VI edizione dei “Premi di Studio Matteo Fantasia e figlia Anna Maria”

 
 
Fotogallery 
 
 

 PROGRAMMA

 
 Saluti
  • Avv. Roberto Berardi, vice Sindaco Città di Conversano
  • Dott.ssa Caterina Sportelli, Assessore alle Politiche Culturali
  • Prof. Giuseppe Poli, Presidente Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Comitato di Bari
  • Prof.ssa Marisa Fantasia, Centro Studi “Matteo Fantasia”

Relazione

La guerra per il Mezzogiorno

        Prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano 

OPERE VINCITRICI 

La protezione del patrimonio architettonico in Puglia e in Lucania durante il secondo conflitto mondiale

Maria Antonietta Catella 

L'azione dei Tribunali militari nella guerra al brigantaggio (1863-1865).Alcuni casi di studio

Mariamichela Landi 

Le bande partigiane lungo la linea Gustav. Abruzzo e Molise nelle carte del Ricompart

Fabrizio Nocera 

“Le apostoliche industrie” nelle “Indie di quaggiù” tra Sei e Settecento. Lactio missionaria dei gesuiti Francesco de Geronimo e Domenico Bruno

Pasquale Rubini 

Giuseppe Bucci (1872-1935) Storia di un educatore nel passaggio dalla società liberale all'età fascista

Vito Saracino 

 

 

Inventario dell’archivio FANTASIA
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Recensito da Francesco Saverio Iatta per Scaffale 

  
Inventario dell’archivio FANTASIA  

L’Inventario dell’archivio Fantasia

      È un volume di indiscutibile utilità questo ‘Inventario dell’archivio Fantasia’ (AGA Editrice, Alberobello 2019 ;   con illustrazioni in bianco e nero sia nel corpo del testo che in un’apposita Appendice; 38 le pagine di Introduzioni e Testimonianze; quindi 516 quelle di testo, delle quali ben 25 dedicate agli ‘Indici dei nomi e dei luoghi’). Infatti la prima e più confortate constatazione che si registra, appena lo si squadernaè che -sulla scorta dei ‘materiali’ che vi sono censiti  - si ha,  quasi a portata di mano, gran parte dei tasselli che possono essere utilizzati come iniziali, ma ineludibili, fonti per ricostruire l’intera, sfaccettata ed invidiabile  vita di Matteo Fantasia. Invidiabile esistenza che è riservata al figliolo di un modesto cappellaio che  termina la propria vita come Presidente della sua Provincia.  E questo gli permette di contribuire, in prima persona, alla rinascita del nostro Paese, dopo l’infausta Seconda guerra mondiale.

 

      Se, quindi, si segue il percorso che suggerisce l’Inventariosi hanno a disposizione le principali tracce che Matteo Fantasia ha lasciato come uomo, come animale politico di razza e quindi poi anche come intellettuale cattolico impegnato nella vita sociale della sua Regione. L’Inventario, infatti, pone subito sotto gli occhi di chi lo compulsa gran parte delle singolari tracce alle quali abbiamo appena fatto cenno. E, quindi, permettono di cogliere alcuni tra i più distintivi momenti che hanno contraddistinto lo stesso modo di operare di Matteo Fantasia.  

 

      Proprio sulla soglia dell’Inventario ci vien offerto -supplemento invidiabile per ogni ricercatore - un anticipo di quanto poi si rinverrà, proprio in ben maggior copia, scorrendo i documenti di cui ci vien offerto un accurato, scientifico inventario. Infatti, nella sua parte iniziale ci offre un primo assaggio di quanto vien poi catalogato.  L’Inventario è infatti, opportunamente, preceduto da un florilegio (non certo completo, ma indubbiamente suggestivo!) delle possibili testimonianze che si possono raccogliere intorno all’operato umano, civile e politico di Matteo Fantasia. E già solo queste prime testimonianze ci permettono di aver un tracciato dell’inesausta operosità che ha contraddistinto la dinamica laboriosa e quindi poi anche fruttuosa esistenza di Matteo Fantasia. Che è stato, come si sa, diligente studente. Quindi professore e Preside di istituti medi superiori. Poi ufficiale nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Poi ancora umiliato prigioniero dei tedeschi nei loro infami lager. Quindi organizzatore della vita politica conversanese. Poi ancora apprezzato politico di respiro provinciale e regionale. Ma poi anche promotore ed animatore di cultura: sia in campo provinciale che regionale.  

