Incontro con la Storia:
Presentazione di due volumi dal titolo

 
 
“Le carte conversanesi nell’Archivio Diocesano di Conversano”
 “Le carte degli Acquaviva d’Aragona, conti di Conversano e duchi di Nardò
negli archivi spagnoli”
 
  
 

Presentazione di Rosaria Colaleo e Maria Rosaria Lippolis

Relazione del dott. Antonio Fanizzi "Le carte di Conversano: un percorso storico"
Interventi:
Vescovo S.E. Mons. Domenico Padovano
Sindaco Giuseppe Lovascio
Don Angelo Fanelli
Presso la Biblioteca dell’Archivio Diocesano a Conversano - 08 mag. 2014

 

 
 
Incontro con la Storia:
Presentazione di due volumi dal titolo

 
 
“Le carte conversanesi nell’Archivio Diocesano di Conversano”
 “Le carte degli Acquaviva d’Aragona, conti di Conversano e duchi di Nardò negli archivi spagnoli”
 


 
  Presentazione di Rosaria Colaleo e Maria Rosaria Lippolis
Relazione del dott. Antonio Fanizzi "Le carte di Conversano: un percorso storico"
Interventi:
Vescovo S.E. Mons. Domenico Padovano
Sindaco Giuseppe Lovascio
Don Angelo Fanelli
Presso la Biblioteca dell’Archivio Diocesano a Conversano - 08 mag. 2014
 
Colaleo Rosaria

Note biografiche dell'autrice
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Profilo professionale curriculum vitae  
 

Laurea: CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI
Università: CA’ FOSCARI –VENEZIA
Anno conseguimento: 2002
Votazione: 110/110

Diploma di laurea: OPERATORE DEI BENI CULTURALI
Università: UNIVERSITà DEGLI STUDI DI BARI
Anno conseguimento: 2001
Votazione: 110/110 e lode

Diploma: ARCHIVISTICA PALEOGRAFIA E DIPLOMATICA
Archivio: ARCHIVIO DI STATO DI BARI
Anno conseguimento: 2003
Votazione: 140/150

Diploma: LICENZA LINGUISTICA SPERIMENTALE
Istituto: Istituto magistrale statale “S. Benedetto” – Conversano (BA)
Anno conseguimento: 1996
Votazione: 60/60


Gli scritti di maggior rilievo

  • Storia sociale e materiale nei comuni di Sammichele, Putignano, Turi e Casamassima nell’800 - in Bollettino di Società di Storia Patria per la Puglia, sez. di Bari I (2004)
  • Forme di degrado negli insediamenti rupestri nel territorio di Fasano (BR): indagini sulla statica e sulle raffigurazioni pittoriche della Chiesa ipogea di Lama d’Anticoin Atti del III Congresso Nazionale AIAr ­– “L’archeometria in Italia: la Scienza per i Beni Culturali” (Bressanone, 11-12 febbraio 2004).
  • The degradation of stone and wall paintings of two rupestral churches: Lama d’Antico and S. Giovanni (Fasano, Brindisi-Italy) -in Atti del XXXII Congresso Internazionale di Geologia –Deterioration and conservation” (Firenze, 20-28 agosto 2004)
  • Le carte del monastero di S. Benedetto nell' Archivio Diocesano di Conversano -in Collana Crescamus 10 – (Conversano 2008)
  • I portali della Cattedrale di Conversano (Conversano 2008)
  • Le carte conversanesi nell'Archivio Diocesano di Conversano inCollana Crescamus 17 – (Conversano 2010)
  • Le carte degli Acquaviva d'Aragona di Conversano e duchi di Nardò, negli archivi spagnoli – in Collana Crescamus 18 – (Conversano 2010)
Attività professionale


Assistente alla Fruizione (servizio Biblioteca) 
a tempo pieno e indeterminato Soprintendenza archivistica per la puglia(Ministero per i beni e le Attività Culturali e del turismo).Dal 23 aprile 2012

