esperti d'arte di Napoleone), l’Annunciazione secentesca proveniente dalla chiesa confraternale di Santa Maria la Nova, la Madonna delle Grazie (1766) di Andrea Giannico e il Cristo risorto (1794) realizzato da Samuele Tatulli proprio per le monache di Santa Chiara” 19.
Si ha, per ciò, leggendo quanto abbiamo appena riportato, la riprova di quella che inizialmente era stata solo una mera sensazione e cioè che la visita alla ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’ non riservava unicamente modeste sorprese quanto invece ben più di una serie di più che inaspettate quanto piacevoli scoperte.
Infatti visitando, con l’aiuto del ‘cataloghino’, cui abbiamo brevemente accennano, le sale ampie sale che oggi costituiscono la ‘Pinacoteca’ ci si rende, quasi immediatamente, conto di quanta non affatto modesta parte della storia cittadina (è per ciò non solo prettamente religiosa) sia stata accolta e/o raccolta sotto le sue volte.
Non sfugge infatti (visitando il complesso monumentale che ospitava la ‘Chiesa ed il convento di Santa Chiara’) quali e quante iniziative, prettamente anche politiche, son maturate e quindi si son poi potute concretizzare proprio grazie alla istituzione della ‘Chiesa e del convento di Santa Chiara’. Complesso monumentale di cui si ha modo di cogliere, oltre le sue essenziali linee architettoniche, anche come queste grondino pure di storia. Non si dimentichi in proposito che la ‘Chiesa e l’annesso antico Convento di Santa Chiara’ sono state, per lungo tempo, non solo luoghi di fervida vita religiosa cittadina, ma hanno anche fatto maturare specifici interessi politici davvero concreti. Non per nulla la ‘ Chiesa e l’annesso antico convento di santa Chiara’ hanno fatto parte, a tutti gli effetti, con il complesso monumentale di san Benedetto, di quella ‘cittadella’ nella città antica che si riesce perfettamente ad individuare nella veduta a volo di uccello realizzata dal vedutista e cartografo Francesco Cassiano de Silva 20.
Si è infatti, oramai, ben più che consapevoli come, tra il XVI e XVII secolo, gli Acquaviva, signori di Conversano, siano stati precipuamente intenti “a rafforzare e quindi poi anche a consolidare la propria presenza all’interno del mondo ecclesiastico conversamese,  [cosa] indispensabile per mediare poi il controllo su quello laico-politico … operazioni che come questa permisero dunque agli Acquaviva di esercitare un capillare controllo sull’intera vita della città, rafforzando non solo la propria posizione politica, ma anche la propria immagine pubblica 21”.
Il complesso architettonico della ‘Chiesa e del convento di santa Chiara’ non si può quindi considerare un complesso architettonico di modesto conto (nonostante parte delle  apparenze ingannino in proposito) perché è lo stesso è da ascriversi ad una precisa committenza acquaviviana 22. Committenza che puntava sia al ‘controllo’ della vita che si svolgeva tra le mura del convento di santa Chiara, ma che nel contempo tendeva pure ad influenzare la vita cittadina 23.
Dato di fatto, storicamente accertato, che quindi conferma, che chi ha abitato il complesso architettonico che comprende la ‘Chiesa ed il contento di santa Chiara’ ha assolto anche a funzioni storicamente non del tutto irrilevanti di cui, per altro, si sono già delineate alcune linee.
Infatti, per coglierle tutt’intere manca, quasi unicamente, un’articolata serie di studi che ne ricostruiscano le fasi evolutive e quindi la sua microstoria e poi, su questo abbrivio, ricostruire anche la stessa loro valenza non unicamente sul mero piano artistico-architettonico.
Per ora quindi la Diocesi di Conversano può vantare una modesta (per entità numerica) pinacoteca, ma che riteniamo, che nel tempo, sia destinata (e se non lo è: lo deve divenire, ne ha tutte le potenzialità!) ad arricchirsi di ben altri tesori (sia pur minori e quindi poi non unicamente pittorici!) forse ancor oggi relegati, se non proprio dimenticati (per colmo di ironia: all’insaputa dei più) in qualche recondito andito sia pur di proprietà della Diocesi.
Se non andiamo errati nel complesso di San Benedetto sono attualmente custodite almeno due tele 24 del pittore Vincenzo Fato 25 che riteniamo non sarebbe affatto un male se venissero ad unirsi alle altre che già custodisce la ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’.
Detto quindi tutto il bene possibile del ‘mini catalogo tascabile’ che, oggi, viene offerto come baedeker per avere a portata di mano un primo, sia pur essenziale orientamento per visitare, con cognizione di causa. la ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’ è, comunque, da auspicare che questo ‘mini catalogo tascabile’ (che pur ci rigiriamo tra le mani con un misto di orgoglio e compiacimento) funga da abbrivio per poi far realizzare da una équipe di esperti di storia d’arte (specialisti di storia dell’arte in Puglia e quindi di memorabilia di Terra di Bari) perché provvedano a curare la pubblicazione di un ‘vero’ catalogo (anche nelle proporzioni!) che ponga nel giusto rilievo, storico e culturale, il patrimonio artistico e quindi poi anche antropologico che ora, provvidenzialmente, custodisce la ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’.
È indubbiamente una seconda tappa che può prendere il suo avvio proprio dai dati che già contiene, sia pure in nuce, la brochure che oggi tenta di supplire ad un vero e proprio catalogo. Infatti, oggi, abbiamo, in proposito, a disposizione una mini guida che ci permette di osservare, sia pur con comodità, le riproduzioni, a tutta pagina e a colori 26, dei dipinti che custodisce la ‘Pinacoteca’ ma, purtroppo, non abbiamo invece quella serie di studi e contributi che devono tentare di contestualizzare ogni singolo dipinto e/o ciclo di dipinti e, quindi, li deve collocare nel loro contesto culturale e quindi poi anche nel  secolo che li ha fatti commissionare. E, per ciò, siano in grado di offrirci quelle preziose coordinate storico-culturali che ci devono permettere anche di comprendere, ma appieno, il valore dei dipinti oggi custoditi dalla ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’, Valore che non è affatto unicamente affidato al rilievo dei dipinti cui ci siano appena riferiti che di fatto risultano essere emblematici quanto insostituibili testimoni di sia pur diverse stagioni culturali della nostra comunità.
Ci permettiamo inoltre di ribattere, con un non affatto modesto rammarico che il complesso monumentale della ‘Chiesa e del Convento di Santa Chiara’, pur essendo il risultato di una ben nota quanto specifica committenza acquaviviana 27, non ha, imperdonabilmente, ancora tutt’oggi, quella monografia storico-artistica che, invece, merita. E che quindi attende da tempo immemorabile di essere realizzata. Sebbene siano già stati, da tempo, preparati un ampio e articolato studio condotto da Luciana Livrea dell’Università di Bari 28 e quindi poi anche da Candida De Toma (docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Classico di Conversano ed il Liceo Artistico ‘L. Russo’ di Monopoli 29) che ne ha curato la ricostruzione meramente storica 30.
Non si dimentichi in proposito che tutti, ma proprio tutti gli altri complessi monumentali religiosi conversanesi hanno la loro monografia 31. Mentre la ‘Chiesa e il Convento di Santa Chiara’ la attendono ancora. E ci auguriamo non ancora vanamente.
Mentre le chiesette rurali (lo si tenga ben presente) hanno già avuto più di una pubblicazione 32 che ne ha tentato di ricostruire la storia ed il peculiare significato che hanno avuto e che tutt’ora non possono non avere non unicamente per le comunità rurali della nostra comunità.

