Don Franco Renna

Don Franco Renna
vuoto
Introduzione
  
Primo anniversario
18 giugno 2010

A un anno di distanza dalla partenza di Don Franco Renna per il cielo, a celebrare la liturgia eterna nella gloria di Dio Uno e Trino, la sua Comunità Parrocchiale di San Domenico, insieme ai familiari tutti, lo ricordano con questa raccolta, coordinata da D. Pasquale Pirulli, suo successore nella guida pastorale della stessa.
Come fare a ricordarlo, quando tutti quanti (e sono tante ancora le telefonate di conoscenti che non hanno mai saputo della sua morte e, magari a distanza di tanti anni, desiderano parlargli!) quelli che lo hanno conosciuto e l'amano ancora e lo ritengono "vivo" non solo nell'eternità di Dio Padre Figlio e Spirito Santo, ma anche nella propria memoria e nel proprio devoto affetto?
Abbiamo pensato di raccogliere un po' quello che egli, con grande carità, con sensibile amicizia e con fantasia ha lasciato, scrivendo e parlando.
Insieme abbiamo voluto rivederlo in un book di foto che raccontano la sua vita, la sua passione per i giovani, la sua libertà e la sua sete di voler conoscere il mondo.
Non potevano mancare gli attestati di quelli che gli hanno voluto e gli vogliono bene e hanno accettato di scrivere una parola di gratitudine, di amicizia e di affetto.
In tal modo questo suo ricordo si articola in tre parti ben distinte.
La prima è tutta di suo pugno: sono lettere, biglietti, liriche, omelie. Ogni ricorrenza per D. Franco era l'occasione più bella per testimoniare la sua amicizia, la sua paternità. Magari qualcuno potrà anche sorridere nel rileggere le sue composizioni liriche, che non sono dello stesso livello letterario di quelle di Giacomo Leopardi, il poeta che egli amava tanto e del quale aveva progettato di studiare lo Zibaldone nella prospettiva di conseguire la laurea in lettere presso l'Università degli Studi di Urbino. Tuttavia sono espressione di un cuore buono, di padronanza del linguaggio e dei sentimenti. In queste composizioni come anche nelle omelie don Franco parlava "da cuore a cuore" e allora gli si può concedere anche la "licenza poetica" in cui c'è il sogno della bellezza e il fascino dell'amore e la delicatezza dell'amicizia.
La seconda parte è quella del dossier fotografico, quale intermezzo visivo, che è stato approntato raccogliendo alcune delle foto che documentano la sua vita personale e la stia attività pastorale ultratrentennale. Un sacerdote sempre presente nella vita della sua Comunità: non solo nei significativi momenti della celebrazione liturgica (battesimi, matrimoni, prime comunioni, festa di S. Antonio, benedizione degli animali, ecc.) ma in quelli della vita quotidiana (pranzo, cena, incontri conviviali, cui egli non sapeva mai dire di no!) con una particolare attenzione alle espressioni del bello. Questa parte è stata curata dalla sig.na Angelinda Ruospo, appassionata ed esperta di fotografia, alla quale si deve anche l'iniziale progetto grafico della copertina.
La terza parte è la raccolta dei ricordi, espressi in forma di lettera indirizzata dai suoi confratelli, dai suoi famigliari e da alcuni fedeli allo stesso caro D. Franco. Sono espressioni di gratitudine, di amicizia, di stima di quanti lo hanno voluto ricordare in questo primo anniversario della sua morte.
La liturgia funebre è un canto alla speranza cristiana che ha la sua radice nella Pasqua del Signore e noi siamo sicuri che in Cristo Crocifisso e Risorto, giudice e salvatore della nostra piccola storia umana, proprio perché siamo afflitti dalla certezza della morte, nello stesso tempo siamo illuminati dalla speranza della futura immortalità. Infatti "Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata, e mentre si distrugge questa dimora terrena, viene preparata una dimora eterna nel cielo". (Prefazio I della Messa dei defunti).
A tutti devo dire grazie per la disponibilità e la collaborazione che mi è stata offerta. Più che a me, il loro gesto dice ancora una volta amicizia affetto e gratitudine verso colui che per 36 anni è stato pastore, amico, consigliere dei giovani, delle famiglie, di tutti coloro che a lui si sono rivolti con fiducia e conservano di lui il ricordo di un dono, di un sorriso, di un consiglio, di una lettera e anche di una poesia.
La ricorrenza dolorosa e mesta del primo anniversario della sua morte diventa anche l'occasione buona di celebrare in lui un sacerdote buono, semplice, sognatore e ... poeta proprio in quest'anno che il papa Benedetto XVI ha voluto qualificare "sacerdotale" nella memoria del santo Curato d'Ars Giovanni Maria Vianney.
Il carattere frammentario di questi ricordi che ho raccolto mi suggerisce il pensiero conclusivo. Gesù alla fine della moltiplicazione dei pani, segno dell'eucaristia, nel vangelo di Giovanni (6, 12) rivolge ai discepoli questa raccomandazione: `Raccogliete i pezzi avanzati perché niente vada perduto"(Colligite fragmenta ne pereant). La vita di un sacerdote nella sua autenticità e fedeltà a Cristo è una "vita eucaristica" (pane spezzato e dato a tutti in carità) e quindi è bene che la comunità raccolga questi "frammenti-ricordi" e li conservi per lodare e ringraziare Colui, vero "Pane vivo disceso dal cielo"(Gv 6, 51), nella sequela del quale anche Don Franco, sull'esempio di Paolo, " si è fatto servo di tutti per guadagnare il maggior numero" (1 Cor 9, 19).
Il volumetto, stampato a cura del fratello D. Lorenzo Renna, viene offerto a tutti coloro che hanno conosciuto Don Franco, lo hanno avuto pastore insonne, padre affettuoso e premuroso, amico sincero e delicato, e commensale festoso, perché ne conservino la memoria e lo ricordino al Signore "buon pastore".