Assistente alla Fruizione a tempo pieno e indeterminato -  Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Bari, bat e Foggia(Ministero per i beni e le Attività Culturali), presso il Castello Normanno-Svevo di Bari.Dal 07 novembre 2011

Dipendente a tempo determinato con prestazione lavorativa a tempo parziale pari al 50% dell’orario lavorativo a tempo pieno presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Puglia - MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITà CULTURALI.
Profilo professionaleAssistente tecnico museale
Sede attività lavorativaCastel del Monte – Andria (BA)
Data inizio attività lavorativa27/05/2000

Operatrice socia del “CRSEC”, Centro Ricerche Storia ed Arte conversanese,impegnata nell’ambito del progetto scientifico promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali consistente nella realizzazione di una banca dati risultante dal riordino, inventariazione, lettura sistematica, schedatura ed acquisizione digitale di tutti gli Atti Notarili di Conversano dei secoli XVI e XVII.
Software utilizzati: FILE MAKER PRO 3.0I.A.S. 2000
Ente promotore: Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Operatrice autorizzata dalla Soprintendenza Archivistica per la Puglia per l’inventariazione informatizzata dell’archivio diocesano di Conversano presso la Biblioteca “D. Morea” sotto la guida del bibliotecario prof. Angelo Fanelli.

Operatrice, rilevatrice e socia dell’associazione “ARTù”, Associazione Culturale per la tutela e la valorizzazione dei Beni Ecclesiastici della diocesi Conversano-Monopolioperante nell’ambito del progetto CEI (Conferenza Episcopale Italiana)/Ufficio Nazionale per i Beni Ecclesiastici/SICEI Servizio Informatico finalizzato alla compilazione dell’inventario dei Beni mobili Artistici, Storici e Spirituali delle diocesi italiane.
Software utilizzato: DATA ENTRY 3.0

Operatrice impegnata nella progettazione, organizzazione e realizzazione (anche grafica: brochure, pieghevoli e catalogo in POWER POINT e PHOTOSHOP) di eventi culturali nella zona di Conversano e del sud-est barese con il patrocinio dell’Amministrazione regionale, provinciale e comunale.

Attività didattica e formativa

Ambito archivistico-biblioteconomico

III Master universitario di I livello in “Progettazione e gestione dei servizi documentari avanzati” (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bò”- facoltà di “Lettere e Filosofia”;  ISTITUTO PER LA TUTELA DEI BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI).

Fourth DELOS International Summer School on “Digital Preservation in Digital Libraries”(DELOS-Network of Excellence for Digital Libraries; ERPANET-electronic resource preservation and access network; Nationaal Archief Netherlands; University of Glasgow; ISDL 2005, Comitato Euro Web-ECDL-area della ricerca del CNR/ 5-10 giugno 2005, INRIA in Sophia Antipolis) nell’ambito del progetto di ricerca della Commissione Europea per l’applicazione della tecnologia informatica per la conservazione a medio e lungo termine di archivi e biblioteche.
Ente fondatore: Commissione Europea, FP6 IST Programme. 
Corso di formazione su Autorithy control tenuto da BEI (Associazione Bibliotecari Ecclesiastici Italiani) dall’8 al 9 settembre 2006 presso il Centro Giovanile Universitario (Bari) con il docente Mauro Guerrini, professore di biblioteconomia all’Università degli Studi di Firenze, membro della Commissione di Catalogazione dell’IFLA e direttore di ACOLIT.

Stage di Archivistica sull’ordinamentodigitale dei fondi “Rutigliano” e “Conversano” (archivio diocesano di Conversano: dott.ssa C. Palma; dott.ssa A. Pompilio; prof. A. Fanelli/ a.a.: 2002-2003).
Software utilizzato: ARIANNA 1.61.

Inventariazione informatizzata del fondo Capitolo Cattedrale di Conversano (c/o archivio diocesano di Conversano) nel contesto dei lavori di precatalogazione progettati e diretti dal Soprintendente Dr. D. Porcaro Massafra e dal funzionario responsabile Dr. Carla Palma.