3 È un vero peccato che di ogni reperto come di ogni tela non sia stato riportato nel cataloghino (sia pure con le approssimazioni del caso, ma che sarebbero dovute essere opportunamente segnalate) il sito che prima di essere trasferite nella ‘Pinacoteca’ le ospitava. In mancanza di queste indicazioni si corre il rischio di perdere quei dati estrinseci che pur tuttavia possono permettere di avere a disposizione quei dati che quindi permettono di contestualizzare, sul mero piano storico quanto antropologico, il reperto che oggi è posto in mostra E, per ciò, in futuro non ci si potrà che limitare a leggere (e quindi a decrittare) solo una modesta parte di quanto ci può consegnare (come pretto documento storico) e quindi ben poco quanto abbia significato per la devozione non solo popolare. È una perdita che in mancanza degli ausilî storici cui abbiamo appena accennato, rischia, gravemente, di non fa compiere quelle ricostruzioni che, invece, potrebbero dar frutti del tutto letteralmente imprevedibili. Infatti questa mancanza non permette di leggere (e quindi più specificamente decrittare) correttamente il reperto, sia pur pregevole, che si ha innanzi agli occhi. E questo stato di cose (si aggrava ulteriormente) sol che si vada con la memoria alla ripetuta distruzione, avvenuta in passato, degli archivi cittadini. Sicché oggi, per ricostruire almeno una parte del passato della città di Conversano, abbiamo a disposizione, in città, le fonti che ci può fornire l’Archivio diocesano di Conversano, cfr. C. E. del Medico, Cronologia della chiesa e del monastero di santa Chiara in Conversano in “Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano, Grafica 080 – Modugno, Modugno 2016, p.6..

