Alba Amoruso

Note biografiche dell'autrore
   
Alba Amoruso
Alba Amoruso
Bari (1959-2010)

Alba Amoruso sin da giovanissima scrive romanzi e racconti che, in breve, la condurranno nella grande avventura delle arti visive attraverso l'illustrazione di alcuni suoi scritti. Accanto alle tecniche dell' illustrazione, avvia lo studio della pittura On partWare della tecnica ad olio su tavola.

Negli anni Ottanta le sue tematiche espressive partono da un caldo naturalismo (mondo vegetale, aria - acqua - terra - fuoco) ed evolvono attraversando una fase in cui predomina un astrattismo lirico dai connotati simbolisti. Successivamente, negli anni Novanta, approda a temi paesaggistici e infine focalizza l'attenzione sul paesaggio antropico. Nel primo decennio dei 2000 produce numerosi cicli pittorici prevalentemente dedicati all'ambiente naturalistico e urbano.

Assiduamente presente nelle fiere ed expo specializzate, sia in Italia che all'estero, ha tenuto numerose mostre personali e collettive; ha partecipato a rassegne d'arte ed eventi culturaii di rilievo presso musei e gallerie civiche. 

Recensita da selezionate riviste d'arte e architettura, tra le quali: «Arte» di Mondadori, «Stile», «Juliet», «Segno», «Altrimmagine» «Quaderni dell'Arte» di Lalli Editore, «La Voce», «Image» Periodico Europeo, è stata, inoltre, recensita da emittenti televisive regionali attraverso segnalazioni e speciali dedicati alla sua attività artistica.


Nel dicembre 2003 risulta vincitrice in un concorso pubblico per l'acquisizíone di opere d'arte da parte di una Istituzione Statale (Corte dei Conti Città di Potenza - Gazzetta Ufficiale Marzo 2004).
Nel 2007 partecipa alla 52a Biennale di Venezia con il progetto collettivo Project CAOS presso la Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista a Venezia.

Si aggiudica i seguenti premi e riconoscimenti:

  • Tributo ad Alba Amoruso - Vernice Art Fair Romagna Fiere, Forlì 2018
  • Finalista - categoria affermati - Premio Internazionale d'Arte SS 325 PRATO nel 2005, Targa della Critica Tommaso Paloscia.
  • Finalista - categoria affermati - Premio Internazionale d'Arte Giovanni Olindo ASTI nel 2005, Targa della Critica.
  • Finalista - Premio Gardeschi AREZZO nel 2005.
  • Finalista per la Pittura - Premio Arte Mondadori nel 2004, nel 2003, nel 1994 e nel 1992.
  • Finalista al Premio Coinè nel 2004.
  • III Premio ex-aequo - Pittura Città di Novara nel 2004.
  • III Premio - Pittura Castellucci Città di Firenze nel 2004.
  • I Premio - Pittura Città di Bari nel 2000;
  • III Premio - Pittura Città di Firenze nel 2000;
  • I Premio nell'Anniversario Speciale dei decennale - Pittura Città di Andria nel 1997;
  • III Premio di Pittura Concorso Internazionale d'Arte Contemporanea Città di Sassari nel 1997;
  • I Premio di Pittura Città di Andria nel 1996.
 

Non trascura nel frattempo la sua appassionata inclinazione per la scrittura e dal 1994 al 2008 pubblica quattro romanzi brevi. Nel 2009 la sua intensa attività artistica viene purtroppo interrotta dal male terribile contro il quale ha lottato per anni. I dipinti dell'artista figurano in prestigiose collezioni. Le quotazioni di mercato sono pubblicate nel Catalogo d’Arte Moderna Mondadori di Milano e nell’ Annuario ACCA in Arte di Roma.

 

Pubblicazioni:

 

2008 - MORIAMO DENTRO - racconti - Edizioni La Matrice, Bari.

2007 - PROJECT CAOS - catalogo collettivo - 52. Biennale di Venezia, De Luca editori, Roma

2007 - PATHOPOLIS - catalogo monografico - Sagraf srl, Capurso, Bari.

2004 - MEGALOPOLI - catalogo monografico - Arti Grafiche Savarese, Capurso (BA).

2004 - LETTERA D'AMORE - Romanzo - Schena Editore, Fasano (BR).

2002 - LA VOCE MUTA DELLE COSE - monografia - li ed. Lalli Editore, Poggibonsi-Siena.

2001 - LA VOCE MUTA DELLE COSE - catalogo monografico - 1 ed. Lalli Editore, Poggibonsi-Siena.

