NOICA'TTARO - Teatro storico cittadino
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Prefazione
  
Il teatro storico cittadino di Noicàttaro, l'antica Noja, prese vita in un locale del teatro del Carmine, così chiamato perchè situato sulla via da p.za Umberto I portava al Convento dei Frati Carmelitani.


 Incontrai Rosa Di donna qualche anno fa sul sagrato della nostra Chiesa Madre con gli altri del ''Parnaso'', l'associazione degli artisti nojani.

Si era cimentata quella sera in una mostra estemporanea di pittura, ritraendo a colori vivacissimi "l'arco del forno", uno scorcio della parte del paese che racconta con la sua struttura la storia antica ed avvincente del nostro popolo.

Mi piacque Rosa e la sua maniera entusiasta di esprimersi nel linguaggio di un'arte, semplice, forse, un po' ingenua. Seguendo l'impulso del cuore, Rosa giocava con i colori e con le forme, cercando di trasmettere la sua vivace interiorità. Le chiesi il quadro, perché sulla copertina di una mia pubblicazione in stampa il suo dipinto avesse introdotto quel parlare in vernacolo, senza pretese, quasi intimo, dell'intimismo che si coagula intorno al campanile nell'esaltazione delle potenzialità ambientali.

Rosa Didonna - lo abbiamo già detto- sembra assillata, guidata dal bisogno di materializzare le sensazioni, i sentimenti che affiorano incontenibili in lei con la prepotente foga e naturalità di una cascata. E perché la sua comunicazione si faccia sempre più fruibile, il suo messaggio più convincente ella, ad un tratto, cerca una scuola in cui le tecniche ed i parametri didattici vadano ad organizzare, a valorizzare l'ispirazione. Così, studiando presso l'Accademia di Belle Arti in Bari comincia ad occuparsi anche del patrimonio artistico del paese. Argomento di una prova d'esame un sito nojano che abbia significati storici ed artistici.

Ed ecco la sua scelta: "Il teatro cittadino". Le motivazioni nell'opuscolo realizzato, dopo il lavoro di ricerca ad uso scolastico, ce le dice Rosa stessa in una nota autobiografica in cui emergono, come sempre, in tutta la freschezza poetica dei suoi verdi anni, i sogni, le aspirazioni.

In verità, questo seminterrato di età feudale in via Carmine, il locale che aveva contenuto, macine, presse e colatoi ed era stato fortemente impregnato dell'odore acre della molitura delle olive, che si era trasformato poi in teatro, ha affascinato molti studiosi ed è rimasto nel cuore dei nojani con l'amarezza della perdita di una preziosità. Non solo per la sua storia, ma soprattutto perché con l'ingresso murato e con l'interno in pieno fatiscente degrado sembra rimasto abbandonato, chiuso come una pagina definitivamente cancellata, una pagina che, invece, si vorrebbe rileggere. L'inagibilità, appurata con le nuove norme di sicurezza circa i pubblici ambienti, non è sufficiente a giustificare il disinteresse dei vari amministratori. Infatti si auspica che come contenitore della cultura, della politica locale, quella struttura del diversivo insolito, atteso come una festa abbia almeno una funzione museale.
"Il teatro cittadino" - Rosa Di donna ce lo confida- contiene, la memoria un po' patetica e struggente delle rappresentazioni in cui, a volte spettatori, a volte interpreti, i nojani come lei hanno collocato quel bisogno, certo, inconfessato di venire alla ribalta, ed almeno una volta nella vita di ricevere il consenso e l'applauso.

L'applauso, comunque, lo si può meritare senza calcare le scene, senza vivere un ruolo suggerito da copione, l'applauso arriva pur rimanendo se stessi con le proprie passioni, fotografando un rudere, ricostruendo nell'immaginario il sogno di un piccolo, antico teatro:

Bene! Brava! Brava Rosa!       
         