5 È appena il caso di rammentare che le prime, sia pur scarne notizie che ci hanno tramandato i compilatori di storie di Conversano su quello che è, purtroppo, considerato “il parente povero” dei complessi architettonici religiosi della Città sono,  per primo, il notaio Francesco Giuliani senior (cfr.); quindi Paolo Antonio di Tarsia (cfr.), poi le Memorie storiche / della / città di Conversano / scritte da / Giuseppe AntonioDi Tarsia Morisco / primicerio della cattedrale di Conversano (cfr.),quindi di seguito … … de Jatta (cfr. , p.) e per ultimo, in ordine cronologico, il Prof. Can.co Cav. dottore in lettere Giuseppe Bolognini nella sua Storia di Conversano dai tempi più remoti al 1865 corredata di documenti e di tavole genealogiche, Canfora, Bari 1935, XIII anno dell’era fascista, p.237). La Chiesa e il relativo convento di santa Chiara risulta essere, in effetti, il “parente povero” dei complessi architettonici cittadini se ovviamente questo complesso architettonico viene, però antistoricamente, paragonato agli altri complessi architettonici cittadini perché anche la ‘Chiesa e il convento di santa Chiara’ grondano di storia. Come per altro grondano di storia, non unicamente cittadina, la Chiesa e al Monastero che insistono nel complesso monumentale di San Benedetto; la Chiesa ed al Monastero dei Santi Cosma e Damiano che insistono nell’omonimo monumentale complesso voluto da Gian Girolamo II ed Isabella Filomarino; oppure la Chiesa ed al Convento di Santa Maria dell’Isola che insistono nell’omonimo complesso monumentale francescano. Per non citare quindi la stessa Chiesa e il Convento del Carmine e quindi poi la Chiesa ed il Convento e poi anche il ‘chiostro affrescato’ dei Paolotti e quindi, non certo per ultima, anche la Chiesa del soppresso Convento dei francescani che insiste in Piazza XX Settembre. Cogliamo l’occasione per segnalare che l’unico contributo che fornisce informazioni utili per ricostruire almeno alcuni momenti nodali della storia della ‘Chiesa e del convento di santa Chiara’ è (se non andiamo errati) quello stilato, ma purtroppo molti anni fa, dalla professoressa Candidata De Toma, per cui cfr. C. De Toma, Precisazione su una committenza acquaviviana: la Chiesa e il Convento di Santa Chiara a Conversano in “Territorio e feudalità nel Mezzogiorno rinascimentale. Il ruolo degli Acquaviva tra XV e XVI secolo, collana ‘Biblioteca di cultura seconda serie n. 101, Centro ricerche di storia ed arte Conversano, Atti del primo Convegno internazionale di studi su La casa Acquaviva d’Atri e di Conversano (Conversano-Atri 13-16 settembre 1991), tomo II, a c. di C. Lavarra, Galatina 1996, pp.295-302.

6 Cfr. G. Goffredo, Presentazione, inChiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano”, op.cit., p.3.

7 ‘Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara’, via Porta Antica della Città, nn. 13-15; Numero cellulare del Direttore della Pinacoteca: 340 47 67 23 1, Numero del cellulare della ‘Guida’ di riferimento: 339 40 01 31 4; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

8 catàlogo, s. m. [dal lat. Tardo catalŏgus, gr. κατάλογος «elenco, lista», der. Di καταλέγω «enumerare»] (pl. -ghi). – 1. a. Elenco ordinato e sistematico di più oggetti della stessa specie, come libri, opere d’arte, prodotti artigiani o industriali, ecc. (o anche di specie affini o diverse, quando gli oggetti siano riuniti nello stesso luogo o per lo stesso scopo: per es., i cataloghi delle vendite all’asta), con le indicazioni atte a individuarli e talora, come nei cataloghi di vendita, con il prezzo segnato: fare, compilare un catalogo; mettere in catalogo; aggiungere in catalogo i nuovi acquisti. Diminutivo: cataloghétto, cataloghino; spregiativo: catalogùccio; peggiorativo: Catalogàccio, cfr. voce catàlogo in “Vocabolario on line”, www.treccani.it.

