Mano a mano. Dieci anni da sindaco, tra cuore e politica
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Prefazione
  
Mano a mano. Dieci anni da sindaco, tra cuore e politica
 a Lia, Micaela e Giovanni:
la mia vita

Partiamo dal principio. Era un giorno di novembre 2000. Suonarono alla porta del mio ufficio in via Mizzi Francesco e Antonino. Antonino lo conoscevo molto bene, Francesco meno, e onestamente non era in cima alle mie simpatie. La proposta era quella di fondare un'associazione, pubblicare un giornale, proporre iniziative volte alla crescita del nostro paese. E stato un colpo di fulmine. La risposta è stata positiva. Di lì a qualche mese nacque l'associazione Porta del Lago, poi il giornale Ago e a seguire il festival Multiculturita.

Da quel momento la nostra vita e quella di tanti nostri amici è mutata. Da quel momento è partito un movimento che ha cambiato le sorti del nostro paese e ci ha portato "inconsapevolmente" (almeno per me) a essere decisivi nella vita politica di Capurso. Prima le elezioni del 2005, con Francesco candidato al consiglio comunale, eletto con 318 voti e nominato assessore. A dire il vero, un'esperienza non molto esaltante né per lui né per il gruppo. Non ci furono i cambiamenti sperati: la politica era un tantino lenta rispetto ai nostri sogni. Quell'esperienza si concluse in anticipo e forse è stata una fortuna per tutti.

Si tornò a votare: era il 2010, e Francesco e Lia, assieme a Gioacchino, mi invitarono a candidarmi. Vincemmo le elezioni. Parti un percorso nuovo.

Il 31 marzo 2010, era il mercoledì prima di Pasqua, il nostro primo giorno in Comune, eravamo nella stanza di Francesco; si affaccia alla finestra e si accorge che ai piedi di Palazzo di Città era montata una bancarella quasi più grande del Comune, quella di cui leggerete nel primo capitolo. Una cosa inguardabile. Ho assistito in quel momento alla sua prima "arringa" in difesa del rispetto delle istituzioni e della cosa pubblica. In mezz'ora la bancarella è stata smontata e trasferita altrove. La prima presa di posizione contro un modo di fare che aveva danneggiato per anni il nostro paese, e che per la prima volta trovava l'aria del cambia­mento a fare da scudo in sua difesa. In pochi minuti, al suo primo giorno da Sindaco di Capurso, Francesco Crudele mi ha insegnato cosa signifi­chi essere un uomo dello Stato, un uomo al servizio dei cittadini, un uomo che deve tutelare il senso civico e il rispetto del prossimo ad ogni costo, senza avere paura di niente e di nessuno.

È stata una lezione che in questi anni mi ha guidato sulla giusta via. Quella del rispetto delle leggi, dei cittadini, dei lavoratori, dei bambini per anni destinatari delle sue maggiori attenzioni. La via del rispetto verso se stessi. Perché quando un giorno, il nostro servizio terminerà, l'orgoglio di camminare a testa alta nel nostro paese non ce lo dovrà e potrà togliere niente e nessuno.

E Francesco, nello scorso agosto ha terminato il suo mandato di Sindaco a testa alta, governando Capurso anche qualche mese più del previsto per effetto della pandemia da COVID-19. È stato il capo della grande rivoluzione che ha trasformato Capurso in un paese osservato e studiato dall'esterno, come un modello da perseguire in campo culturale, nella ricerca di risorse economiche da trasformare in grandi opere pubbliche e sociali, un modello di legalità e di comunità solidale esempio per tanti comuni, ma soprattutto per i tanti volontari che hanno preso a cuore progetti come Ricibiamo, la Comunità educante, le Stagioni della Cultura e tanto altro ancora: il sistema Capurso.

Francesco è stato II Sindaco dei grandi numeri. Oltre 2200 delibere di Giunta e di Consiglio Comunale che hanno portato a Capurso 8 milioni di euro di infrastrutture realizzate da altri enti, 15 milioni di euro di finanziamenti, 22 milioni di euro investiti in opere pubbliche. Solo nell'ultimo anno di mandato ha visto l'apertura di 10 cantieri spingendo sull'acceleratore fino all'ultimo minuto.

Ai capursesi nel 2010 ha fatto una serie di promesse, il palazzetto dello sport e il cineteatro su tutte. E Francesco, da grande uomo di parola qual è, le promesse le ha mantenute. Niente di quello che era scritto nei suoi programmi elettorali è rimasto incompiuto. Il PalaPadovano è ormai realtà, pronto all'utilizzo sportivo dopo quarant'anni di speranze, richieste e attese. Il cineteatro sarà presto cantiere e in breve tempo diventerà fucina di storie, sogni, arte e bellezza.

In questi anni ho lasciato Francesco Crudele alla sera con un'idea brillante e l'ho ritrovato la mattina successiva con un'idea migliorativa già pronta.

Francesco in questi anni si è dedicato incondizionatamente al bene di Capurso. A Capurso ha dato tutto se stesso.

A lui sarò grato per sempre. Ho avuto la fortuna di lavorare mano a mano, tra cuore e politica, con un uomo che di normale non ha assoluta- mente niente, con tanti pregi e anche tanti difetti, ma che è la più speciale delle persone che si possano incontrare nell'arco di una vita.

Questo è il racconto di una storia avvincente, che ha cambiato le sorti di un paese e che ha dato una rotta da seguire agli amministratori del futuro, nel rispetto dei cittadini innanzi a tutto, uniti nella stessa direzione.

 

Michele Laricchia
Sindaco di Capurso

Scheda bibliografica
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a cura Francesco Crudele
Titolo Mano a mano. Dieci anni da sindaco, tra cuore e politica
Editore Scripta Moment
Prezzo € 15,00
data pub. giugno 2021
ISBN:  8894536041
In vendita presso:

 

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