Tasselli di storia che si aggiungono al complicato mosaico per ricostruire le nostre radici comunitarie e la nostra storia molese: è così che mi piace immaginare il lavoro di ricerca documentale svolto dal prof. Vito Didonna, che ha portato alla luce un nuovo episodio di vita quotidiana della comunità molese di fine Ottocento, che molto può raccontare di quel momento storico. Dopo la presentazione a marzo del 2019 per la prima volta ai cittadini molesi del documento “Panegirico dei dolori della Vergine recitato in Mola nella chiesa della Maddalena nell’anno 1747”, ora apprendiamo di una controversia tutta molese leggendo un “Memorandum” del 1895, che vede protagonisti fedeli e clero.
Il numero 2 del “Quaderno di storia molese” ha ancora una volta lo scopo di recuperare vicende della gente comune, che con gesti, azioni e sentimenti ha reso storia il proprio vivere quotidiano. Un raccoglitore di testimonianze che ci aiuta a conoscere e comprendere la storia del nostro paese: non possiamo permettere che questo patrimonio culturale e sociale vada perduto.
Sicuramente non tutti i tasselli possono combinarsi indiscriminatamente tra di loro ma certamente ognuno di essi è importante perché ha una sua funzione, e recuperarli ci consente, conoscendo sempre più e meglio il nostro passato, di apprezzare il presente ed innamorarci del nostro paese per diventare cittadini attivi e partecipi della comunità.
Nella certezza di aver fatto cosa utile e spero omaggio apprezzato dai miei concittadini, rivolgo gli auguri in occasione della nostra festa patronale, affinché sia occasione di riconoscimento e condivisione delle nostre radici comuni.
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