Rita Tagarelli
Scheda bibliografica
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Autore Rosa Didonna
Titolo NOICA'TTARO - Teatro storico cittadino
Editore Grafica 2P s.n.c. Noicàttaro
Prezzo s.p.i.
data pub. 26 novembre 2006
In vendita presso:
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Arte - la mia seconda pelle
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Recensione
  
 

Come classificare “Arte – la mia seconda pelle” di Rosa Didonna non è certo facile. Questo libro, ricco nel suo apparato iconografico, ripercorre le tappe più significative della carriera dell’autrice-artista e si avvicina a generi letterari diversi: dal romanzo autobiografico al saggio critico, dalla “carta d’artista” al diario personale. Imbattersi nella lettura di questo composito scritto, induce il lettore ad intraprendere un affascinante viaggio nella vita personale, nei ricordi, nei sogni e nelle delusioni di Rosa o Rosetta come ella stessa si chiama quando ne parla in terza persona.

 

Il linguaggio, semplice e fluente stimola la lettura anche quando il racconto è interrotto da versi poetici. Ma parliamo proprio dell’artista, che già da una occhiata superficiale e veloce mostra la sua originalità ed il suo eclettismo. Impegnata nella sperimentazione di tecniche sempre nuove, Rosa Didonna presenta lavori ad olio legati ad un rigido accademismo e dunque ascrivibili ad una fase iniziale della sua carriera accanto ad opere ad acquerello fino alla sperimentazione di tecniche nuove ed alternative. Mi vengono subito in mente le tele realizzate con colori ad olio misti ad acqua ed il loro effetto indefinito e a macchia o ancora l’utilizzo di una tela a nido d’ape quasi ad emulare antichi smalti cloisonné o moderni pixel informatici.

 

La sua creatività ed originalità non si limita tuttavia alle tecniche utilizzate ma in un processo di continua evoluzione Rosa sperimenta diverse forme artistiche, spaziando dunque dalla pittura alla scultura, dalle installazioni plurimateriche alle performance, veri e propri tripudi d’arte che abbracciano musica, danza, colori e forme. Non mancano all’appello il design e la moda esperiti in istallazioni che hanno fatto il giro del mondo. Ma in questo magma di forme e colori, quale è appunto la produzione della “sacerdotessa dell’arte” possiamo trovare delle costanti che rimandano senza alcun dubbio alla sua biografia, ricca com’è di spunti interessanti ed elementi di riflessione.

 

La donna. Si, è proprio questo il soggetto privilegiato delle sue opere, una donna vista ed analizzata nelle sue diverse peculiarità ed ambivalenze: ora Madonna ora eroina, femme fatale o donna angelicata, geisha o madre premurosa caratterizzata sempre da una dignità quasi ieratica che la pone “super partes” all’interno di una società che col suo continuo ed indistinto fluire livella le personalità. Posto questo come fil rouge della sua pluriennale carriera è possibile ripercorrere, attraverso le pagine del suo diario, le pagine della sua vicenda esistenziale e professionale.

 

Dato a mio avviso degno di nota è proprio la presenza nella sua famiglia di un ordine matriarcale. La madre, la persona più importante nell’evoluzione psichica di un fanciullo che ostacola la piccola Rosetta nella sua passione costringendola  al lavoro di cucito e ricamo con le sorelle.

 

Ma ancora la presenza costante e amorevole del padre che si occupa della sua crescita inculcandole sani principi morali e poi la figura del nonno il quale regalandole, in occasione dl decimo compleanno, una tavolozza con dei colori dà voce e consistenza al suo sogno.

 

E così, la fanciullezza e l’adolescenza vissuta in un piccolo centro contadino quale Noicattaro formano l’artista, alimentando la sua indole ribelle e il suo spirito libero.

 

Trova nei colori lo strumento per evadere da quello che ormai le sta stretto e producendo autoritratti/maschere costruisce pian piano quella immagine di sé che si fa strada su tutto il territorio nazionale e internazionale.

 

Da giovane ribelle e curiosa inizia a girare il mondo venendo a contatto, più o meno diretto con quelli che si possono considerare i suoi modelli: il Picasso Di Guernica, Guttuso, Leger, Schiele e il gruppo dei Fauves.

