Donato Arienzo (1917 - 1997)
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Recensione
    
Profilo biografico e testimonianze

 

     UN OPUSCOLO DEDICATO AL PROFESSOR DONATO ARIENZO

Approntato con il sostegno finanziario  della Banca di Credito Cooperativo di Conversano e con la fattiva collaborazione di alcuni componenti il direttivo del Centro Studi “M. Marangelli” è stato presentato - in occasione della cerimonia di premiazione della  III edizione del premio di studi intitolato al “Prof. Donato Arienzo” - un opuscolo dedicato a “Donato Arienzo (1917-2997). Profilo biografico e testimonianze. Arti Grafiche Scisci, Conversano 2006, pp. 48 con una illustrazione a colori e 18 in bianco e nero”. 
La prima parte della brochure è dedicata alle “presentazioni”. L’avvocato Francesco Judice - nella sua duplice qualità di Sindaco di Conversano e di Presidente pro-tempore del “Centro Studi «Maria Marangelli» - nella sua presentazione tiene a sottolineare le peculiari valenze del premio intitolato al professor Arienzo che, già giunto alla sua terza edizione, ha così coinvolto più volte gli alunni degli Istituti delle scuole medie superioni della provincia di Bari che si sono cimentati nel produrre lodevoli lavori sul tema “Ieri e oggi in Puglia… fatti e personaggi della società pugliese”. Ed ha colto, del pari, l’occasione per evidenziare quale apporto significativo ha avuto l’attuale presidente della Banca di credito cooperativo di Conversano, il sig. Giuseppe D’Orazio, sia nel promuovere e sostenere munificamente il premio intitolato al preside Donato Arienzo ch’era stato, prima del sig. D’Orazio, presidente del medesimo Istituto bancario cittadino. Dal suo canto l’attuale presidente del Banco di Credito Cooperativo di Conversano, il sig. Giuseppe D’Orazio, nel suo intervento ha messo in rilievo l’apporto profuso dal professor Donato Arienzo nel fondare e quindi nel consolidare le fortune dell’Istituto bancario conversanese che oggi - grazie  alla competenza, l’abnegazione e la lungimiranza del professor Arienzo - può vantare, oltre alla originaria sede centrale, ben due Agenzie di Città (che sono la più palmare testimonianza di quanto sia radicata nel territorio la Banca conversanese) e, quindi, ben altri sei “sportelli” in altrettanti centri nel Sud est barese (Rutigliano, Mola, Putignano, Bari e Triggiano). Per questo il sig. D’Orazio non ha potuto far a meno di enumerare almeno una parte delle benemerenze acquisite dal professor Donato Arienzo durante la direzione della Banca conversanese perché – ha rimarcato D’Orazio - il preside Arienzo non si è  limitato unicamente a stimolare, sostenere e quindi far crescere le principali attività artigiane e/o cooperative cittadine quanto non ha mai mancato di far intervenire, con interventi mirati, l’Istituto bancario conversanese da lui diretto nei più disparati settori produttivi cittadini prediligendo quelle iniziative, in senso stretto culturali, che miravano a mettere in risalto il patrimonio culturale, artistico e monumentale di Conversano.  
La seconda parte della brochure è stata dedicata, interamente, al profilo biografico del professor Arienzo. Ritratto, a tutto tondo, ch’è stato tratteggiato dal preside Domenico Zito. Questi non ha messo in rilievo non solo gli aspetti umani e professionali più significativi del professore Arienzo quanto poi pure quelli del manager dell’Istituto bancario della nostra comunità. Questo intento ha permesso al preside Zito di ricostruire il tipo di studi compiuti dal professor Arienzo, quindi le lauree che ha conseguite prima a Napoli e poi a Bari, e inoltre ha potuto delineare alcuni momenti della non modesta carriera politica del professor Arienzo cui ha fatto seguire, indicandoli partitamente, l’indicazione degli apporti che le capacità manageriali di Donato Arienzo hanno permesso prima la fondazione e poi la successiva fortuna dell’Istituzione bancaria conversanese che ha presieduto per ben 27 anni. Ovviamente non sono stati del pari taciuti, dal preside Domenico Zito, gl’interventi patrocinati dal professor Arienzo, nella sua qualità di Presidente dell’Istituzione bancaria conversanese, volti a sostenere quelle iniziative specificamente socio culturali che hanno permesso alla nostra cittadina di primeggiare, come nel passato, tra i comuni limitrofi.