Seminario: “Indagini qualitative sugli utenti dei servizi documentari: esperienze a confronto”, URBINO, 26 maggio 2005. (Margarita Perez Pulido Facultad de Biblioteconomía y Documentación
Universidad de Extremadura).

Seminario: “Accesso e privacy per le memorie documentarie”, URBINO, 13 ottobre 2005. (Paola Carucci).
 
Note biografiche dettate dall'interessata
 
Le porte del Mediterraneo
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Presentazione
    
Omaggio a Tony Prayer

Le porte del Mediterraneo Mostra dal 18-28 gennaio 2007 presso Chiostro del Convento dei Paolotti

Tema quanto mai attuale, potrebbe essere approfondito secondo molteplici punti di vista, tanto che qualsiasi tipo di approccio, storico, letterario, filosofico, sociologico, antropologico, psicologico, geografico, si rivelerebbe tutt’altro che inappropriato. Tra tutti, l’aspetto sul quale mi soffermo, ossia quello culturale, implica il concetto di valorizzazione delle manifestazioni artistiche contemporanee in quanto fattore di sviluppo e di progresso del territorio regionale e, in questo caso, anche nazionale ed extra nazionale. 
La Cultura, dunque, come strumento di coesione e di integrazione sociale al di là dei confini territoriali, che partecipi al processo di accelerazione delle relazioni e degli scambi tra Paesi; la Cultura come scopo privilegiato della cooperazione tra soggetti pubblici e privati, che sostenga l’accrescimento delle potenzialità espresse dal territorio attraverso l’integrazione sinergica delle risorse esistenti, non ultimo quello dell’associazionismo culturale qualificato; la Cultura, quindi, che consenta la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio regionale. 
Il significato dell’evento proposto dallo Studio 5, trentennale galleria d’arte che qui inaugura una nuova fase della sua storia qualificandosi ufficialmente come “centro culturale” a tutti gli effetti, con la preziosissima collaborazione della cooperativa sociale “La Zarzuela”, rientra nell’ottica di un recupero delle svariate tradizioni regionali del nostro Paese ma con riguardo ad aspetti inediti, tipici di una produzione artistica, non solo figurativa, che abbia come elementi portanti l’originalità, la creatività, la sperimentazione di nuove forme espressive, il dialogo tra culture diverse, la promozione di rapporti di reciprocità con i Paesi dell’area mediterranea con i quali la Puglia condivide radici e affinità culturali. 
Le “porte del Mediterraneo”, in definitiva, nascono nell’ambito della promozione e dello sviluppo di iniziative mirate alla conoscenza e alla divulgazione del “patrimonio regionale di arte contemporanea” attraverso forme di itinerazione e interazione che favoriscano la rivisitazione e la valorizzazione dell’identità culturale e delle tradizioni della regione. 