 

Ma ancora, a mio avviso è possibile rintracciare modelli più antichi come ad esempio la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca e tutta la serie di Madonne del manto che popolano la storia dell’arte per l’opera Donna-Madonna in cui al posto dei fedeli, che trovano riparo sotto il manto di Maria, trovano spazio personaggi raffiguranti le tante sfaccettature che compongono la personalità femminile. Le emozioni e le sensazioni che si provano trovandosi di fronte ad un’opera di Rosa Didonna sono riconducibili ad una sfera onirica, al sogno che trova espressione nella vivacità dei colori e nell’incastrarsi di forme che dal disordine creano immagini definite e dal forte impatto visivo.

 

Possiamo concludere affermando che l’opera di Rosa, che in questo testo trova la sua sistematica catalogazione, può essere considerata la manifestazione visiva di un artista caparbia ed originale, impegnata nell’affermazione dei suoi sogni, delle sue aspettative e dei suoi diritti e con essi quelli di tutte le donne di cui si fa portavoce e testimone.  
         

Giovanni Masiello
Scheda bibliografica
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Autore Rosa Didonna
Titolo Arte - la mia seconda pelle
Editore Messaggi edizioni - Cassano delle Murge
Prezzo € 15.00
data pub. settembre 2010
In vendita presso:
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Didonna Rosa

