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Il cavallo Lipizzano "linea Conversano" è patrimonio UNESCO

Conversano, 6 dic. 2022 Sala Sala convegni San Benedetto
 
 

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  Il cavallo Lipizzano "linea Conversano" è patrimonio UNESCO"  
  Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato nel summit svoltosi a Rabat, Marocco  
 

Conversano

E' arrivato il sì dell’Unesco al Lipizzano, cavallo originario (1580) del borgo di Lipizza, oggi in Slovenia, con linea genealogica che riconduce ai cavalli «Razza Conversano» dell’allevamento del Casato degli Acquaviva d’Aragona, tuttora presenti in alcuni allevamenti del territorio, come la storica masseria Tarsia Morisco di Conversano.

 

Esemplare unico

Al Lipizzano, a 3 anni dalla prima candidatura, è stato assegnato il prestigioso riconoscimento: entra nella lista del patrimonio culturale immateriale, come decretato nel corso della 17^ sessione del Comitato del patrimonio immateriale, in corso a Rabat in Marocco fino a oggi. Per l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, il Lipizzano è considerato un esemplare unico, storico. L’Unesco, nell’iscrivere il Lipizzano e gli allevamenti di questo elegante esemplare, si è complimentato con l’Italia per aver sviluppato nel corso di tanti anni un percorso condiviso tra diversi Paesi. «Il riconoscimento ai cavalli Lipizzani spiega Pier Luigi Petrillo, presidente del Comitato del patrimonio culturale immateriale Unesco - nasce da una candidatura multinazionale che dà luce ad una tradizione antichissima ma ancora viva, che unisce popoli diversi con una medesima identità culturale legata all'amore per gli animali». In sala, presente l'amba- sciatore italiano all'Unesco Massimo Riccardo, il riconoscimento è stato accolto da un grande applauso.

La candidatura dell'allevamento dei cavalli Lipizzani, che ha ottenuto l'ingresso nella lista del patrimonio immateriale Unesco, è stata presentata da Italia, Austria, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Slovenia. Soddisfazione, per il prestigioso riconoscimento, è stato espresso da Coldiretti Puglia: «E’ stata custodita in masseria a Conversano, una delle otto linee di sangue dei cavalli lipizzani, il cui allevamento è stato riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'Unesco nella sessione in corso a Rabat. La linea Conversano prende il nome proprio dal Comune pugliese. Fra i cavalli progenitori dei lipizzani, custoditi nella storica masseria Tarsia Morisco, spicca in particolare Conversano Tartara, imponente stallone bianco utilizzato negli attacchi e perfetto per il dressage tanto amato dalla corte asburgica. In Puglia - fa sapere ancora Coldiretti - uno degli allevatori della razza Conversano è Francesco Minunni, che divide la sua passione per questa razza con il figlio Paolo. Sono in totale 403 i cavalli lipizzani iscritti in Italia al Libro genealogico tenuto da Anareai (Associazione nazionale allevatori delle razze equine ed asinine italiane) aderente a FedAna (Federazione delle associazioni allevatori)».

 

Un po’ di storia.

Il nome della razza proviene dal borgo di Lipizza, dove nel 1580 fu creato un allevamento di cavalli per la corte imperiale, mentre la definizione delle sue caratteristiche, così come oggi sono note, risale alla seconda metà del ‘700 con l’imperatrice austriaca Maria Teresa e suo marito, il principe Francesco di Lorena. I Lipizzani sono cavalli dal caratteristico mantello grigio-chiaro e il capostipite in Italia è il «Razza Conversano», dell’allevamento del Casato degli Acquaviva d’Aragona (come cita la Federazione Internazionale dei Lipizzani). A Conversano e in altre località della Murgia barese, l’esemplare trova da anni nuovi siti di allevamento e continua ad essere impiegato in diverse attività, comprese le esibizioni, anche in alcuni film con set nel barese. Per consentirne la conservazione, i riproduttori Lipizzani sono stati trasferiti al Ministero dell’Agricoltura e tenuti nell'Allevamento Statale del Cavallo Lipizzano (Ascal) a Casali Nuovi di Montemaggiore, 40 chilometri da Roma, dove hanno continuato ad essere allevati in assoluta purezza, in un isolamento genetico che dura ormai da 121 anni. Ciò significa che tutte le genealogie sono note fino al 1900 e, in molti casi risalgono fino al XVIII Secolo, per arrivare fino al più antico progenitore registrato, nato nel 1738. Nella lista genealogica c’è il cavallo «Razza Conversano». Della candidatura Unesco, si era parlato nel maggio scorso in un incontro nella sede municipale di Conversano, tra il presidente della Lif (Lipizzaner International Federation), l’austriaco Max Dobretsberger, il presidente dell’Associazione Austriaca di Allevamento Gottfried Brehm (autore del libro «I lipizzani nello specchio della scienza»), il sindaco della città Giuseppe Lovascio, Francesco Minunni (allevatore) e Franco Aloisio (autore di numerose ricerche sul «Razza Conversano»). Il riconoscimento Unesco e la collaborazione avviata tra Comune, Lif, allevatori potrà avere su Conversano ricadute importanti, anche in termini turistici.

 
  Dott. Antonio Galizzia  

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