 

        Poiché Matteo Fantasia non ha mai abbandonato la sua città natale, anche - se non soprattutto - poi pure i conversanesi son presenti, in numero davvero consistente, non certo solo idealmente: nel suo archivio. Il solo scorrere l’indice dei nomi e dei luoghi posto in calce all’Inventario, permette, infatti, di far scoperte sorprendenti. Come, per altro, ci paiono sorprendenti (per i ricordi che fanno spontaneamente venire a galla) anche le foto che ritraggono il professore in alcuni dei momenti nei quali è stato non solo protagonista della vita politica cittadina, quanto anche di quella  provinciale e regionale.

      Per quanto abbiamo appena segnalato l’Inventario dell’archivio Fantasia si raccomanda non solo come un inventario da consultare quant’anche come un volume da leggere. Da leggere proprio per riandare al recente nostro passato. Che è poi il passato di un’intera comunità. Comunità che vi si sorprende attiva, compartecipe di un progresso, civile sociale e politico che - indicato da Matteo Fantasia - vien poi realizzato, in gran parte, per merito dei  componenti della comunità conversanese. Non auspichiamo, ovviamente con questo, un riandare al passato per idoleggiarlo sterilmente, quanto per coglierne ciò che vi si può rinvenire di vitale e fertile per il futuro della nostra comunità. Che non può certo dormire sugli allori.  

 

        L’Inventario sul quale ci siamo appena soffermati è stato redatto da Antonella Caprio, che si è valsa del coordinamento scientifico di Antonella De Lucia. La Premessa (‘Società cultura e storia nella carte di Matteo Fantasia’) è ancora di Antonella De Lucia. Le testimonianze sono di Vito Antonio Leuzzi, Giuseppe Poli, Angelantonio Spagnoletti, Francesco Schitulli, Michele d’Elia. E, quindi, di Maria Carmela Totaro-Netti, Angelo Fanelli e Pasquale Locaputo. La realizzazione di quanto sta a monte e quindi poi anche a valle della realizzazione dell’Inventario, come era per altro prevedibile, è di Marisa Fantasia.

       Insomma l’Inventario sul quale ci siamo intrattenuti è un libro da leggere. In quanto, sia pure allo stadio di spunti appena sbozzati, si rinvengono avventure umane, civili e politiche nelle quali sono stati coinvolti, come protagonisti,   comuni cittadini e politici che di gran parte del segmento terminale del  ‘900.  Hanno quindi partecipato a fare la storia dei loro comuni, non certo come passivi sudditi. Dato che ci rimanda a un’intera epoca nella quale noi comuni cittadini, pur nel nostro piccolo, abbiamo svolto la nostra parte per determinare quei processi che hanno poi prodotto il contesto storico-sociale che ha permesso di far fiorire uno tra i periodi storici più singolari del nostro Paese.   

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Premessa

  
Inventario dell’archivio FANTASIA  

L'archivio Matteo Fantasia

 

Nel 1998 i figli ed eredi di Matteo Fantasia, mediante un “protocollo dichiarativo intenti", donano al Comitato di Bari dell’istituto per la storia del Risorgimento italiano, le carte dell’archivio prodotte dal padre. Al fine di conservare l’archivio nel paese natio, il predetto protocollo stabiliva anche un accordo con il comune di Conversano che si impegnava a gestire e custodire l’archivio in locali di sua proprietà nell’ambito di un “Centro studi" a Lui intitolato.

 

In qualità di archivista libero professionista e, data la frequentazione con la prof.ssa Marisa Fantasia presso l’Associazione “Luigi Sturzo” di Conversano della quale ne e presidente, ho avuto modo di prospettarle la possibilità di tutelare e rendere fruibile il patrimonio documentario prodotto dal prof. Fantasia.

 

Così, nel 2010, la famiglia concorda con la Soprintendenza archivistica per la Puglia una prima ricognizione dei contenuti. Nel 2011 viene eseguito il lavoro di schedatura sommaria, propedeutico ad ottenere il “riconoscimento di notevole interesse storico dell'archivio”; il 4 luglio 2012 viene emesso il relativo decreto di riconoscimento. Nel medesimo anno, grazie ad un finanziamento del Ministero per i beni e le attività culturali e a seguire da parte del comune di Conversano tramite il “Centro studi Matteo Fantasia", si procedeva a con la precatalogazione ed informatizzazione dei dati.

