Comune di Conversano
Progetti per la Riqualificazione Urbanistica nella zona
dell'Ex GIL
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Presentazione dell'arch. prof. Amerigo Restucci

  
Progetti per la Riqualificazione Urbanistica nella zona dell'Ex GIL
L'Orto del Convento dei Carmelitani Calzi dall'Ottocento al Duemila

PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA NELLA ZONA
DELL'EX GIL
LA BUONA PROGETTAZIONE PER IL FUTURO DELLA CITTÀ 


Già nel titolo di questo "Concorso" deciso dal comune di Conversano si avverte il senso di una scelta che non ha solo il sapore di voler far funzionare meglio dal punto di vista urbanistico una parte della città, ma viene messa in luce una scelta culturale rivolta ad edifici che appartengono ad una storia dell'architettura fatta di modelli artistici da non abbandonare all'incuria o, spesso, destinarli alla distruzione.
Una difficile dialettica fra la storia e l'agire odierno si è posta l'Amministrazione di Conversano per dare risposte alla realtà contemporanea.
Difficile a causa delle contraddittorie situazioni urbane in cui si colloca il complesso della GIL e le sue pertinenze.
Il riesame del passato nelle scelte dell'Amministrazione e dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, viene improntato per riscoprire unità architettoniche discorsive in cui il sapere architettonico degli anni Trenta veniva letto solo per "questioni di stile".
La scelta dell'Amministrazione è stata, allora, quella di raccogliere le istanze "civiche", quelle che conducono inevitabilmente a ricomporre l'architettura della città destinata a pesare nel perseguire un progetto culturale ed urbanistico.
Non è, dunque, casuale la circostanza di chiedere ai partecipanti al concorso per la riqualificazione della zona della ex-GIL, di riscoprire il valore di un'opera di architettura concepita non come pura esercitazione stilistica con rimandi alle architetture di Moretti, Mazzoni o Del Debbio, ma come un edificio che si confronta ancora oggi con una tematica urbana di complessa struttura architettonica. Il confronto con la storia è allora imposto nelle caratteristiche del Concorso: le qualità della "civiltà" del progettare guardando e riflettendo sul contesto è una occasione preziosa offerta ai concorrenti. Occasione tanto più ghiotta se si riflette sull'immagine dell'intera città di Conversano, fiera della sua storia antica, ma anche di quella più recente. I progettisti si sono trovati a dover fronteggiare molteplici aspetti tipici delle tradizioni del costruire legate a istitu­zioni che devono prendere decisioni importanti per il futuro della città.
L'immagine che ha preso forma nei vari progetti presentati nasce dal colloquio (richiesto dagli amministratori) fra intellettuali e utenza per raggiungere una qualificata scelta progettuale.
La chiarezza della griglia di base del bando del concorso, non lascia dubbi; essa, infatti, si compone con la qualità della tipologia delle architetture esistenti, con il digradare dei volumi con i tetti-terrazze, e i variati percorsi urbani. Inoltre la bella severità del linguaggio della GIL è addolcita da modulazioni e particolari che inclinano verso uno stile che caratterizza tutta l'area.
Il concorso richiedeva, dunque, di riconnettere forme architettoniche quasi esiliate dall'odierno luogo urbano, e far parlare tale esilio per proporre una strategia urbana in grado di recuperare la memoria collettiva. E, va detto, che la gran parte dei progetti ha tentato di ridefinire la scienza urbana facendola incontrare con la sapienza della composizione architettonica. Tutto ciò ha spinto i concorrenti a rimuovere il "gioco" di trasformazione dei materiali, il tornare sulle forme costruite per farle colloquiare tra loro insistendo su "oggetti" architettonici resi più docili e vicini al bisogno collettivo di riusare meglio questa parte della città.
Lo spazio della rappresentazione ha coinciso quasi sempre con la rappresentazione di una storia architettonica da non relegare nelle facili storicizzazioni ma anzi da riproporre per i suoi valori compositivi e stilistici facendoli uscire da una arcaica silenziosità.
Le ipotesi dei concorrenti hanno cercato di superare il contrasto con la "cattiva" città contemporanea proponendo un processo progettuale basato sul continuo scambio tra l'edificio storico e l'edilizia residenziale che lo circonda.
Le immagini che sono state esaminate hanno dato consistenza al colloquio fra intellettuale-progettista e utenza cittadina evidenziando una singolare ricchezza delle scelte acquisite che ha reso difficile quanto stimolante il lavoro della giuria.
Le ipotesi operative vengono, adesso, offerte all'attenzione di quanti intendono mettersi in ascolto cogliendo la qualità dei progetti e invitando così l'Amministrazione a proseguire sulla strada intrapresa.
Si apre adesso un dialogo tra cittadini e progetti per costituire un momento di dibattito civico rivolto alla riorganizzazione di un nodo urbano da far diventare un modello fra residenze e servizi come indice di una volontà dell'Amministrazione di controllo su un frammento storico assunto come testimonianza.
Viene fuori da questo Concorso che un comune, fiero della sua storia, è anco­ra fiducioso in una architettura capace di radicarsi in "luoghi" e fornire "dimore": i progetti presentati accettano i confini della forma "finita" nello spazio urbano e contrastano altre strutture che mostrano la propria artificialità. In sostanza i frammenti che danno forma alle nuove ipotesi non cessano di fare i conti con la storia che segna il loro percorso. Viene fuori un insieme di proposte di alto artigianato professionale, radicato nei centri storici, con esiti carichi di allusioni che sembrano voler aprire un nuovo capitolo per Conversano.
È la qualità compositiva che con i progetti ha compiuto un salto di scala, dimostrando la propria capacità di tradurre la memoria in forme che travalicano i limiti del semplice oggetto.
Memoria, storia e attualizzazione del progetto.
Questo il messaggio per i cittadini di Conversano e per chi li amministra.

