Il Cantastorie
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Introduzione
  
Personaggi e feste della tradizione popolare nojana

Mi sono chiesta, spesso, perché il dialetto del mio paese, dove il dolce ei-n suona per il sì, ritorni in ogni mio discorso, sempre arricchito da vocaboli e ditteri gergali. Poca dimestichezza con l’italiano? In realtà, mi pare di non trovare parole più appropriate ed efficaci di quelle popolari.
Sottile, concisa ed essenziale, la parlata della gente ‘illetterata’ dei vicoli nojani - pur nei toni decisamente duri, in cui le vocali vengono risparmiate o compresse in suoni gutturali - non solo mi ha sempre affascinata, ma è come un elemento portante del mio pensiero. Questo, d’altra parte, si articola in modo più cordiale, e arriva soprattutto a loro, i nojani veu-k veu-k (veraci), con i quali vanto una grande familiarità.
E' proprio vero: la poesia del campanile prende il mio cuore con infinite pulsioni, a cominciare dalla voglia di raccogliere, collezionare, trasmettere tutto quel patrimonio culturale, esistenziale, glottologico così pieno di saggezza che si è sedimentato in secoli e secoli di vita degli antichi progenitori. Le assonanze, le rime in vernacolo si compongono senza fatica quando scrivo e credo di far poesia.
Il mio è, infatti, un dialetto ‘aulico’ che si propone di realizzare prima di tutto un virtuale legame col passato che emerge, molto spesso, senza che io lo programmi, in un confronto, a volte infelice, con le condizioni e i valori presenti.
Una voce, dunque, la mia che potrebbe identificarsi con la tradizione perché, con piacere, riporta alla luce e descrive luoghi e personaggi di un’epoca lontana, spesso dimenticata. Sono specialmente ricorrenze come il Natale e la Pasqua a sollecitare il mio interesse per la storia, una storia che ogni anno riprendo a raccontare mentre immagino un continuo aggregarsi della mia gente di ogni tempo.

I miei ricordi: un dono prezioso che la mente fa all’anima, arricchendola di emozioni e aggiungendo tempo al tempo.

Il fumo dei camini sopra i vicoli, i panni stesi ad asciugare fuori dell’uscio du ieu-s (del sottano), panni lisi, consunti nel passare dai più grandi ai più piccoli della famiglia numerosa, il cigolare dei carretti agricoli che portano il fresco profumo di fieno dai campi, dissodati col sudore della zappa e dell’aratro: ecco i miei ricordi.

Li conservo per questo proprio come un tesoro, una ricchezza che vorrei lasciare a qualcuno perché la conservi e, nello scorrere del tempo, la accresca cogliendo, in modo autentico, l’irripetibile realtà dell’essere nojani.


 

Rita Tagarelli
Scheda bibliografica
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Autore Tagarelli Rita
Titolo Il Cantastorie
Editore Stillo Editrice - Modugno (Ba)
Prezzo € 10,00
data pub. luglio 2007
In vendita presso:  
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