 

Il patrimonio documentario rinvenuto in luogo diverso da quello originario di formazione, era costituito da circa sessanta buste e da altre carte sciolte allocate in varie scatole ed in stato di disordine fisico. Dopo la lettura dei singoli documenti, alla luce dei commenti. si è eseguito un lavoro di notevole complessità consistente nell’assemblaggio sia dei documenti e fascicoli ritrovati intatti nella loro struttura unitaria, sia di quelli da riportare alla loro composizione originaria; l’archivio, infine, è stato ordinato seguendo un criterio di logica per renderlo funzionale alla consultazione. Al termine di questa operazione sono emersi i filoni principali delle attività poste in essere da Matteo Fantasia, cioé la politica e la cultura entrambe gestite e vissute a tutto tondo nei molteplici aspetti e situazioni e che, anzi, egli accomunava persino tra loro. Poiché nella fase operativa tutte le unità archivistiche sono state schedate in forma analitica, necessaria ai fini della comprensione ed organizzazione dell’archivio, si è ritenuto opportuno utilizzare tale schedatura per la stesura provvisoria dell’inventario.

 

Il lavoro è stato condotto nel rispetto dei criteri scientifici dettati dalla disciplina archivistica sotto la direzione scientifica della dott.ssa Antonella De Lucia, funzionario della Soprintendenza archivistica per la Puglia. I sostegni economici dell’emittente televisiva "Telenorba” negli anni 2015 e 2018 hanno consentito di procedere con il lavoro di schedatura definitiva nonché di produrre l’inventario che qui si pubblica.

Oggi, l’archivio, fruibile e consultabile entro i limiti temporali stabiliti dalle nor­mative di legge concernenti la riservatezza dei dati personali, è costituito da settanta buste. L’inventario è strutturato in otto sezioni che contengono serie e sottoserie corredate da una introduzione utile a contestualizzare i riferimenti temporali e di luogo. I contenuti delle unità archivistiche sono riportati analiticamente fatta eccezione per le serie “Carteggio personale con amici” e “Segnalazioni” per le quali i dati sono stati fomiti con schedatura sommaria per salvaguardarne la riservatezza dei contenuti. L’inventario è corredato dagli indici dei nomi di persona e dei luoghi notevoli nonché da quello degli acronimi. Per quanto riguarda i caratteri estrinseci dei documenti è stata riportata l’indicazione del manoscritto e dell’eventuale copia dattiloscritta. L’inventario, prodotto quale strumento per la ricerca, ha preso corpo seguendo la cronologia del percorso di vita di Fantasia. La documentazione più antica attiene alla sfera personale; successivamente Fantasia affianca all’attività professionale e socio-culturale il percorso della politica locale per poi impegnarsi negli anni '60 presso l’Amministrazione provinciale di Bari e, negli anni '70, alla Regione Puglia. Per tutto il decennio degli anni '80 riveste incarichi presso l’Amministrazione comunale per dedicarsi poi esclusivamente all’attività culturale sino alla fine dei suoi giorni.

Dal presente inventario emergere la figura di Matteo Fantasia non solo come uomo di cultura e politico, ma anche professionista e uomo attento e vicino alla famiglia; uomo coinvolto nella realtà sociale e sensibile alle esigenze del cittadino. È certo che molto altro costituiva l’archivio ma, come accade nei corsi e ricorsi storici, parte dei docu­menti si è dispersa per vicende di gestione, parte per un’alienazione posta in essere dallo stesso Fantasia. Si precisa, infine, che esiste una considerevole quantità di fotografie, alcune delle quali utilizzate già nel presente volume, augurando che presto possano essere oggetto di un ulteriore lavoro di ordinamento ed inventariazione.

L'auspicio è che questa documentazione, corredata da uno strumento di ricerca per il reperimento delle fonti, possa fornire un valido spunto per tutti coloro che vorranno approfondire lo studio e la conoscenza della storia locale relativa a quei decenni della seconda metà del sec. XX, periodo rilevante sotto il profilo dello sviluppo socio-culturale del nostro Mezzogiorno, che già allargava i suoi orizzonti verso l’Europa.