La terza sezione della pubblicazione è stata dedicata, invece, a raccogliere le testimonianze e di ricordi di estimatori dell’operato del professor Arienzo. In proposito il preside Gaetano Filipponio ha consegnato, al curatore dell’opuscolo, un contributo ch’è stato intitolato “Ricordare Donato Arienzo” nel quale specificamente ricorda le peculiarità umane, culturali e intellettuali del preside Arienzo quindi quelle del Presidente dell’Istituzione bancaria conversanese che si è sempre dimostrato sensibile ai più pressanti bisogni delle scuole cittadine. E a testimoniare questa ultima benemerita tendenza il preside Filipponio ha avuto modo di ricordare, fra l’altro, come Arienzo si sia adoperato - proprio nella sua qualità di Presidente dell’Istituzione bancaria conversanese - per far dotare la Scuola Media “F. Carelli”, prima tra le scuole di Conversano, di un’aula informatica.  Vito L’Abbate, nella sua qualità di direttore del “Centro studi «M. Marangelli», ha, a sua volta, dedicato al professor Arienzo una sua commossa quanto partecipata testimonianza. Infatti, per l’ex Direttore del Museo civico ricordare il preside Arienzo ha significato riandare con la memoria alle sue prime incursioni nel mondo della scuola e quindi di fatto ad un periodo della sua giovinezza. Quando poi il professor L’Abbate ha dovuto rammentare le benemerenze del Presidente dell’Istituzione bancaria conversanese non ha potuto non accennare, anche con non poca riconoscenza personale, al patrocinatore di orami storiche e non ancor  superate iniziative culturali, curate dai componenti il civico museo. Iniziative tutt’altro che peregrine che, per l’appunto, hanno sempre trovato il professor Arienzo sempre disponibile non solo a sostenere finanziariamente quanto gli veniva prospettato (e che senza l’apporto concreto dell’Istituzione bancaria cittadina non si sarebbe affatto potuto realizzare) quanto anche a divenire il sollecito, stimolante propugnatore di tutto quanto poteva essere realizzato “Perché Conversano [fosse] più conosciuta ed amata”.
L’apparato paratestuale della brochure, particolarmente curato in ogni sua parte, è stato arricchito da una non modesta documentazione ch’è costituita da una serie di foto che illustrano ogni singola parte dell’opuscolo. Un ritratto a colori in quadricromia del preside Arienzo campeggia sulla copertina. Quindi ben altre 18 fotografie, in bianco e nero, documentano sia alcuni tra i momenti più significativi della vita del nostro professor quanto altresì non poche manifestazioni pubbliche che sono state presiedute o organizzate dal professor Arienzo nella sua qualità di presidente della locale Cooperativa di Credito. Queste ultime fotoriproduzioni permettono di rivivere visivamente alcuni momenti non marginali della vita della nostra comunità e dei quali è stato uno dei protagonisti, per l’appunto, il professor Arienzo. Nelle foto riportate nell’opuscolo che -intende essere un omaggio postumo al professore e al manager conversanese - infatti appaiono - di volta in volta - accanto al Nostro:  monsignor Domenico Padovano, il professor Matteo Fantasia, il senatore Pietro Mezzapesa quindi alcuni sindaci di Conversano e dei comuni limitrofi. Insomma il lettore ha la possibilità – proprio grazie alla documentazione fotografica ch’è stata allegata alla brochure - non solo di prendere visione diretta di alcuni particolari della vita privata del professor Arienzo quanto di poter riandare con la memoria a non pochi tra i momenti più significativi che la nostra comunità ha vissuto nella seconda metà del secolo appena trascorso.
Per quanto abbiamo prima indicato, riteniamo che sia un vero peccato che la pubblicazione dedicata a testimoniare l’attività meritoria di un nostro concittadino, scomparso solo sul finire degli ultimi anni del secolo scorso, non contenga un maggior numero di testimonianze rese dai pur molti suoi amici ed estimatori tutt’ora viventi. Riteniamo, altresì che sia altresì un peccato che la biografia tracciata, pur con così abile maestria dal preside Mimmo Zito, non si sia valsa della ricognizione degli archivi municipali cittadini (per l’attività svolta dal professor Arienzo prima come Commissario prefettizio, poi come Podestà della nostra cittadine e quindi come uomo politico interessato alla crescita della comunità conversanese) quindi poi pure della ricognizione degli archivi dell’Istituzione bancaria cittadina - ricognizioni di archivi che avrebbe permesso di poter ricostruire, davvero per intero, l’operato di Arienzo sia come manager della Banca di Credito cooperativo di Conversano che come professore e politico. 
Siamo, infatti, dell’avviso che una sistematica ricognizione dei due precitati archivi cittadini avrebbe potuto offrirci solo particolari inediti della sfaccettata  personalità del professor Arienzo quanto anche avrebbe fornito una documentata analisi delle iniziative che il nostro professore aveva felicemente comndotto in porto grazie alla sua preveggente duttilità di manager che - com’è noto - era vivamente interessato a promuovere la crescita, non solo economica, della comunità della quale si sentiva come uno strumento al suo servizio. 
Quanto abbiamo lamentato nelle ultime nostre righe non è dettato (lo si tenga ben presente) dal gusto peregrino di elencare lievi mente, ma è ispirato da una quanto mai ovvia constatazione. L’omaggio doverosamente tributato - questa volta - al  professore, al preside e al manager Arienzo quando mai potrà essergli rivolto - ben più compiutamente - in altra occasione?