2000 - LA PUPA DI ZUCCHERO - romanzo - collana Poche Pagine, Schena Editore, Fasano (BR).

1999 - TENSIONI - catalogo monografico - Schena Editore, Fasano (BR).

1998 - I VELARI DELLA PITTURA - catalogo monografico - Lalli Editore, Poggibonsi - Siena.

1997 - Catalogo Generale cicli pittorici 1995-96-'97, Edizioni Favia, Bari.

1994 - LA CASA AL MARE - romanzo - collana Poche Pagine, Schena Editore, Fasano (BR).

1994 - TERRAQUEA - catalogo - Schena Editore, Fasano (BR).

1994 - NATURAL-MENTE - Schena Editore, Fasano (BR).

1993 - IN FONDO AL MARE - fiaba figurata - Schena Editore, Fasano (BR).

Tratto dal catalogo
La voce muta del tempo
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Presentazione

  
La voce muta del tempo
Catalogo mostra celebrativa di
Alba Amoruso
a cura di Giorgio Bertozzi , Ferdan Yusufi, Alessandra Trapanà
contributo critico di Maria Vinella

La pittura di Alba Amoruso tra narrazione emotiva e impegno sociale

Un rapido excursus sulle artiste del Novecento evidenzia i molteplici percorsi di ricerca e la feconda produzione di donne-autrici attive nei movimenti delle avanguardie storiche: dal Futurismo al Cubismo, dall’Astrattismo al Dada e al Surralismo. Pensiamo al lavoro di protagoniste geniali come Tamara de Lempicka, Sonia Delaunay, Georgia O'Keeffe, Frida Kahlo e numerose altre. Nell'ultima metà del Novecento, dal Secondo Dopoguerra in poi, il gruppo delle ariste presenti sia n Europa sia in America si fa sempre più folto. Infatti, nei decenni successivi alla conclusione dell'ultimo conflitto mondiale, le donne dimostrano di avere maggiore consapevolezza del proprio ruolo sociale, e questo anche attraverso l’arte. Nasce un nuovo immaginario che parte dalla sensibilità femminile e da un differente punto di vista, non più solo maschile (ricordiamo adiste come Louise Bourgeois, Shirin Neshat, Carol Rama). Dopo il faticoso ventennio tra gli anni Cinquanta e Settanta, assistiamo a un reale riconoscimento dell’arte realizzata da pittrici, fotografie, scultrice; poi, dagli anni Ottanta e Novanta si profila un cambio pregnante di contenuti. Accanto al grande tema dei corpo e della differenza dei generi vengono sviluppate le tematiche dell’autonarrazione e dell’autobiografia, il racconto delle immagini frammentate dei quotidiano, la memoria personale che coinvolge l’ambiente e i luoghi dei reale. Non mancano l’attenzione ai temi di impegno sodale, l’indagine sulle problematiche che interessano la collettività, la salvaguardia della natura.
Anche quella dell’artista Alba Amoroso è stata una ricca ricerca basata su numerose fasi espressive: la fase del naturalismo favolistico, l'astrattismo lirico, la ricerca figurativa dai connotati simbolisti, sino all’ultimo decennio dedicato all’indagine di temi sociali di tipo ambientalista. Sin dagli inizi della propria avventura estetica, l’arte visiva è per Alba Amoruso un'occasione di fuga mentale. È deriva liberatoria. È sguardo visionario. La storia dell'artista prende avvio negli anni Ottanta, quando realizza i primi cicli a olio. La sua formazione pittorica è da autodidatta, da appassionata sperimentatrice. Esordiente, si affida a un naturalismo decorativo mediterraneo, un universo vegetale velato di stupefazione, calde atmosfere, profumi selvatici; sagome e forme eleganti come arabeschi appaiono in micro paesaggi racchiusi in dettagli floreali e foglie giganti. Luoghi magici della natura e giardini mitici accolgono albe primordiali sospese nel tempo di spazi indefiniti. La natura, riferimento vitale e rigeneratore, è intesa come grembo originario, fonte di energia materiale e spirituale. Campo aperto non solo alle vibrazioni dell'intimo ma anche al respiro cosmico.
A metà anni Novanta l’universo vegetale lascia il posto a paesaggi poetici. Nei '94 il ciclo “Abissi e superfici” cela tracce di invisibili storie biografiche, che quasi affogano nel colore. In questa fase espressiva, la sensibilità cromatica dell’artista evolve in improvvise commistioni, e in merito al ciclo “Rose a colazione” lei stessa appunta con cura meticolosa: «Lavoro sul recupero della macchia di colore. Attraverso il soffio spingo il colore molto diluito a seconda della forma che voglio realizzare. A questo punto prende sostanza un faticoso lavoro di smarrimento e riconquista della macchia cromatica». In questo periodo sperimenta la pittura ad olio, gli smalti e poi gli acrilici. Ritorna all’olio in alcuni cicli e, infine, approda definitivamente alla tempera., grazie alla quale celebra la luce, elemento emozionale significativo e valere specifico dei proprio itinerario compositivo. Da queste esperienze nasce il ciclo “Terracquea”, viaggio allegorico nelle profondità della Terra.