In breve, un’occasione di esaltazione della cultura demoetnoantropologica locale, di collegamento delle manifestazioni artistiche regionali a circuiti territoriali ampi, sovraregionali e internazionali. Le “porte del Mediterraneo”, in sintesi, come concreti canali di comunicazione tra diverse civiltà e tradizioni dei paesi affacciati sul mare “nostrum”: gli artisti, maestri e giovani pittori e scultori italiani ma anche provenienti dal bacino del Mediterraneo, plasmando le stesse porte per creare le loro opere d’arte, hanno contribuito a esaltare ulteriormente il già elevato pregio storico ed architettonico del centro storico di Conversano che, per qualche giorno, si è prestato a ideale cornice espostiva. La ricchezza delle opere che ne sono scaturite, infatti, per la varietà delle tecniche utilizzate, per la raffinatezza esecutiva e la vivacità cromatica ben rappresentano le tradizioni dei vari paesi affacciati sul Mediterraneo: grazie a Caneva, Cataldi, Derasmo, Linzalata, Loconsole, Miale, Narracci, Piccoli, Prayer, Solari, Osma, Sebaste e ai giovani artisti della Zarzuela, è stato possibile rievocare la molteplicità etnica e culturale che caratterizza la nostra Puglia fin dall’VIII-IX secolo, quando la città di Bari divenne capoluogo di una seconda provincia “longobarda”, quando non era difficile incontrare, per le strade di Bari, cittadini di antica origine latina, longobardi, saraceni, siriaci, armeni, ebrei, ciprioti, illirici e slavi, italici, popolazioni dedite a commerci e scambi con l’opposta sponda dell’Adriatico e con l’Oriente bizantino.
La città di Conversano ha quindi aperto le sue “porte” non alle ma alla civiltà del Mediterraneo, ed è diventata, con un pizzico di fantasia e di coraggio, una sorta di ulteriore “punto d’incontro” di lingue e culture diverse ma tra loro complementari, un “imprinting” multi etnico che caratterizza tuttora l’immagine del nostro meridione d’Italia. Un’ immagine che rimane ancora un po’ sbiadita se non si considera un ulteriore aspetto, ossia l’interdipendenza e la reciproca influenza, spesso trasformatasi in una vera e propria fusione, delle tradizioni culinarie, dei sapori della cucina mediteranea: la “Sagra dello spumone di Conversano”,che ha qui preso avvio con la sua prima edizione, vuole essere proprio un omaggio a questo incontro di sapori, odori, veri e propri segreti tramandatisi per secoli e che è possibile rimirare tra i profumi della tavola come segni dei tempi che si perdono nella storia della civiltà e di un mare che di quella civiltà fu la madre.
D’importanza tutt’altro che secondaria è stata la volontà di coinvolgere un vasto bacino di utenza, agevolando la partecipazione delle fasce giovanili e dei gruppi sociali meno favoriti, nello specifico 2 gruppi di giovani artisti della Zarzuela, cooperativa finalizzata all’assistenza e riabilitazione psico-fisica e sociale dei diversamente abili. Ed è proprio grazie alla partecipazione di questa cooperativa che si deve l’organizzazione di manifestazioni convegnistiche e seminariali volte a favorire il dialogo culturale con l’approfondimento di tematiche culturali e scientifiche di particolare interesse.
Si tratta, senza dubbio, di un programma denso di appuntamenti, pregno della volontà di un gruppo di persone decise a non soffocare, ma, al contrario, ad amplificare la voce più vera dell’arte contemporanea, quella che non rinnega le sue origini, ma le recupera facendone tesoro: un evento culturale che si unisce al coro di chi invoca, all’unanimità, l’apertura culturale; un piccolo contributo, un messaggio di incontro fra popoli e culture differenti, segno tangibile di una possibile armonica fusione tra indubbie differenze religiose, sociali, ideologiche, che insieme diventino testimonianza di civile convivenza.