Antonella Caprio

Scheda bibliografica
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Autore Antonella Caprio
Titolo Inventario dell’archivio FANTASIA
Editore A.G.A. - Alberobello
Prezzo s.p.i.
ISBN 978-88-9355-116-8
data pub. giugno 2019
In vendita presso: Centro Studi "M. Fantasia"
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Centro Studi "M. Fantasia"

Note biografiche dell'autore
   
Matteo Fantasia
Nato a Conversano
il 1916 m. 1994
laureato in Lettere e Filosofia
Alla sua memoria è dedicata
la sala Consigliare del Comune di
Conversano
ed il Centro Studi "M. Fantasia"

Profilo professionale


Laureato in Lettere e Filosofia ha insegnato nei Licei e Magistrali ed è stato Preside negli Istituti Superiori. Intensa l'attività politico-amministrativa che lo ha visto tra l'altro Presidente della Provincia di Bari e Assessore alla Sanità nella Regione Puglia.
É insignito della medaglia d'oro per benemerenze nel campo della Cultura, Arte e Istruzione.

Gli scritti di maggior rilievo di Matteo Fantasia

Numerose le pubblicazioni, tra cui di notevole interesse le monografie su:
  • M. D'Azeglio.
  • Papa Innocenzo XII.
  • G. Salvemini.
  • G.M. Mucedola.
  • G. Massari.
  • due volumi delle Relazioni alla Società Economica di Terra di Bari.
  • Appunti per una storia del movimento politico dei Cattolici a Conversano.
  • Le storie parallele di Conversano e Nardò.
  • Aldo Moro nei miei ricordi.
  • I promessi Sposi a Teatro.
  • I Papi di Puglia.
  • Aldo Moro nei miei ricordi.
  • Vita Pugliese, ricordi e racconti.
Note biografiche dettate dall'autrore
 
La Pinacoteca del Castello di Conversano Memoria storica
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Presentazione
    
 

Ci sono mille ragioni che mi invogliano a presentare questa «memoria storica» di Matteo Fantasia: la stima per l'uomo politico che governando per decenni prestigiose istituzioni, ha conseguito lusinghieri successi soprattutto in campo storico-artistico; il rispetto per l'appassionato e valoroso cultore di memorie patrie; la profonda amicizia che ci lega ininterrottamente da circa quarant'anni, la riconoscenza per chi in tempi lontani e non sospetti ha riposto piena fiducia in me, allora giovane di belle speranze, ma ancora illustre sconosciuto. E mi piacerebbe continuare, magari richiamando alla memoria fatti intesi a testimoniare il comune impegno e la comune passione con cui furono vissute le vicende che condussero, intorno alla metà degli anni '60, alla «Mostra dell'arte in Puglia» e successivamente alla rifondazione della Pinacoteca Provinciale di Bari. Eppure così facendo mi sembra di assumere un atteggiamento riduttivo e non adeguato nei confronti dell'autore e del suo saggio che è da considerare un importante contributo alla storia del collezionismo in Puglia e nell'Italia Meridionale.


Nella premessa l'autore dichiara apertamente i suoi intenti: - far luce, attraverso una serie di documentazioni inoppugnabili, sulle dolorose vicende che condussero, verso la fine degli anni '30, all'alienazione di buona parte dei locali del cosiddetto castello e alla dispersione della ricchissima biblioteca, della preziosa collezione d'arte e di tutti gli arredi che adornavano il piano nobile del palazzo dei Conti di Conversano.
- Rivalutare la figura del prof. Domenico Ramunni che di quelle vicende fu valoroso quanto sfortunato protagonista. - Stimolare l'Amministrazione Comunale a proseguire nell'opera di recupero dei dipinti, degli incunaboli, degli arredi di casa Acquaviva e Ramunni e ad acquisire al «pubblico godimento» gli ambienti del Castello destinati da sempre ad accogliere le preziose raccolte d'arte dei conti di Conversano. - Dulcis in fundo, intitolare il Museo Civico alla memoria di Domenico Ramunni.


Ma se l'interesse primario dell'autore, come più volte viene ribadito, verte sulla storia delle collezioni d'arte, dall'età di Giangirolamo fino ai nostri giorni, importanza non secondaria nell'economia della ricerca, assume la storia del Castello e dei suoi prestigiosi inquilini, le cui fortune appaiono indissolubilmente legate a quelle della pinacoteca.


Forse di qui l'esigenza da parte dell'autore di organizzare la complessa materia del discorso in tre capitoli: il Castello di Conversano e gli Acquaviva di Aragona, i Ramunni, la Pinacoteca.


