Il Profondo Io - Viaggio dell'anima
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Prefazione
  
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COLLANA: Scrittori moderni
 

“L’esperienza della missione e i momenti difficili che hanno costellato il mio percorso, hanno fatto nascere in me l’esigenza di dar vita a questo libro: in esso racconto il bisogno estremo ed assoluto di Dio che provo dalla mattina alla sera, e che credo, in fondo, senta l’umanità intera”. Con queste parole Giuseppe Di Tano, l’Autore di questo libro di poesie, richiama in sintesi il proposito di questa opera.


Leggendola, si nota un filo rosso che l’attraversa: l’aspirazione alla vita nella sua pienezza, una pienezza che per chi crede, come appunto l’Autore, non può che avere il suo fermo riferimento a Dio come Creatore e al suo Amore da riversare, per esempio, in una donna che possa illuminargli il cuore e nell’amicizia, e, ancora, nell’umanità intera che è in cerca di pace e di vita.


Ecco, allora scorrere davanti ai nostri occhi un caleidoscopio di colori, versi che riverberano un forte desiderio di donarsi per sperimentare la felicità e la dolcezza di un Amore che domini su tutto il creato, così che il mondo possa cambiare, si possa sognare l’alba di una nuova civiltà.


Insomma, Giuseppe Di Tano ha compilato un florilegio di pensieri intimi, attraverso i quali ci apre una finestra sulla suo sentire, ci fa spettatori e ci coinvolge in un viaggio dell’anima, un viaggio che potrebbe essere anche il nostro e avere come confini nient’altro che… l’infinito.

 

p. Antonio Cassano

Quarta di copertina


Pochi anni fa la nota trasmissione televisiva domenicale di RAI1 "A sua immagine" lanciò, a mo' di hit parade, un sondaggio sul libro più letto e più amato dai telespettatori: i Pensieri di Blaise Pascal - con non dissimulata meraviglia dei conduttori del programma - risultarono in vetta alle classifiche per molte settimane. Il perché è facilmente spiegabile: i Pensieri, proprio grazie alla loro formidabile concisione, parlano all'uomo, al suo cuore; e il cuore non ha bisogno di molte parole: ne esige poche e, a volte, niente. Questo spiega anche il perché i Pensieri hanno affascinato il grande Ungaretti, che ha rivoluzionato il modo di fare poesia: dall'incanto delle parole alle parole dell'incanto; dalla sublime inquietudine de L'infinito di Leopardi alla, seppur subitanea, quiete contemplativa della Mattina: "M'illumino d'immenso"

È in questo straordinario filone poetico che si pone Giuseppe Di Tano, i cui versi - un vero e proprio viaggio dell'anima - rivelano l'uomo a se stesso, col suo inappagabile desiderio di "Amore inesauribile, inarrestabile, ed infinito".

Ed è empatizzando proprio con il Poeta che il lettore è invitato a cercare e scoprire il suo "profondo io", per giungere alla paga conoscenza di quel Tu, che è Dio, esclamando con Sant'Agostino: « Tu, intimo del mio intimo, vertice del mio vertice, o vita dell'anima mia! ».

 