9 Cfr. G. Goffredo, Introduzione in “Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano, op. cit., p.3

10 Cfr. G. Goffredo, Introduzione in “Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano, op. cit., p.3

12 Cfr. C. E. del Medico, Cronologia della chiesa e del monastero di santa Chiara in Conversano in “Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano, op. cit., pp. 4-6.

14 Cfr. C. E. Del Medico (?), Bibliografia in “Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano, op. cit., p.37.

15 Cfr. C. E. Del Medico (?), Bibliografia in “Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano, op. cit., p.37.

19 Cfr. C. E. del Medico, Cronologia della chiesa e del monastero di santa Chiara in Conversano in “Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara – Conversano, op. cit., p.6, II colonna.

20 Cfr. F. S. Jatta, Una fonte iconografica più riprodotta che di fatto nota, in “Nugae eruditae” di prossima pubblicazione e Id, La veduta prospettica acquerellata di Conversano, in “Nugae eruditae” di prossima pubblicazione. E sulla vita e la produzione di vedutista e cartografo di Francesco Cassiano da Silva cfr. M. R. Pessolano - G. Amirante, Immagini di Napoli e del Regno. La raccolta di Francesco Cassiano de Silva, con un saggio di Ornella Zerlenga, E.S.I. Napoli 2005.

21 Cfr. C. De Toma, Precisazione su una committenza acquaviviana: la Chiesa e il Convento di Santa Chiara a Conversano in “Territorio e feudalità nel Mezzogiorno rinascimentale. Il ruolo degli Acquaviva tra XV e XVI secolo, op. cit., pp.301-302.

22 Cfr. C. De Toma, Precisazione su una committenza acquaviviana: la Chiesa e il Convento di Santa Chiara a Conversano in “Territorio e feudalità nel Mezzogiorno rinascimentale. Il ruolo degli Acquaviva tra XV e XVI secolo, op. cit., pp.295-302.

23 “Si comincia a far luce sul ruolo di «padroni», ancora una volta svolto dagli acquaviva”, cfr. C. De Toma, Precisazione su una committenza acquaviviana: la Chiesa e il Convento di Santa Chiara a Conversano in “Territorio e feudalità nel Mezzogiorno rinascimentale. Il ruolo degli Acquaviva tra XV e XVI secolo in op. cit., p.298.

24 I depositi della chiesa di san Benedetto dovrebbero custodire due dipinti di Vincenzo Fati, cfr. “Allegoria della speranza” e  “Allegoria della carità”.

25 Cfr. AA.VV. Vincenzo Fato nella pittura del Settecento in Puglia (1705-12005) Centenario della nascita, a c. di G. Lanzillotta, Castellana Grotte 19 dicembre 2005-19 febbraio 2006, Patrocinio Ministero Beni e attività culturali – Ministero istruzione università e ricerca - Regione Puglia -Provincia di Bari – Camera di commercio di Bari, Graphic Andria, Andria
2005; V. Di Cerbo, Una tela di Vincenzo Fato nella Chiesa di Campanile in “ ARTE nelle Terre dei Gambacorta”, del 28/9/2009, Terredeigambacorta; G. Annibaldis, Tanti santi dipinti e nessun patrono per Vincenzo Fato in "La Gazzetta del Mezzogiorno", pagina ‘la Cultura’ del tre gennaio duemilacinque, Mondimedievali-santidipinti; cfr. voce Fato, Vincenzo, a c. di Domenica Pasculli Ferrara, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. 45, Roma 1995, www.treccani.it; voce Vincenzo Fato in “Wikipedia, l'enciclopedia libera”,  www.wikipedia.it. In occasione della mostra dedicata al Fato avevano segnalato la presenza di alcune tele del pittore castellanase, per cui si cfr. F. S. Jatta, Quattro tele del pittore Vincenzo Fato sono custodite a Conversano, perché non farle divenire le protagoniste di una mostra? in ‘Gli ori di Conversano’ di prossima pubblicazione.