Senza nulla togliere alle ipotesi ragionevoli proposte da Matteo Fantasia circa l'origine di Conversano la storia e la fondazione del Castello e le vicende dei Feudatari che lo elessero a loro dimora, i risultati più pregnanti della ricerca scaturiscono dall'esame analitico e documentato degli avvenimenti che investono il palazzo e le sue collezioni a partire dal 1856, allorquando il Conte Carlo Acquaviva d'Aragona cede al Canonico Francesco Ramunni, attraverso un contratto di enfiteusi, il Castello di Conversano con tutte le sue pertinenze.


Da questo momento purtroppo la situazione precipita. I tentativi di arginare il degrado, già avanzato, di questo immenso patrimonio monumentale e storico-artistico da parte dei nuovi proprietari, non sortiscono gli effetti desiderati. Il canone annuo da corrispondere agli eredi Acquaviva d'Aragona è piuttosto elevato ed assai onerose sono le spese per la manutenzione e le migliorie degli immobili e degli arredi come impone il contratto di «enfiteusi».


Per far fronte a queste difficoltà comincia a farsi strada, nella famiglia Ramunni, l'idea di alienare alcuni ambienti del Castello e si saggia la possibilità di valutare economicamente l'intera collezione dei dipinti ormai ridotti a poco più di una settantina rispetto alle 495 opere documentate nell'inventario del 1666.


Sembra di intravedere schiarita allorquando, nel 1908, la proprietà passa nelle mani del prof. Domenico Ramunni, un dotto gentiluomo animato dalle migliori intenzioni che si dedica al recupero dell'immobile, al restauro e all'arricchimento delle collezioni.


Nel 1919, con un atto d'orgoglio, «rinfranca il canone enfiteutico dovuto agli eredi d'Aragona» e provvede subito, per far fronte all'ingente spesa sostenuta, ad alienare alcuni locali del complesso monumentale. Ma gli introiti non appaiono sufficienti a sanare una situazione debitoria che intanto aveva raggiunto limiti intollerabili.


Comincia da questo momento per il nostro sfortunato eroe un periodo drammatico e angoscioso che durerà sino alla fine dei suoi giorni. Il dubbio prima e la convinzione poi della impossibilità di tenere in vita questo enorme ma improduttivo patrimonio di storia e di arte suona come il fallimento dei suoi ideali giovanili. E a proprie spese impara che riportare il Castello e le sue collezioni ai fasti di Giangirolamo II è un sogno irrealizzabile. Ma se questo valeva per il singolo, ben altre prospettive si sarebbero potute aprire se l'onere fosse stato assunto dall'Ente pubblico e i tempi sembravano propizi.


Quello che segue, con i reiterati e inutili tentativi di cessione delle collezioni e degli ambienti che le ospitavano al Comune, alla Provincia e al Ministero dell'Educazione Nazionale tramite le Soprintendenze, fa parte della storia infinita delle occasioni mancate da parte della Pubblica Amministrazione nel Sud.


Fallito l'ultimo generoso tentativo di acquisizione da parte del podestà Luigi Izzo, nel 1939 l'intera collezione viene venduta al conte Manzolini, nonostante gli sforzi del Sovrintendente Barbacci di far valere il diritto di prelazione da parte dello Stato. E dalla villa Manzolini sulla via Cassia dopo circa quarant'anni non torneranno che le dieci tele con scene della Gerusalemme Liberata, riacquistate fortunatamente grazie agli sforzi congiunti, una volta tanto, degli stessi Enti: il Comune, la Provincia di Bari, la Regione.


Questa vicenda che abbiamo qui ripercorso per grandi linee, viene narrata da Matteo Fantasia attraverso la minuziosa analisi di un nutrissimo materiale documentario raccolto in anni di ricerca presso archivi pubblici e privati e pubblicato integralmente in Appendice.


Il testo rappresenta quindi, senza dubbio, un notevole contributo di conoscenze, prezioso per la storia della collezione Acquaviva d'Aragona, a sua volta esemplare delle amare sorti del collezionismo meridionale.
Anche su questo argomento molto rimane ancora da dire e più d'una sono le domande che attendono una risposta. Come e quando si è formata la raccolta, quali nomi di pittori si potrebbero aggiungere tra quelli già identificati? E soprattutto, dove sono finiti gli oltre quattrocento pezzi elencati nell'Inventario del 1666 ma che non figurano più all'inventario Ramunni? La ricerca si dovrebbe spostare a Napoli o anche nei centri pugliesi periferici e non, già parte del feudo e nei quali rimangono famiglie nobili legate per via di matrimoni agli Acquaviva e palazzi inesplorati.