Rosaria Colaleo

 

Scheda bibliografica
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Autore Rosaria Colaleo
Titolo Le porte del Mediterraneo
Editore idea La Rosathea - Stampa Tipografia Romana SpA
Prezzo s.p.i
data pub. gennaio 2007
In vendita presso: Studio 5 - Conversano via Carlo Cattanio, 2 tel. 080. 4954358 cell. 360826881
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Le carte del monastero di S. Benedetto 
nell' Archivio Diocesano di Conversano
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
    
Collana Crescamus 10

     Rosaria Colaeo e Mariarosa Lippolis - che hanno curato la pubblicazione di “Le carte di S. Benedetto nell’Archivio Diocesano di Conversano” (Scisci 2008, € 15) - nell’Introduzione (premessa alla regestazione e, cioè, al ‘riassunto’ delle parti essenziali delle stesse ‘carte’) sottolineano, felicemente, il rilievo che hanno i documenti da loro regestati e quindi, altrettanto correttamente, pongono in risalto il pregio che ha l’iniziativa editoriale che ha raccolto il frutto della loro certosina fatica. 
     Il valore delle ‘carte di S. Benedetto‘ - precisano la Colaleo e la Lippolis -  è dovuto, infatti, ad una serie di concomitanti e singolari fenomeni storico-sociali. 
     Le ‘carte di S. Benedetto’, per l’appunto, provano che il complesso monumen- tale di S. Benedetto è antichissimo; poi che vi fu accolto un gruppo di monache la cui badessa aveva - grazie ad antichissimi privilegi -  insegne vescovili, quindi mitra, pastorale e che, per ciò, le doveva obbedienza tutto il clero di Castellana; che i documenti custoditi dalle ‘badesse mitrate’ hanno, inoltre, un notevole valore anche perché attestano, in modo indiscutibile, la giurisdizione ‘nullius’ del cenobio benedettino e cioè che le badesse dipendevano direttamente dal Papa e non, quindi, dal vescovo di Conversano come le monache di altri ordini religiosi. 
     Le ‘carte’ dimostrano ancora che lo stesso monastero ebbe, come sue bades- se, numerose appartenenti a nobili casati: il che consentì al cenobio cistercense di accumulare pure un’enorme ricchezza patrimoniale che è anch’essa, per l’appunto, documentata dalle ‘carte’ custodite un tempo nell’archivio di S. Benedetto. 
     Il rilievo indiscutibile delle stesse ‘carte’ è, per di più, dovuto ad una serie di tragici eventi. Com’è noto gli altri archivi conversanesi sono andati distrutti a causa di alcuni incendi, per ciò, in mancanza di altre testimonianze le ‘carte di S. Benedetto’ permettono di ricostruire momenti della vita non solo della collettività religiosa ospitata in S. Benedetto quanto anche di alcune non modeste vicende della storia di Conversano e, quindi poi pure, non certo in sottordine, della stessa Castellana Grotte che fu, in sostanza, un feudo delle badesse. 
     Come rimarcano la Colaleo e la Lippolis i documenti regestati in ‘Le carte di S. Benedetto’ (decimo volume della collana ‘crescamus’ diretta da A. Fanelli e V. Castiglione Minischetti) hanno pregi indubitabili come, d’altro canto, ne ha lo stesso lavoro delle curatrici che ora ci è consegnato col volume di “Le carte di S. Benedetto nell’Archivio Diocesano di Conversano”. Purtroppo, però, lo stesso è uno strumento di consultazione praticamente monco. E, quindi, in parte quasi inutile. Infatti il volume curato dalla Colaleo e dalla Lippolis non ha un indice dedicato a far reperire, rapidamente, i nomi citati nelle ‘carte’. Non ha, neppure, un indice dei toponimi (e cioè dei nomi delle località citate nei ‘trasunti’ e cioè negli essenziali compendi che riportano quanto è contenuto nelle carte regestate). Infine è privo (a voler essere pignoli!) poi pure di un indice analitico delle cose più notevoli contenute, per l’appunto, nelle preziose ‘carte’.
