Vi saluto e sono Ciccepàvele u capòne:
storia di Francesco Paolo Cazzolla
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Recensione
  
Storia di Francesco Paolo Cazzolla

Tutti i paesi annoverano nella loro storia personaggi più o meno curiosi e stravaganti e nello stesso tempo estrosi, intelligenti, idealisti e sognatori. A Noci alcuni ricordano ancora Francesco Paolo Cazzolla, meglio conosciuto come Ciccepàvele u capone, un calzolaio-poeta, tra i fondatori del movimento socialista nocese.
Nato il 18 dicembre del 1857 da Vincenzo e da Maria Basile, Cazzolla si impegnò nella difesa dei contadini e dei poveri contro la prepotenza e il potere dei signori. Come consigliere comunale denunciò e contrastò l’egoistica e fallimentare gestione amministrativa dei notabili e dei ricchi proprietari terrieri. Usò spesso la poesia e la satira come armi contro una classe dirigente poco incline a una politica finalizzata al bene comune. Fu combattuto e isolato e finì la sua esistenza il 22 novembre 1917 presso l’Ospedale psichiatrico di Nocera Inferiore.
Curiosamente la tradizione orale ricorda Cazzola quasi esclusivamente per alcuni aneddoti e per l’eccentricità del suo carattere: risultano pertanto trascurati il suo reale spessore politico in ambito comunale e provinciale e il dramma umano.
Per riconsegnare alla collettività un profilo a tutto tondo e per collocare correttamente la figura di Cazzolla nel contesto storico e sociale Giulio Esposito, Antonio Roberto, Vittorino Curci e Lorenzo Mannarini hanno realizzato un agevole opuscolo intitolato “Vi saluto e sono Ciccepàvele u Capone: storia di Francesco Paolo Cazzolla” (Bari : Favia, 2012).
La  pubblicazione raccoglie per la prima volta in modo organico quanto fino ad oggi  emerso dalle fonti orali e documentarie. Ne scaturisce il profilo di un precursore dei tempi, di un uomo che forse non ha realizzato i suoi sogni ma la cui esistenza non è stata vana. Soprattutto non lo è stata per i suoi concittadini e per quanti oggi in 75 pagine potranno ri-conoscere e accostarsi a un nocese di cui andare fieri.
Tra i documenti in appendice gli scritti “Il giorno di S. Pietro” e la “Satira delle 113 brasciole”, attribuiti a Cazzolla,  e “Cicce pe”, il testo della canzone del gruppo musicale “Folkabbestia”, ispirata a Ciccepàvele u capone e al suo calandrone: la tradizione orale narra infatti che Cazzolla possedesse una calandra ammaestrata al canto.
“Ero di Noci, or son di Nocera, non ero pazzo, or lo son davvero”. Così scriveva ai suoi parenti un uomo le cui vicende meritano di essere ulteriormente approfondite.  E’ quanto si prefiggono gli autori della pubblicazione che sperano di reperire altra documentazione e magari qualche fotografia.

 

Giuseppe Basile
((da: Nocigazzettino, a, 45, n. 10, ottobre 2012, p. 7)
Scheda bibliografica
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Autore Giulio Esposito
prefazione Vito Antonio Leuzzi
Titolo Vi saluto e sono Ciccepàvele u capòne: storia di Francesco Paolo Cazzolla
Editore Favia - Bari
Prezzo s.p.i.
data pub. 2012 - 75 p., [1] p. di tav. : ill. ; 21 cm.
ISBN  978-88-97781-23-3
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