Tra '97 e '98 appare una nuova serie di lavori, “'I velari”, dove si fondono i confini tra fisico e metafisico, presente-assente, concretezza-evanescenza. Qui, Alba Amoruso cela i ricordi e le tracce di un passato che recupera e trasferisce nel territorio dell'arte: ogni emozione e ogni sensazione vengono riportati sulla tela in leggeri velari, malinconici testimoni dell’inespresso della vita. Questo necessario percorso di deformazione del reale perviene ben presto a un’astrazione lirica dai connotati simbolisti, dove le strategie d'interpretazione del mondo generano altre Verità e altre Storie. La resa visiva delle opere di questo periodo è affidata a perimetri scomposti, ferme accennate, colori debordanti dove ogni cosa si sgretola e diviene quasi galleggiante nello spazio della tela. Tra gli ocra, i verdi, gli azzurri si aprono e si chiudono i teloni immaginari di un grande boccascena che svela forme e figure che emergono dal sommerso interiore La pittura impastata con gesti ampi e determinati è stesa con spatole e spugne; olii e tempere si mischiano alle colle e agli stucchi, alle colature e alle gocciolature. I tagli di luce sulle penombre, le velature e i graffi, le gocce e le cancellature riaffiorano come riaffiora la memoria.

Tra fine anni Novanta e primi anni Duemila si conclude una fase pittorica destinata unicamente alle architetture cittadine: scorci, angoli urbani, ampie panoramiche dove lo spazio esplode. Nascono i dipinti delle atta infiammate, dove il colore rosso e denso strazia superfici e volumi. Ponti e archi, architetture e reperti appaiono come testimonianze di una civiltà metropolitana frenetica, arsa dall’energia delle ocre e dei bruni catramati. Le prospettive sì deformano e le inquadrature diventano espressioniste, le distorsioni spazio-temporali ingoiano ogni cosa. Sono, questi, gli anni dell'appassionata analisi dell’ambiente urbano (cicli pittorici “Megalopoli”, “Ecomostri”, “Stazioni”, “Acciaierie”, “Aree industriali”, “Sopraelevate”, “Acque reflue”, “Vertical Village”, “Le città impossibili”, “Urban Jungle” e “Patcpoli”). Le nuove ipotesi sceniche evidenziano ambienti notturni, prospettive combuste, cieli coperti di smog, foreste di tubi metallici e tralicci. Il colore diventa livido. La luce opaca. Le sporche stratificazioni cromatiche sgretolano le forme e le figurazioni filamentose. L’energia vitale delle cose disperatamente sembra affievolirsi mentre i paesaggi sfocano.

Ancora poco e non riusciremo più a distinguere nulla. Ciò che ha forma diventa informe. Ciò che ha vita perde il respiro. Le ultime opere riflettono una narrazione emotiva che lascia presagire l'oscurità di un futuro interrotto.

Maria Vinella
Scheda bibliografica
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a cura di Giorgio Bertozzi, Ferdan Yusufi, Alessandra Trapanà e con il contributo critico e storico di Maria Vinella
Titolo La voce muta del tempo
mostra celebrativa Monastero di San Benedetto
Via S. Benedetto, 70014 Conversano BA
ESPOSIZIONE 3 -11 agosto 2018
ORARI: Tutti i giorni: 9 -13 16 -23
Prezzo INGRESSO GRATUITO - Catalogo in Sede
In vendita presso:
Tel info : +39 392 6058681
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Web:www.albaamoruso.net
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Moriamo dentro
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Presentazione

  
Moriamo dentro
Dedicato a tutti quelli che,
come me,
hanno perso
in un solo istante
la vita di ieri

Due storie delicate e sensibili si intrecciano per aprirci discretamente al mondo della disabilità, della malattia e del dolore. Le chiavi di lettura sono nella scelta del registro oggettivo che determina un effetto di straniamento nei confronti del dolore: l’irruzione delle vicende biografiche dell’autrice così viene tenuta a freno dalla ricerca di equilibrio tra scrittura privata e letteratura.