     Se, quindi, la Colaleo e la Lippolis non dedicheranno uno dei prossimi numeri dei ‘crescamus’ agli indici che danno precipua contezza del contenuto delle ‘carte’ che hanno regestate nel loro “Le carte di S. Benedetto nell’Archivio Diocesano di Conversano”, il lettore comune quanto il ricercatore più esigente non avranno a disposizione una pubblicazione utilizzabile. 
     Questa risulterà inutilizzabile perché è, ora, priva di quegli strumenti di con- sultazione che - per l’appunto - permettono di compulsare, un voluminoso «catalogo-inventario», con rapidità e conseguendo, del pari, risultati concreti. 
     Senza indici, infatti, il volume delle ‘carte di S. Benedetto’ rischia di divenire uno strumento quasi inutile. Inutile, a meno che - per cercare un dato contenuto nel suo interno – non si debba leggere per intero il volume stesso. Mentre, invece, il volume che contiene la regestazione delle ‘carte di S. Benedetto’ è stato curato per dar conto, in modo quasi immediato, del suo contenuto. E, cioè, dovrebbe render conto di una mole oltremodo consistente e quindi inestimabile di pergamene; di platee; di documenti contabili; di bilanci; di benefici; di borderò di crediti ipotecari; di carteggi; di cautele di pagamenti; d’inventari; di convenzioni di affitti rustici ed urbani; di copie di documenti, di decreti delle sacre visite; di atti di donazioni concessioni e legati; di documenti riguardati la giurisdizione su Castellana; di atti delle liti; di relazioni delle viste ad limina, etc. 
     È per il motivo che abbiamo prima appena evidenziato che ‘le carte di S. Benedetto’ contengono, al loro interno, una vera e propria selva di nomi,  di toponimi e poi anche di cose notevoli (conversanesi e non) tra le quali  non è affatto possibile districarsise non si avrà, il più presto possibile, a disposizione una serie di indici affidati, per l’appunto, a un apposito prossimo volume dei “crescamus”, collana nella quale sono ospitate “Le carte di S. Benedetto nell’Archivio Diocesano di Conversano”.
     Per quanto abbiamo più sopra fatto rilevare ci sia, quindi, permesso di far presente alla Colaleo e alla Lippolis quanto è stato fatto per volumi dello stesso genere. Ci riferiamo ai volumi che rendono conto di ‘Le fonti di Conversano, vol. I. L’archivio di Stato di Bari (Congedo 2001, pp. 232, € 21) e quindi di ‘Le fonti di Conversano, vol. II. L’archivio della Curia vescovile  (Congedo 2008, pp. 466, € 30).  
     Ci sia poi anche perdonato se rammentiamo alla Colaleo e alla Lippolis che, oggi, l’utilizzo di un Pc - provvisto di un word processor - facilita, notevolmente, la compilazione degli indici. Compilazione quest’ultima che invece, solo qualche decennio fa, era problematica e, quindi, per questa necessità si faceva ricorso, per l’appunto, alla proverbiale pazienza dei ricercatori. 
     Ora si ha, invece, a disposizione l’ausilio del Pc. Perché, quindi, non avvaler- sene? E rendere, per ciò, un ineludibile servizio a chi si avventura a compulsare il corposo volume che dà conto di “Le carte di S. Benedetto nell’Archivio Diocesano di Conversano”?
     Queste ultime constatazioni ci fanno poi inoltre chiedere alla Colaleo e alla Lippolis perché mai il sito web dell’Archivio Diocesano
(vedi: www.archiviodiocesano.info), che mette in rete pure la stessa regestazione delle medesime ‘carte’, è dotato di un motore di ricerca che permette all’utente di Internet di ‘navigare’ tra le carte dell’Archivio e ricercarvi, velocemente, quanto si desidera e, invece, al contrario la regestazione delle stesse ‘carte di S. Benedetto’, trasferita su supporto cartaceo, non è stata fornita di un analogo ‘motore’ che, nel caso specifico, non è altri che un indice dei nomi? Quest’ultimo è di certo un vecchio ‘ferro del mestiere’ ma, pur tuttavia, è ancor oggi insostituibile: tanto che contribuisce a rendere il libro che ne è provvisto una delle più efficienti macchine per apprendere.