Questo potrebbe essere una traccia per futuri studi che si avviassero sulla via già buttata da decenni dal Centro Ricerche... Ma non basta. Come lo stesso Matteo Fantasia evidenzia a conclusione del suo pregevole lavoro, il nodo della questione è il recupero del Castello alla fruizione pubblica e il ritorno di quanto rimane della collezione Acquaviva nella sua sede originaria. L'attenzione al problema non deve allentarsi, la tensione deve crescere e coinvolgere le istituzioni e l'intera cittadinanza, convogliandone le energie verso il raggiungimento di un obiettivo che oggi finalmente troverebbe tutti concordi. È quanto invoca Matteo Fantasia, e quando auspicano coloro che, come noi, per decenni hanno creduto in Conversano e nelle forze generose che è capace di esprimere oggi come tanto tempo fa.

Michele D'Elia
Scheda bibliografica
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Autore Matteo Fantasia
Titolo La Pinacoteca del Castello di Conversano Memoria storica
Editore Grafica Scisci - Conversano
Prezzo s.p.i
data pub. marzo 1994
In vendita presso: Centro Studi "M. Fantasia"
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I Papi di Puglia
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Premessa
    
Bonifacio IX
Innocenzo XII
Benedetto XIII

La presentazione in opuscolo a se stante dei tre Pontefici Pugliesi risponde a diverse esigenze. La prima tende a far conoscere che anche la Puglia ha dato il suo contributo a formare la serie dei 264 Papi, che da Pietro a Giovanni Paolo II dal 42° anno dell'Era Volgare ad oggi, costituiscono la successione ininterrotta. attraverso 20 secoli, dei Capi della Chiesa Cattolica Romana.


Di questi tre pontefici, per quante storie di Papi o storie universali abbia potuto consultare. solo Benedetto XIll della famiglia Orsini risulta chiaramente nato in Gravina in Puglia. Degli altri due: Bonifacio IX. Papa Tomacelli di Casaranello, nel Salento e nella diocesi di Nardò, si trova sotto la generica indicazione di napoletano: Innocenzo XII. Papa Pignatelli di Spinazzola nelle Murge baresi o passa anche lui per napoletano oppure per lucano.


Si tratta pertanto di correggere due inesattezze: la 1°che la Puglia ha dato i natali a tre Pontefici e non a uno o due; la 2°che il luogo di nascita documentato di due di essi non è Napoli, ma Casaranello di Lecce per Bonifacio IX e Spinazzola di Bari per Innocenzo XII. quest'ultima in verità sita al confine tra Puglia e Basilicata, ma dall'Unità d'Italia ad oggi inserita tra i 48 Comuni della Provincia di Bari e quindi pugliese a tutti gli effetti.


S.E. Salvatore Isgrò nella presentazione del profilo di Benedetto XIII del rev. Angelo Casino scriveva nel marzo 1990: "Essa (la biografia di Benedetto XIII) viene data alle stampe mentre un'ampia rappresentanza della Chiesa gravinese, cui appartiene - ora che Spinazzola (patria di Innocenzo XII) è stata aggregata o questa antica sede il privilegio di essere la diocesi dei due Papi Pugliesi, si appresta a recarsi o Roma, eccetera”. Può anche essere che al Vescovo Isgrò sia sfuggito di penna "pugliesi”, invece che "baresi”, ma ad evitare ormai equivoco, non mi è sembrato superfluo dedicare in unico volume le figure dei tre Pontefici Pugliesi e narrare in sintesi le vicende, talora turbinose, che si svolsero nella Chiesa a cavallo tra il XIV e il XVI secolo per Bonifacio IX e tra il XVII e il XVIII secolo per gli altri due. Anche perché sia le figure stesse dei Pontefici che l'opera loro non sano di scarso rilievo e segnano momenti di grande importanza nella Storia della Chiesa.

Matteo Fantasia
Scheda bibliografica
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Autore Matteo Fantasia
Titolo I Papi di Puglia
Editore Grafica Scisci - Conversano
Prezzo s.p.i
data pub. aprile 2003
In vendita presso: Centro Studi "M. Fantasia"
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