Didonna Rosa

Note biografiche dell'autrice
   
 
Rosa Didonna
un'artista in costante ricerca.
Nata a Noicattaro 

Profilo professionale


Nelle sue opere vi è una vera e propria contaminazione storica. La sua arte propone tematiche impegnate nell'ambito di ricerche psicologiche e sociologiche d'attualità, evidenziando le enigmatiche ambivalenze dell'esistenza contemporanea con fine intuito introspettivo. Artista creativa, dipinge con tecniche innovative, formando su supporti retinati, con colori spesso vivaci, geometriche textures, simili a particolari ingranditi di immagini mediatiche formate da minuscoli pixel, dando nel contempo piena espressività ai contenuti.
Dopo aver conseguito il diploma da ragioniera ha puntato ad accrescere il suo bagaglio tecnico, ad affinarne sensibilità e conoscenze con la sua costante passione per l’arte, si laurea all’Accademia di Belle Arti specializzandosi poi in grafica e decorazione. Ha ricevuto il titolo di accademico d'onore per la sezione arte con diploma al merito per la cultura e master of art h.c. Master Imperiale Accademia di Russia Studio Rum Universitas Sancti Nicolai (Moscow Acamt). 
Usa tecniche personali, avveniristiche, multimediali ed esegue installazioni e sculture. Ha esposto in collettive con nomi prestigiosi da Brindisi a Cantatore, a Piccinni e Donzelli, e tenuto numerose personali in Italia e all'estero. 
L'anno 2005 è stato per lei cruciale: 1° premio al “Premio Nazionale Città di Manfredonia”, importanti riconoscimenti all'Expo Art di Nizza, alla Bruik Arte di Pavia e soprattutto il premio “Nobel dell'arte” di Montecarlo, con mostre alla Galleria del Candelaio a Firenze e allo spazio provinciale di Torre Pelosa. Di rilievo il 1° premio della critica al "Gran Gala" di Porto Venere. 
Nel 2006, esposizione di un anno alla International Gallery of Art di Washington, Premio Firenze (mostra nella galleria Via Larga sette rosso), Edizione “Premio Italia” di Certaldo (FI) (pubblicazione sulla rivista "Eco d'arte moderna"), Rassegna d'arte “Il Capricorno” di Ancona (1° premio), Seconda biennale Internazionale De Nittis di Barletta (3° premio), Festival dell'arte Imperia (3° premio), mostra Palazzo della cultura di Noicàttaro e Teatro cittadino. 
Nel 2007 ha tenuto mostre alla “Gallerie Couteron” di Parigi con donazione al museo di Tokyo, alla Galleria “Le Patio” di Montpellier (Parigi), al Palazzo Pretorio di Certaldo Alto e a Palazzo Vecchio, Caffé storico “Giubbe Rosse”, (Firenze), “Cinemadamare” (Fortino - Bari). 
Nel 2008 a Bari (Foyer Teatro Piccinni, Bluorg, Gagliano Arte, Kursaal Santa Lucia), a Zagabria (Galerija ULU Grupa, Galerija Tigor), a Milano (Sala Olivetani Palazzo Comunale, Galleria Archigallery, Galleria Melchiorre Gioia, Palazzo Comunale della zona 3), a Roma (Galleria “Il Trittico”), a Palermo (Galleria “Il tempio”), medaglia d’oro alla International Haward for Culture, a Campobasso (Hotel “Le Cupolette”), a Viterbo (Teatro San Leonardo), a Padova (Palazzo della Pinacoteca, Istituto San Gaspar). 
Nel 2009 ha tenuto mostre al Comune di Capraia (Firenze), alla Galleria Globalart (Noicàttaro), al Salone dell'isola e dei colori (Malta), a Palazzo Barbarini (Roma), un anno di Sky con il critico d'arte televisivo Andrea Diprè sui canali 924-912, Premio Roma 2009 (Passaggi su Mondo Arte Tv- canale 889 Sky), 3° premio per la creatività rivista d'arte Boè, Art Expò Promotion di Cannes (1° premio creatività), un anno di Sky canale 924, Festival d'arte e cultura internazionale di Ongzhuang Pechino artistic development co. ltd 30 mostre presenti in tutto il mondo da museo Nazionale del distretto di Tongzhov per un anno. 
Nel 2010 ha esposto alla Sala Murat (Bari), al Salone Nautico (Brindisi), a Spazio Arte (Lecce), alla Biennale d'arte e sport Villa Giulio Onesti (Roma), al Comune di Casalpusterlengo (LO), alla Galerie Robonan Moussion (Paris), a Santa Scolastica (Bari) ed al Museo di Carovigno. E, da ultimo, è stata chiamata dalla Apulia Film Commission in occasione della 74a edizione della Fiera del Levante per la serie di mostre, installazioni ed incontri che si terranno nel corso della Campionaria barese.
Ha pubblicato i volumi "Teatro cittadino di Noicàttaro", "Largo Pagano", "La ricerca e la memoria". Ha illustrato le copertine di vari libri. Ha partecipato alla costituzione dell’Associazione “Il Parnaso” (Noicàttaro), “Ar.Co.De.Mej”(Rutigliano) e aderito all’Archeo Club d’Italia, al FAI e all’Alliance Francaise. Ha anche esordito come attrice con il regista Carlo Stragapede, Mimmo Noviello, Vito Giuspotenza etc.
Suoi scritti sono stati pubblicati su quotidiani (“La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Corriere del Mezzogiorno”, “la Repubblica”, “Quotidiano di Bari”, “Barisera”, “Meridiano Sud”, “Corriere della Sera”, “Attualità”, “Sole 24 ore”, “Eco”, “La Gazzetta dell’Economia”) e riviste d'arte (“Flashart”, “Segno”, “Artisti del '900”, “Il Quadrato”, “L'Elite”, “Boè”, “Eco d'arte moderna”, “Avanguardie artistiche”. Ha al suo attivo apparizioni televisive su Sky, Rai Tre, Telenorba, Telebari, Teleregione, Delta TV e Web.
Ha ricevuto recensioni e note critiche da A. Pasolini, G. Falossi, A. Marino, P. Marino, M. Casamassima, Spinelli L. di Sant'Elena, G. Amodio, T. Mercurio, V. Coppola, N. Troiani, C. Marsan, G. Argelier, G. Delgado, M. R. Belgiovine, A. Diprè, C. Martin Castellanos, A. Civis, F. Toledo, A. Villani, R. Vrinat, L. Silanos, S. Serra di Falco, C. De Stasio, M. Conti, D. Marasà, F. Chetta, E. Cicchetti, Cav. C. Dell’Arco Talarico, G. Bellini, M. Avellis, F. Spina, M. Longo, M. Gatti, V. Cracas, L. Piantini, P. Levi.

Note biografiche dettate dall'interessata

 

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