26 Le riproduzioni fotografiche dei dipinti della ‘Chiesa-Pinacoteca diocesana di Conversano’ sono dovute alla proverbiale sensibilità ed abilità di Mimmo Guglielmo di Castellana Grotte.

27 Cfr. C. De Toma, Precisazione su una committenza acquaviviana: la Chiesa e il Convento di Santa Chiara a Conversano in op. cit., pp.295-302.

28 Cfr. C. De Toma, Precisazione su una committenza acquaviviana: la Chiesa e il Convento di Santa Chiara a Conversano in op. cit., p.295, nota n.1.

29 Cfr. https://www.facebook.com/candida.detoma

30 Cfr. C. De Toma, Precisazione su una committenza acquaviviana: la Chiesa e il Convento di Santa Chiara a Conversano in op. cit., p.295, nota n.1.

31 Cfr. per la Cattedrale, cfr.P. Rescio, La cattedrale di Conversano, Rubettino, Soveria Mannelli 2001; La Cattedrale di Conversano. Guida storico-artistica, Grafischena, Fasano 1980, pp. 72, con illustrazioni in bianco e nero nel corpo del testo e fuori testo. La cura della realizzazione grafica del pieghevole è dell'Agenzia per grafica e stampa Imprint s.n.c. di Giovanni Turi & C. È stato stampato a Conversano nel maggio del 2000. Ed è di 16 pagine. Coordinatore dell'iniziativa e ideatore del progetto grafico è stato Giuseppe Lenoci. I testi sono di Angelo Fanelli. Le foto a colori, invece, di Luigi Mastronardi. La tiratura della guida è di 5.000 copie. A. Fanelli, La cattedrale di Conversano: le antiche cappelle, l'incendio, il carteggio e i progetti di ricostruzione (1912-1926), collana quaderni "crescamus", n. 13, Grafica 080, Modugno (Ba), 2009; Architettura, decorazione romanica e barocca nella Cattedrale di Conversano alla prima metà del ‘700, in “Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche”, cura di Vito L’Abbate, vol. III, Congedo, Galatina 1990. pp. 97 – 116. Per la ‘Chiesa e il convento del Carmine’, cfr. AA.VV., La Chiesa e il Convento del Carmine a Conversano, Centro Ricerche di Storia ed Arte - Conversano, a cura di Marina Esposito e Laura Mitaritondo, collana “Biblioteca di Cultura Pugliese” diretta da Mario Congedo seconda serie n. 132, Mario Congedo Editore, Galatina 1999, pp.190, con numerose ill. in bianco e nero e a colori. E, quindi, “La Bruna”. Il nobile culto carmelitano e donna Isabella, a c. di Giusepe Lenoci, Grafica Imprintg Conversano, ma senza l’indicazione della data di stampa: ma luglio 2000. Per il complesso della ‘Chiesa e il convento di S. Maria dell’Isola’, cfr. C. Gelao - I. La Selva, La chiesa e il monastero di Santa Maria dell’isola, Scisci, Conversano 1983 ed A. Fanelli, P.A. Tarsia, Divae virginis insulae cupernanensis historia, a c. e con una introduzione, traduzione e note di Angelo Fanelli, Pascale, Castellana Grotte 1992.  Per il complesso della ‘Chiesa, convento e chiostro dei Minimi’, cfr. Barbone Pugliese N. - Pugliese V., La chiesa e il convento dei Minimi a Conversano, Centro conversanese ricerche di storia e arte, Capone, Cavallino 1985; G. Manco, La chiesa dei Paolotti a Conversano in “Paolo Finoglio e il suo tempo”, Electa Napoli, Napoli 2000, pp.178-179 e F. S. Jatta, Il notaio Francesco Giuliani senior committente di una lunetta che insiste nel chiostro del convento dei Minimi di san Francesco di Paola, in “Per il notaio Francesco Giuliani senior” in corso di pubblicazione. Per la ‘Chiesa e il convento di San Francesco’, cfr. R. Romito Lorusso – A. M. Tagarelli, La Chiesa e il convento di San Francesco a Conversano, Centro conversanese ricerche di storia ed arte, ‘Biblioteca di cultura pugliese n.3, Congedo, Galatone 1993. Per il complesso della ‘Chiesa e del convento dei Santi Cosma e Damiano’, cfr. A. Fanelli, Cultura economia e religiosità a Conversano nel Seicento. Per una lettura storica e iconografica del monastero e della chiesa dei SS. Cosma e Damiano, collana quaderni “crescamus”, n. 2, Grafica Scisci, Conversano 2004; Per la ‘Chiesa ed il convento di san Benedetto’, cfr. U. Panarelli, Il monastero e la chiesa di S. Benedetto in Conversano. Monografia storico-artistica, Scisci, Conversano 1977. Per la ‘Chiesa ed il convento di San Giuseppe’, cfr. E. Pellegrini, La chiesa di san Giuseppe a Conversano in “Paolo Finoglio e il suo tempo”, Electa Napoli, Napoli 2000, pp.177. Per la chiesetta un tempo extra moenia di san Rocco, cfr. A. Fanelli, Appunti per una storia della chiesa di S. Rocco in Conversano, Grafica Scisci, Conversano 2001; Id., Chiesa di San Rocco - Conversano: storia arte tradizione liturgia 1510-2010, agosto 2010; Id., Le due più antiche biografie del ‘400 su S. Rocco, testo latino, traduzione a fronte e osservazioni storico-critiche”, Grafica Scisci, Conversano, 1996.      

