Natale nel cuore 2021

 
 
L'Associazione Crocerossine d'Italia Onlus sez. di Bari
Associazione Culturale Incontri
Auguri di "Natale nel cuore " con le Autrici del volume
"Per amore della nostra terra" 
Angela Campanella e Santa Fizzarotti Selvaggi
 
 

Conversano, 19 dic. 2021 Castello Marchione - Filmato 


 

 
Natale nel cuore 2021

 
 
L'Associazione Crocerossine d'Italia Onlus sez. di Bari
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Auguri di "Natale nel cuore " con le Autrici del volume
"Per amore della nostra terra" 
Angela Campanella e Santa Fizzarotti Selvaggi
 
 

Conversano, 19 dic. 2021 Castello Marchione - Fotogallery 

 

 

I cavalieri di San Nicola e L’Ordine della Nave
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Presentazione

  
I cavalieri di San Nicola e L’Ordine della Nave  

Dopo il medioevo dorato del XIII secolo, che vide il fiorire delle arti e l’agiatezza delle popolazioni europee e del mondo bizantino, si assiste alla crisi epocale del secolo successivo, che colpì in maniera sensibile tutte le popolazioni senza alcuna distinzione, infierendo in particolare sulle classi sociali più indigenti. Il precedente medioevo aureo aveva tratto sviluppo dal clima temperato e dallo scioglimento dei ghiacci, condizioni favorevoli all’aumento demografico e allo sviluppo dell’agricoltura, con un sensibile abbassamento dei prezzi delle derrate alimentari. Il peggioramento del clima, con aumento della piovosità e conseguente umidità eccessiva, danneggiarono in maniera irreparabile l’agricoltura e in particolare i cereali, che rappresentavano il principale sostentamento delle classi meno abbienti. Molti campi, soprattutto quelli delle zone impervie divennero in poco tempo improduttivi e portarono alla grande carestia del secondo decennio. Questa fu la prima di una serie di crisi che su vasta scala colpirono soprattutto il Nord Europa e, in misura più moderata, l’Italia settentrionale, causando milioni di morti per denutrizione e per le conseguenti malattie, e ponendo fine al precedente periodo di crescita e prosperità che durava dall'undicesimo secolo. Fu un periodo segnato da attività criminali, malattie e morte diffusa, fino a episodi di infanticidio e cannibalismo; l’Europa non si riprese completamente per diversi decenni. La crisi ebbe conseguenze sulla Chiesa, sullo Stato, sulla società europea e sugli avvenimenti che seguirono nei decenni successivi del quattordicesimo secolo. Dalla crisi non fu escluso neanche il prospero e vasto Impero Bizantino.

Violente lotte sociali, tra cui due grandi guerre civili, ne indebolirono la potenza militare. Le conseguenze furono tragiche, in quanto la situazione permise ai Turchi ottomani di avanzare verso Costantinopoli. Bisanzio perse molti dei suoi territori asiatici, e l'Epiro si ridusse significativamente ad opera della Serbia. Imperatore era Andronico III Paleologo, sotto la reggenza della madre, ma il capo de facto dell'impero bizantino era Giovanni Cantacuzeno, uno stretto collaboratore del defunto imperatore, un ricco proprietario terriero che aspirava alla reggenza. Questo conflitto aprì una lotta di classe, con i ricchi e potenti che sostenevano Cantacuzeno mentre la povera gente sosteneva la reggenza dell’imperatrice. Cantacuzeno riuscì a conquistare Costantinopoli nel 1347 e pose fine alla guerra civile, ma l'impero bizantino diveniva sempre più circondato dall'avanzata ottomana. In questo clima europeo e asiatico si pone l’iniziativa militare-cavalleresca del re Carlo III d’Angiò Durazzo. La necessità di rafforzare la sua posizione, dopo le lotte sostenute con la regina Giovanna I, con Luigi d’Angiò e con il Papa Urbano VI, ed il progetto di rendere il titolo di re di Gerusalemme da formale a sostanziale, furono le motivazioni che indussero Carlo a istituire l’Ordine della Nave, in cui raccolse i fedelissimi della corona, appartenenti alle dinastie dominanti dell’Italia meridionale. L’Ordine lasciò un grande segno nella storiografia successiva e probabilmente nella tradizione popolare, in quanto legato alla devozione nicolaiana, ma si estinse con il suo ideatore.

