La pittura dell'Ottocento in Puglia
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Recensione

  
La pittura dell'Ottocento in Puglia  

Uno dietro l'altro i libri di Cristine Sperken Farese stanno ricostruendo il volto finora sconosciuto della pittura meridionale e italiana dei due secoli che precedono il nostro. Ultimo arrivo in libreria è un volume su La pittura dell'Ottocento in Puglia edito da Giacomo Adda. Un dettagliato esame, ricco di testimonianze fotografiche, di ciò che questa regione ha prodotto, dai grandissimi Giuseppe De Nittis e Gioacchino Toma ai meno noti in campo internazionale ma non per questo poco validi Biagio Molinari, Agesilao Flora, Michele De Napoli, Raffaele Armenise, per citarne qualcuno. Promettendo di tornare sull’argomento, mi fermerò a raccontare oggi una zona più oscura dell'Ottocento, un'area che il libro prova a esplorare tra mille difficoltà, una botola che finora, esclusi gli accenni nei repertori di Pasquale Sorrenti, non aveva sollevato nessuno.

DONNE – È la pittura prodotta da donne nel secolo in questione. Mi fa da corrimano per avviare il di’ scorso, un libro sulle Scrittrici di Puglia che Patrizia Guida mandò in libreria nel 2008 grazie all’editore Congedo, Non si confaceva alle donne aristocratiche né alle esponenti della ricca borghesia meridionale esporsi con un romanzo o una raccolta di versi o men che meno un diario Così sono andate perdute le opere di Almerinda Morelli e non sto a dire di autrici dei secoli bui. Solo nel secondo Ottocento rilucono i versi della monopolitana Carolina Bregante, di Adele Lupo Maggiolini, di Fulvia Miani Perotti, di Clelia Romano o della ruvese Maria Savi Lopez. Un silenzio assordante sulla cultura letteraria al femminile, che fa pesare ulteriormente l'assenza in questa regione di una Storia della letteratura pugliese che vada oltre gli interessi monografici di Mario Marti, di Franco Tateo, di Donato Valli, di Michele Dell’Aquila, di Maria Pagliara, di Ettore Catalano, dei gruppi La Vallisa e Incroci e di quel Movimento poesia capeggiato da Anna Santoliquido. Christine cita le striminzite note biografiche di alcune donne, ci stanno sì e no in una mano, che si cimentano lungo Varco dell'intero ‘800 con i pennelli. “Solo lentamente - chiosa amara Christine riferendosi all’età borbonica - escono ora dal loro secolare oblio”. Tutta collocata in una pittura neoclassica è Francesca Forleo Brajda, nata a Francavilla Fontana (1779-1820) e appartenente a un’antica famiglia di origine spagnola. Allieva di Ludovico Guanti, un pittore locale, la Forleo forse guardò Paolo Finoglio se dipinse scene ispirate alla Gerusalemme Liberata. A partire dal 1810 si dedica a scene di genere legate ai mondo bucolico e georgico, tra cui un quadro sul tema del Ballo della taranta. Se la Forleo ha avuto qualche fortuna critica, poco conosciuta è Teresa Laura dello Diago, originaria di Mesagne (1762-1841) e allieva di Domenico Pinca, autore di alcune pale d'altare del luogo. Della Diago si ha notizia di appena un paio di autoritratti. Ricca pare sia invece la produzione di Maria Rachele Lillo (Ruffano 1768- Lecce 1845). Figlia del pittore Saverio Lillo, Maria Rachele ha lasciato parecchie pale d'altare sparse in varie chiese del Salento. Vita breve ebbe Anna Rolli, nata a Roma nel 1816 e andata sposa a un medico dì Bitonto, città nella quale morì nel 1851,11 suo modello classico fu Raffaello e nel 1841 ottenne una medaglia d'oro nella Mostra d’arte provinciale a Bari, Di lei si conservano varie pale d'altare tra cui una Trinità, una Vergine e le Anime purganti realizzare nel 1851 per la chiesa del Purgatorio di Bitonto.

ESPOSIZIONE - Negli stessi anni operava in Puglia Maria Mundo, nata a Bari tra il 1825 e il 1830 e morta nel 1889. Ebbe per qualche tempo rapporti con Michele De Napoli, il noto pittore di Terlizzi, e sappiamo che partecipò alla Prima esposizione italiana di Firenze, con quattro dipinti, tra i quali il ritratto del padre Giosuè, già sindaco di Bari, Eseguì in prevalenza ritratti, nature morte e soggetti floreali. Alcune opere a soggetti religiosi si conservano presso il Museo Civico di Treviso. Originaria di Lecce, città dove nacque nel 1835, è Clementina Carrelli. Studiò a Napoli e si perfezionò a Roma, partecipando all'ultima mostra borbonica del 1859 con il soggetto biblico Agar e Ismaele. Si ha notizia di molti suoi dipinti sparsi in varie parti d'Europa, ma caduta nell'oblio, è ben poco ciò che oggi possiamo ammirare, Pare si conservi presso la Biblioteca Sagarriga Visconti di Bari un suo Ritratto di Giulio Petroni che la Sperken giudica elementare e “probabilmente poco indicativo della sua arte”. Di una Olga Farina originaria di Lecce dove nacque nel 1885 sappiamo che fu allieva di Giuseppe De Santis e che nel corso del ‘900 tenne molte per­sonali a Napoli dove si è spenta negli anni ’70. L'invito a questo punto è ai tanti collezionisti, a privati in possesso dì opere d’arte, ai sacerdoti che si suppone conoscano a fondo le parrocchie e i santuari da loro gestiti, affinché diano notizia di pittrici delle cui opere sono depositari o a conoscenza, perché si possa eventualmente arricchire questa prima mappa che Christine ha con tante difficoltà e puntualità disegnato.

 Raffaele Nigro
Scheda bibliografica
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Autore Christine Sperken Farese
Titolo La pittura dell'Ottocento in Puglia
Editore Adda Editore - Bari
Prezzo € 30.00
data pub. 2015 p.240
In vendita presso:
Adda Editore - Bari 
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