Qalamdan - La croce e la mezzaluna alla corte degli Acquaviva

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Recensione
  
Qalamdan - La croce e la mezzaluna alla corte degli Acquaviva

 

Premiato col Diploma d'Onore da finalista nel Concorso letterario Argentario & Caravaggio 2024

 

Passione per la storia, per la propria terra e una immaginazione fervida sono alla base del romanzo scritto da Riccardo Di Leva.

 

L’autore di “Qalamdan” (Edizioni Radici Future pagg. 283. € 18,00) parola che in persiano antico significa astuccio ha il merito di farci uscire dai soliti circuiti turistici.

Un libro come invito a guardare alle pietre di cui sono costellati i vicoli dei paesi dell’entroterra pugliese, con ottiche più attente e rispettose. Un testo che esorta a meditare sull’informazione. Lo scrittore ha realizzato un intreccio interessante tra fatti realmente accaduti e finzioni letterarie, realizzando un intarsio di cronache e leggende avvolte da un manto avventuroso che si dipana piacevolmente, alternando dati storici a quelli fantastici.

 

I due protagonisti della narrazione: Flavio Grisanti, l’artista barese che sa impreziosire, restaurare e quindi restituire luce agli oggetti con abilità originale e la conversanese Francesca Fantasia, ricercatrice di storia e letteratura dell’università di Bari, si ritrovano primi attori in vicende più grandi di loro che affondano radici negli intrighi e complotti del passato.

 

Il bisogno di Flavio di avere un luogo più raccolto dove poter realizzare manufatti in legno come souvenir può apparire una contraddizione per chi realizza anche solo oggetti ricordo con particolare cura, ma vi è proprio in questa scelta per l’ubicazione del nuovo laboratorio, la chiave di lettura per comprendere il vero spirito di questo componimento che richiede raccoglimento, con il quale assaporare al meglio l’intenso lavoro di studio svolto dall’autore.

 

L’alter ego di Flavio è Francesca che ben rappresenta l’anima del ricercatore, colui che con un bagaglio di conoscenze riesce a immergersi, a vedere, interpretare e andare nei luoghi della storia per osservarli e inquadrarli in onore al vero, quel vero occultato per ‘Ragion di Stato’.

 

I due fidanzati, prossimi al matrimonio, inseriti in un tempo frastornante, riescono ad accompagnare il lettore da veri ‘Ciceroni’ immergendoli in atmosfere del passato e del presente con gli occhi del dubbio. Con essi si sale e scende interrogandosi sull’apparire, sul valore dell’onestà intellettuale e del rispetto per la ‘Conoscenza’, seguendo le tracce del passato, ricostruendo un mosaico attraverso tasselli sparsi, immagini di rollini fotografici, orme di un percorso le cui fonti sono intrappolate in una matassa di sepolcri e interessi.

Il libro restituisce suggestioni di epoche oscurate, il fascino del mistero che nasconde battaglie, complotti e interventi di misteriosi agenti. Un romanzo che induce a soffermarsi, a riflettere sui giochi di potere; sono pagine per riscoprire personaggi del 1400 come Giulio Antonio, primo Conte Acquaviva d’Aragona e le vicende che lo videro al comando della coalizione cattolica all’indomani della presa di Otranto da parte dell’esercito del Sultano Maometto II.

 

Piero Fabris

Giornalista Gazzetta dal Tacco

Scheda bibliografica
Autore Riccardo Di Leva
Titolo

Qalamdan. La croce e la mezzaluna alla corte degli Acquaviva

Editore Edizioni Radici Future
ISBN 979-12-549-00529
Prezzo € 18.00
data pub. pttobre 2023
In vendita presso:
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