Arch. Prof. Amerigo Restucci  
Pro-Rettore Istituto di Architettura di Venezia
Venezia, ottobre 2007
Introduzione di Arch. Girolamo MANCINI
  
Progetti per la Riqualificazione Urbanistica nella zona dell'Ex GIL
L'Orto del Convento dei Carmelitani Calzi dall'Ottocento al Duemila

Il concorso in questione si propone la riqualificazione urbanistica del rione compreso tra piazza Moro, via Vavalle, via Fratelli Pascale, via Buonarroti e quella funzionale di due immobili che vi insistono denominati Ex-Gil e Palestra Coperta. Impresa titanica che ci proponiamo di portare a termine senza tema di essere tacciati di albergare propositi utopici.
Il tutto si presenta oggi oltre il recinto ottocentesco della città con un tessuto urbano caratterizzato da marcata eterogeneità di forme architettoniche e grossi disagi per la viabilità.
Nella zona insistono: la chiesa del Carmine col vicino ospedale e piazza Moro adibita a parcheggio; l'Ex-Gil, edificio costruito nel periodo fascista, attualmente in stato di abbandono; la Palestra Coperta, anch'essa del periodo fascista, attualmente non utilizzata; una scuola materna accanto all'edificio della ex-Gil della seconda metà del secolo scorso; un edificio scolastico degli anni Trenta che si trova di fronte all'ex-Gil; edifici residenziali tra Piazza Moro e l'ex-Gil.
L'Amministrazione e in primo luogo il Sindaco avv. Francesco ludice, consapevoli della complessità dei problemi connessi, hanno indetto il concorso per idee che ridisegnino aree e percorsi pedonali e automobilistici. Salvaguardando, tuttavia, strutture di grosso valore storico. Si tratta di un progetto che vuole sposare antichità e modernità.
Hanno aderito all'iniziativa studi di validi tecnici, provenienti da varie Regioni, che hanno portato un notevole contributo di proposte di grande impatto creativo con soluzioni di notevole interesse per la vivibilità della zona dai parcheggi ai problemi del traffico, al verde e agli aspetti sociali. C'è solo l'imbarazzo della scelta.
L'ex Gil e la palestra coperta, necessitano di restauri per esser riportati al loro aspetto degli anni Trenta, ispirato alla linea di due grandi architetti come Marcello Piacentini e Enrico Del Debbio. L'influenza di questi risulta evidente nell'imponenza della facciata dei due edifici, nelle grandi aperture a sviluppo verticale, nella semplicità delle linee. Il colore delle facciate è di chiara ispirazione di Del Debbio. La direzione dei lavori (1938) fu affidata all'ing. Antonio Sforza (Noicattaro 1898 - Conversano 1978).
Gli edifici ex Gil in Puglia, istituiti nel 1937, si trovano in poche città come Bari, Lecce, Cerignola, Altamura e sono dappertutto oggetto di ristrutturazione per la conservazione del patrimonio storico. Come in altre città d'Italia, d'altronde. Il complesso di Conversano è forse il più imponente e caratteristico poiché è composto da due edifici, Casa della Gioventù Italiana del Littorio e Palestra coperta, che si rifanno in maniera appariscente all'architettura in voga nel Ventennio.
Quella di Marcello Piacentini (Roma 1881-1960) che nel periodo fascista si fece portavoce di una "via nazionale all'architettura" tentando una mediazione con gli esponenti della corrente razionalistica pur mantenendo in quasi tutte le sue realizzazioni un carattere eclettico. Stefano Casciani afferma che di Piacentini resta insuperata l'abilità di mediatore tra politica, cultura e azione progettuale. Fu, indubitabilmente, il più grande architetto del Ventennio e la sua impronta a Conversano è in questi due edifici. Enrico Del Debbio (Carrara 1891- Roma 1973) è stato progettista di molte Case del balilla che confluirono nella GIL. Ha lavorato per oltre quaranta anni alla sistemazione del Foro italico già Foro Mussolini.
L'incombenza prospettata nel bando è ardua per le finalità di riassetto del quartiere in una visione più confacente a funzionalità moderne che conservino il patrimonio di notevole rilevanza storica.
Tutti i 15 lavori hanno assolto, con lodevole impegno, capacità e soprattutto creatività, al compito assegnato.
Esponiamo in breve rassegna gli aspetti salienti delle proposte nei cui motti sono condensati i principi ispiratori dei piani di lavoro. Non si riscontrano ipotesi avventuristiche o ardite. Le relazioni di fattibilità confermano la concretezza dei progetti.
L'esposizione segue lo stretto ordine alfabetico dei motti
Omissis
Chiudiamo la succinta rassegna ringraziando gli illustri colleghi tutti per l'impegno profuso e per le illuminanti idee e i suggerimenti offerti per la soluzione di problemi non semplici per la nostra città.
Speriamo di realizzare... l'utopia. Noi ce la metteremo tutta.

Conversano, Novembre 2006
Arch. Girolamo MANCINI
Assessore ai Lavori pubblici e all'assetto del territorio
Scheda bibliografica
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Autore Girolamo Mancini - Luigi P. Marangelli
Titolo Comune di Conversano - Progetti per la Riqualificazione Urbanistica nella zona dell'Ex GIL
Editore Editrice Parnaso - Foggia
Prezzo s.p.i.
data pub. ottobre 2007
In vendita presso:
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