Giuseppantonio Galanto

Note biografiche dell'autore
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Giuseppantonio Galanto

Giuseppantonio Galanto
Nato a Monopoli (Ba)
il 16/01/1952
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Giuseppe Galanto, da tutti conosciuto come Pinuccio, è una figura storica per Monopoli e ora anche uno scrittore, autore di una fortunata opera d’esordio dal titolo “In giro per l’Italia”.

 

Volto noto dell’associazionismo, è capogruppo del gruppo FAI del sud - est barese, è stato segretario di Sel in città ed è anche il marito di Maria Nardelli, la titolare di un locale storico del suo paese.

 

Il suo libro è stato pubblicato con PAV Edizioni ed è un viaggio per l’Italia lungo decenni, dagli anni Settanta, nel 1976 e si conclude nel 2015.

 

Il racconto racchiude le avventure lavorative autobiografiche dell’autore.

 

Galeotta è stata la pandemia infatti è durante il lockdown che Galanto ha iniziato a scrivere alcuni racconti.

 

Il suo storico amico Natale Rizzo li ha letti e apprezzati tanto da suggerirgli di inviarli a qualche casa editrice. «Una grande soddisfazione.

 

Il mio libro è stato esposto anche al Salone di Roma e di Torino».

 

Pinuccio è molto contento per il successo e i consensi che sta avendo la sua opera.

 

Un racconto, anche ironico dell’Italia o forse, come dice lui, di un’italietta in cui doveva districarsi tra la mancanza di soldi e qualche imprenditore e politico malevolo che finiva perfino per non pagare.

 

Gira l’Italia commerciando e facendo il rappresentante per vendere macchine agricole.

 

Diventerà con il tempo formatore e selezionatore di personale per le aziende, in particolare a Bologna.

 

Tra le pagine si percepisce la nostalgia di quando nelle comunità pugliesi, i piccoli titolari di imprese agricole si incontravano nelle piazze in serata e lì trovavano Pinuccio, che tutti chiamavano “il ragioniere”.

 

Tra gli aneddoti raccontati anche quello di una Milano che non si rivela certo la capitale morale di cui tanti parlano.

 

Insomma, Galanto racconta quarant’anni di storia d’Italia.

 

Fa rivivere episodi, a volte molto divertenti, di un Paese girato in lungo e in largo.

 

Uno spaccato di una società in cambiamento dove però «non cambia granché».

 

Una testimonianza non solo dell’Italia, ma anche di un lavoro, quello del rappresentante, che tanta importanza ha avuto per la nostra penisola.

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