Certo a tributare un omaggio - annuale - alla memoria di Donato Arienzo vi è il “Premio di Studio” a lui non peregrinamene intitolato. Ma quando si potrà ripetere una nuova occasione per tributare a Donato Arienzo un altro altrettanto sentito quanto doveroso omaggio? Si dovrà attendere, non vanamente, il centenario della sua nascita? Ci auguriamo-  ad ogni modo - che questo opuscolo dedicatogli da amici ed estimatori non sia o divenga una sorta di pietra tombale sotto cui si pone, una volta per tutte, il ricordo del Donato Arienzo educatore, preside e poi – infine - manager dai non modesti meriti imprenditoriali e civici.
 
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Scheda bibliografica
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Autore AA.VV.
Titolo Donato Arienzo (1917 - 1997)
Editore Arti Grafiche SCISCI - Conversano
Prezzo s.p.i
data pub. ottobre 2006
In vendita presso: Banca di Credito Cooperativo 
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L'esimio Dott. Florenzo Jaja
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
    
IL Benefattore

Il chirurgo di fama nazionale Florenzo Jaja (nipote del filosofo Donato, che fu paterno maestro, alla Normale di Pisa, del ben più noto filosofo fascista Giovanni Gentile) ha trovato, finalmente, il suo più amorevole e attento dei biografi. Mario Giannini ha, infatti, ricostruito (sulla scorta di un’inedita documentazione archivistica) alcuni nodi della storia della nostra comunità, quindi, della vita e delle opere (davvero notevoli, ma poi poco celebrate) di Florenzo Jaia nel volume L’esimio dott. Florenzo Jaia, progetto grafico e impaginazione “Graficòs/Conversano”, Scisci, Conversano 2004, pp. 102, € 5.

Dalle pagine di Giannini - per l’appunto - balza fuori, nitida e rimarcata, la nobile disinteressata filantropica invero singolare figura di Jaja scienziato (si laurea in medicina a Pisa; si specializza in chirurgia generale a Firenze; frequenta le più rinomate cliniche d’Italia e d’Europa e diviene -nel 1899- prima chirurgo interno supplente dell’Ospedale di S. Maria Nuova a Firenze poi primo assistente alla Clinica Chirurgica del Regio Istituto di Studi Superiori Pratici e di perfezionamento di Firenze, ma all’insegnamento cattedratico preferisce la corsia e quindi scrive e pubblica poco).

Del medico-chirurgo di notevolissimo bravura, capacità, competenza e talento (durante la gestione Jaja - quale direttore sanitario e medico chirurgo - il nosocomio conversanese raggiunge la sua massima floridezza, sicché accorrono all’Ospedale pazienti dalle più lontane regioni d’Italia, dall’Albania, dal Montenegro e dalla Grecia). Dell’organizzatore pragmatico e infaticabile (sovrintende, con straordinaria competenza e perizia, ai lavori di ristrutturazione dell’Ospedale e del Ricovero di Mendicità; organizza e dirige -durante il primo conflitto mondiale- corsi per infermiere. E ne prepara, con validi collaboratori, ben 40 mila). Del filantropo (arreda a sue spese alcune sale dell’Ospedale; fa da tramite per numerose e cospicue elargizioni, in denaro, in favore dell’Ospedale Civile e il Ricovero di Mendicità, ma dietro la figura degli ignoti benefattori fa capolino la sua figura, tanto che voci “non prive di fondamento asseriscono esserci quasi sempre Florenzo Jaja dietro l’anonimato di simili gesti e donazioni”).

Del benefattore (opera gratis e poi offre di tasca sua sussidi per le cure post-operatorie ai non abbienti).

Dell’uomo straordinario ed esemplare (bonario e caritatevole; discreto e schivo; apolitico e apartitico e “laico con un sostrato di cristianità autentica”).

Del padre anomalo ma affettuoso (non contrae matrimonio, non dichiara la maternità dei figli, ma è legato profondamente ai figli che, alla sua morte prematura, affiderà a un tutore).