Prof. Vito Abbruzzzi
 
Presentazioni
  
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COLLANA: Scrittori moderni

Presentazione del Prof. Vito Abbruzzi


Noci - chiostro di San Domenico, venerdì 30 giugno 2017

Uno dei più importanti intellettuali (a mio giudizio il più grande) del Novecento – il nostro secolo – Erich Fromm, che ha dedicato al tema dell’amore un libro ritenuto ancora oggi insuperato e insuperabile: L’arte di amare, ha scritto: « Senza la capacità di amare […] con umiltà, fede e coraggio, senza queste virtù è impossibile amare veramente ».
È proprio quanto traspare leggendo Giuseppe Di Tano e le sue poesie, dedicate tutte alla ricerca dell’“Amore vero”: quello con la A maiuscola; quello che ne Il Profondo Io è detto “inesauribile, inarrestabile, ed infinito”.
“Utopia”? “Illusione”?
“Incognita”!
L’incognita come il titolo di una poesia in cui l’Autore non cela la propria trepidazione verso un “Amore” che vorrebbe fosse “senza fine”, “senza ostacoli”, “per sempre”. Ma l’incognita – matematicamente intesa – anche come valore da trovare, vincendo finalmente quella naturale “paura che ti assale perché non vuoi vivere solo”: “la paura di rimanere solo per sempre”.
La semplicità disarmante del Di Tano sta proprio nello scandagliare, attraverso i suoi versi, il Profondo Io di ciascuno di noi, mettendo in luce il bisogno di amore che ci contraddistingue come esseri umani… per sentirci vivi: esattamente come il soldato Ungaretti, il quale, “buttato vicino a un compagno massacrato”, scrive “lettere piene d’amore”; ma anche e soprattutto come colui che vagheggiò “le illusioni, le care illusioni, ed è perciò non solo poeta, ma uomo, ha viscere umane e commuove profondamente ogni cuore d’uomo”: Giacomo Leopardi. Ecco cosa scrive il giovane Leopardi – giovane “per l’eternità” – a suo fratello Carlo nel 1822 da Roma, il giorno di Natale: « Ho bisogno d’amore, amore, amore, fuoco, entusiasmo, vita: il mondo non mi par fatto per me […]. Ma tu scrivimi e amami; e parlami assai assai di te e degli altri miei. […] Addio, caro ex carne mea. Addio ».
Il dramma di Leopardi, come quello del nostro Di Tano, è un dramma d’amore: il dramma di un io che cerca, anzi agogna un tu; il Tu: il Tu con la T maiuscola, che non può non essere che il Tu di Dio: “intimo del mio intimo, vertice del mio vertice, vita dell’anima mia” (Sant’Agostino, Confessioni III, 6); e ciò come antidoto contro il dramma dell’uomo contemporaneo, i cui fallimentari sforzi sono nel “cercare di avere un senso dell’‘io’; io, me stesso, come il creatore dei miei poteri, come il creatore del mio mondo”. Amore fatuo e illusorio e non già come quello cantato nei versi del nostro poeta dedicati, appunto, all’Amore vero:

Amore mio,

finalmente ti ho trovato,
finalmente ho trovato l’Amore della mia vita,
finalmente ho trovato il desiderio,
lo scopo di continuare a vivere
perché adesso posso dire di vivere veramente
in totale armonia con me stesso.

Presentazione dell'autore


Sin dall’infanzia sono stato sempre in contatto con il mondo ecclesiastico, frequentando la mia parrocchia ed espletando spesso azioni di volontariato. Le guide spirituali succedutesi nella mia vita hanno alimentato in me la fede, al punto da suscitarmi la voglia di diventare prima catechista, poi lettore, fino alla scelta di effettuare una missione umanitaria in Albania nel 2009 con i Pa-dri Rogazionisti.

Quella missione ha cambiato la mia esistenza. Pri-ma di essa avevo una strana forma di superficialità, che mi portava a trascurare a volte la cura di ciò che mi circondava. Tornato da lì, ogni cosa è cambiata in me-glio: i piccoli gesti della quotidianità hanno assunto un significato diverso e pregnante, e non solo i miei, ma soprattutto quelli provenienti da ogni persona.

L’esperienza della missione e i momenti difficili che hanno costellato il mio percorso, hanno fatto nascere in me l’esigenza di dar vita a questo libro: in esso racconto il bisogno estremo ed assoluto di Dio che provo dalla mattina alla sera, e che credo, in fondo, senta l’umanità intera. A volte si resta assorti, oggi più che mai, nella futilità di una vita che sembra scorrere senza un senso, perché ogni forma di Amore, Fratellanza ed Uguaglian-za è stata collocata nel posto oscuro in cui si collocano solamente i tristi e pesanti ricordi.

Ritengo che la Poesia sia il mezzo più significativo e profondo (soprattutto quando il cuore dell’uomo la trasforma, come accade spesso in quest’opera, in pre-ghiera) per esprimere le innumerevoli emozioni che lo Spirito accoglie nel suo percorso terreno. Ecco perché consegno l’espressione dei miei sentimenti verso l’Amo-re universale, da tutti chiamato Dio, alle sue creature, ovvero ai lettori, senza pretesa alcuna, ma con la sempli-cità di chi vuole seguire i sentieri tracciati da Lui sulle sponde dei nostri pensieri profondi, spesso e volentieri trascurati e osteggiati proprio da noi.

l'autore 
Scheda bibliografica
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Autore Di Tano Giuseppe
Titolo Il Profondo Io - Viaggio dell'anima
Editore aga - Alberobello
Prezzo € 6,00
data pub. gennaio 2017
In vendita presso:
E-mail autore: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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