L’ottica del racconto risulta rovesciata in entrambe le storie: nella prima, la protagonista non coincide con l’io narrante, funzione affidata ad un istruttore di nuoto, nella seconda invece la scelta della forma epistolare rende dialettico il ruolo del narratore e del protagonista.

L’effetto straniante consente alla narratrice di penetrare con occhio introspettivo nella malattia e nell’impotenza che ne scaturisce, pur nella contraddittoria ricerca umana del diritto alla vita, mentre brevi cadenze temporali giornaliere scandiscono decisioni lente ma sagge.

Il tempo della storia viene rallentato attraverso l’utilizzo di una fine tecnica visiva. “Taglia l’acqua” diventa pertanto un racconto per immagini, di quadri che racchiudono apparentemente gli stessi eventi, lezioni di nuoto, ma che lasciano tracce nel cuore e nella mente, proprio come il carteggio epistolare de “La dolce morte”, in cui lettere in arrivo e in partenza si scrivono e si leggono per veder cedere le resistenze di chi rifiuta l’eutanasia come risposta al dolore e alla malattia.

Dai due racconti emergono messaggi di intensità umana: il dono della vita è impareggiabile, non resta che viverlo con intensità, quando ci è dato di coglierlo, mentre ci si interroga se sia giusto negarlo quando la salute improvvisamente ha ceduto le sue difese
Anna Maria Amoruso
Scheda bibliografica
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Autore Alba Amoruso
Titolo Moriamo dentro
Editore La Matrice
Prezzo € 13,00
data pub. dicembre 2008
In vendita presso:
Tel info : +39 392 6058681
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Web:www.albaamoruso.net
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Lettere d'amore
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Presentazione

  
Lettera d'amore
“L’irrealtà si ricompone, tutto rientra per magia e tu mi tieni stretta, senza badare alla mia consistenza di donna. Mi tieni stretta perché sai che ne ho bisogno e che in fin dei conti mi sono smarrita correndo per le vie dell’amore.”

 Un amore può salvare la vita. Certamente! Alba Amoruso racconta qui la sua storia. Certamente! Curcio l’ama profondamente. Certamente!!! L’amore dell’Amoruso è un medico all’antica, di quelli che hanno fatto proprio il giuramento d’Ippocrate e che della sindrome della malattia (l’insieme dei sintomi) hanno fatto tesoro nella loro professione.

E grazie a Curcio Alba è viva ed è felice, ora che, con l’aiuto certo di San Nicola, l’ha anche sposato.

Questa qui raccontata è una storia felice perché attraverso il dolore, la paura, un viaggio della speranza, si ritrova la gioia di vivere. Quando si pensa alla testa ricolma di capelli neri, fluenti, che fanno parte della seduzione femminile di Alba, e la gioia di sua figlia ed ora del suo salvatore sposo che gli vive accanto.

Nel boschetto dove ora vivono, in quel di Torre a Mare, un tempo Torre Pelosa, io nei giorni dopo la pioggia raccoglievo ciclamini che portavo alla mia innamorata; ne raccolgo ora un enorme fascio per la felicità della scrittrice, libera di andare, di venire e di stare, mora in mezzo a fasci di more. (Nel valoncello c’erano anche le more).

Intanto questa storia è scritta per dare speranza a tutti coloro che soffrono - e sono in tanti, siamo in tanti -, ma è soprattutto una testimo­nianza verso colui che l’ha salvata ed ora l’ha anche sposata.
In un mondo sommerso dalle immagini raccontare è assai difficile, ma Alba è anche pittrice e la sua scrittura espressiva ha della luce del colore le stimmate e le caratteristiche. La prova concreta è questo suo racconto nitido, semplice, direi esemplare.

Alba, felice ritorno alla vita, e a costo di ripetermi dico a te e a lui: buona, ottima vita!

Giorgio Saponaro
Scheda bibliografica
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Autore Alba Amoruso
Titolo Lettere d'amore
Editore Schena - Fasano
Prezzo € 10,00
data pub. aprile 2004
In vendita presso:
Tel info : +39 392 6058681
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Web:www.albaamoruso.net
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La voce muta del tempo

 
 
Tratto da TGR Puglia
 
 

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