32 Si cfr. in proposito A. Fanizzi- V. L’Abbate, Le chiesette rurali del territorio di Conversano. Note storiche, in “Storia e cultura in Terra di Bari”, n.1, a. 1983, pp. 27-48 e quindi il recente ed ineludibile AA.VV., Le chiese rurali nel territorio di Conversano. Un patrimonio destinato a scomparire?, catalogo ‘mostra didattica svolta nell’ambito del ‘Premio di studio ‘Prof. Donato Arienzo’ X edizione 2013-2014, Società di storia patria per la Puglia Sezione di Conversano – Centro studi Maria e Francesca Marangelli Conversano con il patrocinio del Comune di Conversano città d’arte Assessorato alle politiche culturali, iniziativa sponsorizzata dalla Banca di Credito cooperativa di Conversano, in collaborazione con ‘Liceo classico ‘D. Morea’- classe IV B, Liceo statale ‘S. Benedetto’ classe IV A Scienze umane e Liceo Scientifico ‘Sante Simone’ classe III D, iniziativa realizzata con il sostegno di Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, Editrice ComuniCazioni, Conversano 2014.

 

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Presentazione
  
Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara - Conversano  

sono lieto di presentarvi un quaderno che delinea un capolavoro architettonico del XVI secolo, situato nel cuore del centro storico di Conversano, che dopo alcuni anni di restauro è stato riportato al suo splendore originario: la chiesa di Santa Chiara.

Siamo grati alla solerzia della Diocesi di Conversano-Monopoli e ai provvidenziali fondi dll'8xmille della Chiesa Cattolica che hanno consentito di realizzare un radicale restauro della chiesa, rimasta chiusa per quasi tre decenni.

Sono ancora più lieto nel ribadire che Santa Chiara non sarà solo aperta per il culto, ma sarà sede anche della Pinacoteca Diocesana: tele di grande rilievo artistico e storico, che erano in attesa di essere esposte al pubblico, sono state collocate in questa location degna del loro valore.

Spero che coloro che passeranno dalle viuzze del centro storico siano attratti dalla curiosità e dall'interesse di entrare in una chiesa antica e di trovarsi affascinati dalla doppia valenza di contenuto: Chiesa e Pinacoteca. Sarà senz'altro una grande opportunità per compiere un tuffo nel passato della nostra fede cristiana e un prendere il largo per rinnovate motivazioni che spingeranno ad essere "sale della terra e luce per il mondo".

Buona visita e buono stupore!

 

il Rettore don Giuseppe Goffredo

 

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Scheda bibliografica
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Autore Claudio E. Del Medico
Titolo Chiesa e Pinacoteca Diocesana Santa Chiara - Conversano
Editore Grafica 080 - Modugno
Prezzo S.P.I.
data pub. giugno 2016
In vendita presso:
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