Francesco Saverio Iatta

 

Presentazione
    
Collana Crescamus 10

Il grande, e non ancora del tutto conosciuto, Francesco Giuliani sr., non solo illustre notaio di Conversano ma anche il primo storico della città (antesignanus ... antiquitatis studiosissimus), di cui lo stesso Paolo Antonio Tarsia tesse l'ammirato elogio (P. A. Tarsia, Historiarium Cupersanensium libri tres, Mantuae Carpethanorum <Madrid> 1649, p. 22), poco prima del 1640 inviava all'abate Ferdinando Ughelli una succinta storia della città attinta dalle pergamene e dai documenti archivistici, perché redigesse quella famosa e fondamentale Italia sacra che permise finalmente di far conoscere a tutti la storia di tutte le Chiese italiane. La larga fortuna dell'opera ebbe il seguito nell'edizione del 1717-22 curata da Niccolò Coleti, che la integrò negli anni successivi a quelli in cui si fermava l'abate e ad essa si fa riferimento ancor oggi.
Delle historie del nostro Giuliani ci restano solo pochi frammenti conservati nei codici vaticani e di essi è già stato pubblicato il superstite Libro IV (cf A. Fanelli, Cronotassi episcopale della Chiesa di Conversano, Galatina 1987, pp. 159-196). Nel suo conciso e ancora inedito De abbatissa, peraltro mutilo, così lumeggiava il monastero di S. Benedetto: Positum est monasterium in civitate Cupersani, quae planiciem habet amplam, oleis et vitibus omniumque fructuum arboribus mirum in modum consitam prope mare Adriaticum ( ... ) splendent multa in monasterio preditto et templum habet satis antiquum, nec in illo parum structurae turrim habet conspicuam et domum quam inhabitat sacra et illustrisfamilia monialium; illud struxit primo lapide iacto Goffridus inclytus comes et dominator Cupersani et tantorum honorum atque opum cumulavit anno MLXDY11 ... (Biblioteca Apostolica Vaticana, Barberino Latino 3234, E 119r) (11 monastero si trova a Conversano, città la cui pianura vicina al mar Adriatico è feconda in modo straordinario di ulivi, viti e di ogni albero da frutto ... ; esso rifulge di molte splendide opere: la chiesa abbastanza antica <ma il nucleo originario è romanico>, una torre di pregevole fattura <si riferisce a quella normanna>, e vi dimorano monache di famiglie nobili; la prima costruzione fu fatta da Goffredo, illustre conte e dominatore di Conversano che dotò il cenobio di numerosi onori e ricchezze nel 1087 ... ).
E della sua grande competenza di studioso le badesse si avvalsero ripetutamente per conoscere e tutelare la propria storia affidandogli l'incarico di trascrivere le antiche scritture contenute nelle pergamene confluite in un codice manoscritto dallo stesso con il titolo: Registrum scripturarum sacri coenobii monialium Sancti Benedicti Cupersani S. Sedi Apostolicae imediate <sic> subiecti (Archivio Diocesano Conversano, S. Benedetto, busta 37.1). Ma ugualmente intensi furono i legami del Giuliani, e non solo come notaio, con l'episcopato e il clero cittadino: ne è prova l'affresco di recente venuto alla luce nel chiostro dei Paolotti in cui è testimoniata la sua committenza di una lunetta raffigurante la guarigione di uno c'haveva la mano stroppiata ad opera di s. Francesco da Paola; e fu proprio nella chiesa dei Paolotti che volle per testamento farsi seppellire (Archivio Diocesano Conversano, Protocolli notarili n. 135, a. 1646, ff. 31r-32r).
Proprio la plurisecolare e famosa storia benedettina ci ha indotti a pubblicare prioritariamente tutto il suo patrimonio archivistico, ultimamente revisionato, integrato e regestato nelle serie mancanti da Rosaria Colaleo e Mariarosaria Lippolis, alle quali va la nostra e la gratitudine di tutti, che si aggiunge a quella per le precedenti operatrici Antonella Caprio e Cristiana Guarnieri. Ma il nostro intento è quello di consegnare successivamente nelle mani di ogni studioso tutti i materiali regestati della città di Conversano e degli altri paesi che costituivano l'antica diocesi prima dell'unificazione del 30 settembre 1986.

Angelo Fanelli e Vito Castiglione Minischetti 
Scheda bibliografica
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Autore Rosaria Colaleo - M. Lippolis
Titolo Le carte del monastero di S. Benedetto
nell'Archivio Diocesano di Conversano
Editore Arti Grafiche Scisci Conversano
Prezzo contributo € 15,00
data pub. 2008
In vendita presso: Coop. Armida Conversano Telefono: +39 080 4959510
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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