La biografia di Giannini ha, inoltre, il merito di colmare una grave lacuna. Infatti della memoria dell’esemplare figura del dr Florenzo Jaja, quindi delle sue numerose meritorie opere, la nostra comunità non conservava che ricordi, quasi sostanzialmente orali. Ed erano, per ciò, affidati a quei pochi privilegiati che avevano avuto la fortuna di vivere a fianco del dr Jaja. Erano -questi ricordi- vivi ma che pur si sarebbero, altrimenti, dispersi (per sempre) col passare del tempo se Giannini non avesse provveduto a fissarli sulle sue pagine narrando (in modo partecipe e assolvendo parimenti ad un impegno civico -oltre che ad un esercizio di recupero di una scheggia della nostra memoria collettiva-) se Giannini non avesse ricordato episodi e aspetti fondamentali e significativi- della vita e delle opere del fondatore del nostro nosocomio. Un Ospedale Civile che, purtroppo, ora à stato ridimensionato da una ristrutturazione politico-selvaggia che non ha tenuto affatto conto del prestigio di cui, un tempo, godeva fuori dei confini della nostra regione; e che, in questi ultimi anni, lo Jaja, le sue strutture e i suoi medici erano - nonostante tutto - divenuti un punto sicuro di riferimento per i pazienti di tutti i paesi vicini.

La monografia di Giannini è presentato di Niki Amodio. Alla Presentazione seguono i capitoli (1-12) dedicati a far risaltare alcuni basilari episodi della vita e delle opere del dr Florenzo e contemporaneamente sono volti a contestualizzare, storicamente, il loro specifico -inimitabile insegnamento etico e civico. Gli stessi capitoletti sono, poi, arricchiti da puntuali, illuminanti note esplicative.

Alle pagine 89-90 è riportata una Sintesi biografica del dr Jaja, a cui segue una Postfazione di Piero Argento (p. 93). È poi riprodotta una scarna Bibliografia su e di Jaja (p. 95). E, infine, Giannini ringrazia (p. 98), per la insostituibile collaborazione offertagli: la sig.ra Caterina Di Maggio (dell’Archivio Storico del Comune di Conversano); il presidente del Consiglio Comunale (Vito Nicola Amodio) e il Banco di Credito Cooperativo di Conversano (munifico sponsor dell’opera).

Nel corpo del contributo sono riprodotte numerose illustrazioni in bianco e nero, non numerate, e di cui -non sempre- risultano esaustive le loro didascalie, ma che arricchiscono in modo notevole il volumetto. Le immagini riproducono, per l’appunto, istanti della vita del biografato, dei suoi figlioli e della sua maggiore opera: il nostro Ospedale, a lui - ora - intitolato.

Manca (ma è una lieve menda) l’indice generale e l’indice dei nomi e delle cose notevoli, sussidi questi ultimi che avrebbero facilitato una rapita individuazione di persone e istituzioni che sono il fondale storico del microcosmo -e per ciò della nostra comunità che visse gli anni del primo ‘900 - in cui operò e per il quale si prodigò l’esimio dottor Florenzo Jaja.

Francesco Saverio Iatta
Presentazione di Niki Amodio
    
IL Benefattore

Siamo a un secolo dalle vicende narrate da Mario Giannini e, forse mai come oggi, queste sembrano essere attuali.
Forse lo sono nelle nostre aspirazioni, nei nostri desideri, ma...
Non è giusto togliere al lettore il piacere di approfondite la dovizia di notizie storiche contenute nel manoscritto e frutto di una attenta, quanto delicata ricerca.
Sì, perché di ricerca si è trattato, per la gran quantità di documenti che hanno rappresentato il materiale, la stoffa con cui l'autore si è cimentato.
E a lui, nostro concittadino attento, il merito di aver sapientemente fatto convivere ricerca documentale e contestualizzazione storica, riuscendo, comunque, a fare emergere la figura dalle grandi doti professionali e umane quale fu quella dell'insigne Florenzo Jaja.
Uomo di grande cultura, filantropo, ricercatore, ciononostante vittima di calunnie delle invidie dei suoi contemporanei, riuscì a gettare le basi e a sviluppare quel progetto per il nosocomio che ancora insiste nella nostra città.
Non so dire se la stesura di questo testo capiti per caso in un momento storico in cui la nostra Conversano viene depauperata di un frutto che richiese sacrifici, tanta abnegazione e lungimiranza; so solo, però, che questa sarebbe una fine indegna per le energie e per le risorse personali che quest' Uomo spese nel realizzare un sogno al cui centro c'era, come bene fa evincere lo scrittore, il suo prossimo. È inutile dirlo: di personalità come quelle dell' esimio dottor Jaja la società contemporanea ha un gran bisogno.

 

Niki Amodio  
Scheda bibliografica
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Autore Mario Giannini
Titolo L'esimio Dott. Florenzo Jaja
Editore Arti Grafiche Scisci Conversano
Prezzo € 5,00
data pub. Aprile 2004
In vendita presso: cell. 339/62.41.812
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