Rimarcare la presenza di questo Ordine, e soprattutto leggerne l’articolato statuto voluto da Carlo III, è un utile spaccato storico su un’epoca poco studiata, così lontana, ma per molti versi così vicina.

Siamo pertanto ben lieti di concedere, a questa lodevole opera di ricerca e ricostruzione storia, il patrocinio del nostro Centre Culturel du Monde Byzantin.

 

S.A.I.R. Johannes Angelos XIII

Presidente Centre Culturel du Monde Byzantin

firma 
Scheda bibliografica
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Autore Angela Campanella 
Titolo

I cavalieri di San Nicola e L’Ordine della Nave

Editore Favia Arti Grafiche - Modugno (Ba)
Prezzo s.p.i.€
data pub.

dicembre 2019

In vendita presso:
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Storie di donne nella storia di Martina
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Ai lettori

  
Storie di donne nella storia di Martina

 

 

 Centro Culturel Du Monde Byrantin
Centro Culturel Du Monde Byrantin
 

Una nota citazione, attribuita ad Anatole France, dice che tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi. Ho cercato, quindi, di scrivere un libro storico senza menzogne che non fosse mortalmente noioso! 

Mi è bastato un pizzico di presenza femminile, e la storia ha preso vita e calore. L'amore, il coraggio, l'abnegazione e, perché no, anche le frivolezze delle donne ci riportano l'eco di millenni di storia, fatta non solo di guerre, ma anche di passioni. 

Le pagine di storia al femminile ci ricordano che in tante cartine geo-storiche le linee di confine hanno subito spostamenti perché una madre, una moglie, un'ardita amante hanno desiderato nuove terre, nuovi allori, nuova gloria, per il figlio, per lo sposo, per l'amante. 

Non strategie, non veleni né loschi raggiri, ma dolcezza e seduzione femminile hanno saputo spesso fermare sciabole e pistole. 

Senza dimenticare che il duro lavoro dei campi e quello della raccolta, la cura degli animali da cortile e la trasformazione dei prodotti della terra, impegno quotidiano di tante donne, hanno dato sapori e colori alle tavole imbandite di dimore signorili e di umili deschi. 

Come in un gioco di scacchi o di carte ho mosso le regine e le donne di cuori e di picche che aspettavano di uscire dal silenzio della storia. 

Una storia di Martina che, in queste pagine, e per la prima volta, esce dall'iconografia ufficiale di una nascita tardiva rispetto agli esordi storici dei vicini casali di Locorotondo, Mottola e Noci, e racconta tutto il suo ricco passato. 

Con il 2010 si sono chiusi i settecento anni dal riconoscimento istituzionale del casale della Franca Martina, voluto e sottoscritto da Filippo I d'Angiò il 12 agosto 1310. 

Un casale che nei secoli precedenti aveva già acquistato una sua peculiarità e si era faticosamente costituito una sua identità, pur fra invasioni, distruzioni e ricostruzioni. 

La storia di Martina, come la storia di tutte le ubertose colline del sud della Murgia, affonda le sue radici in una preistoria scritta in un libro di pietra che ci testimonia la presenza di comunità di pastori e di agricoltori, da millenni insediati nei ripari naturali, con attività cultuali e organizzazione sociale e familiare. 

Su di esse si sono innestate civiltà venute anche da lontano, stanziatesi a ridosso di terre boscose non lontane dal mare. 

È una comunità autoctona, progredita e attiva, e non solo un avamposto militare, quella che indusse Filippo d'Angiò a farne una sua terra, non soggetta a feudatari, ma direttamente dipendente dalla Corona.

Con Filippo d'Angiò, Martina divenne una rilevante casella dello scacchiere politico e militare meridionale, entrando di diritto nella storia delle grandi casate europee nel cui ambito insisteva la Murgia meridionale.

E le donne? 

Spesso una regina, e come vedremo, anche giovanissima, ha dovuto decidere delle sorti di un regno o di un popolo; alla stregua degli uomini o forse con un pizzico di buon senso in più, e avendo sempre, anche nel governo, un occhio vigile alle sorti dei figli e dei nipoti.


Angela Campanella

Scheda bibliografica
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Autore Angela Campanella 
Titolo

Storie di donne nella storia di Martina - 2 edizione

Editore TPE edizioni multimediali - Tirana (Albania)
Prezzo s.p.i.€
data pub.

gennaio 2018

In vendita presso:
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