Sac. Pasquale Pirulli Parroco di San Domenico
Scheda bibliografica
vuoto
Autore Pasquale Pirulli
Titolo Don Franco Renna
Editore Pubblicità & Stampa srl - Modugno
Prezzo s.p.i.
data pub. giugno 2010
In vendita presso:
Cattedrale Rutigliano
vuoto

Flaviano

Flaviano
vuoto
Presentazione
  
Patriarca di Costandinopoli
Patrono di Conversano
Studio Storico-Cristologico

Il ricavato della vendita di questa pubblicazione sarà devoluto per il restauro della Basilica Cattedrale S. Maria Assunta di Conversano


In questo anno di grazia in cui Il papa Giovanni Paolo Il ha richiamato la riflessione e la preghiera della Chiesa sul "mistero di Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo-, quale prima tappa del pellegrinaggio del Grande Giubileo che inaugurerà il Terzo Millennio dell'Era cristiana, l'Istituto di Scienze Religiose "MARIA, MADRE DELLA SAPIENZA" della Diocesi di Conversano-Monopoli cura la pubblicazione del lavoro di ricerca storico-cristologica ed ecclesiologica, condotta con rigore scientifico, dal Sac. Pasquale Pirulli e intesa ad illustrare la personalità, l'insegnamento e la drammatica vicenda di Flaviano, Patriarca della Chiesa di Costantinopoli, venerato da secoli quale celeste Patrono della Chiesa e della città di Conversano.
La silloge documentaria, anche se "terreno di caccia" riservato agli specialisti, cui il "latinorum" non è indigesto come all'impetuoso Renzo Tramaglino che si confrontava con il pavido don Abbondio di manzoniana memoria, testimonia l'alto livello scientifico dello studio.
L'accurata ricostruzione degli avvenimenti che si svolsero nelle città di Costantinopoli, Efeso. Calcedonia e Roma. ottenuta attraverso la rilettura puntigliosa e vivace delle fonti documentarie, aiuta il lettore a comprendere gli errori di ieri e di oggi consumati intorno al mistero eccelso di Dio Uno e Trino e all'Evento per cui il suo Verbo "si è fatto uomo per noi e per la nostra salvezza".
L'autore ricostruisce le diverse tappe del confronto-scontro tra il pastore Flaviano, difensore strenuo della fede apostolica, e il pertinace monaco Eutiche che, nell'intento pur lodevole di affermare la sola piena divinità del Verbo di Dio, dissolve la concreta realtà della umanità assunta, per la quale il Figlio di Dio Padre è diventato nostro fratello.
La personalità, o per meglio dire, la santità del "mite Flaviano, poco incline alle schermaglie teologiche", è tratteggiata a tutto tondo e risulta dalla sintesi armonica delle sue qualità di pastore prudente e attento nella difesa del gregge, della sua fedeltà al Credo niceno, che trova nella sede primaziale di Roma la sua difesa e interpretazione autentica, della sua intransigenza dinanzi alle velleità dell'imperatore Teodosio II, che si arrogava il diritto di discettare su problemi teologici, pretendendo di "addomesticare" il vescovo della sua città imperiale, fieramente cosciente della sua libertà.
Di fronte a lui sta il monaco Eutiche che, facendosi forte degli intrighi di corte e dell'appoggio del patriarca di Alessandria di Egitto Dioscoro, inteso in quel tempo a esaltare il prestigio della sua sede, propone la sua parziale verità circa il "mistero" di Cristo. "L'eretico che è sempre fanatico, non è colui che ama troppo la verità. Eretico è colui che ama la propria verità più della verità stessa. Preferisce alla verità intera scoperta dall'umanità, la mezza verità che ha scoperto lui stesso." (G. K. Chesterton)
Il libro si raccomanda ai cultori della propria parziale verità, che nel tempo sono diventati tanto più pericolosi quanto più le loro idee sono state sponsorizzate dal potere politico o dai signori del mercato editoriale, com'è nei nostri giorni in cui si riscopre una forma di monofisismo con la universale ed esclusiva lettura "umana" della persona del Cristo, lettura che elimina e sottace la sua natura e persona di vero Dio, per cui è veramente "Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero".
Attraverso la drammatica vicenda, della quale è protagonista involontario e vittima innocente il santo vescovo Flaviano, vicenda che raggiunge il suo apice nel "brigantaggio efesino" dell'anno 449, Don Pasquale Pirulli dimostra "di che lacrime grondi e di che sangue" la storia della Chiesa "sposa di colui che ad alte grida disposò col sangue benedetto" (Dante Alighieri, Paradiso, XI, 32-33).
In controluce l'Autore pone in risalto la personalità di papa Leone I che, pur alle prese con la instabilità politica dell'Impero di Occidente a causa delle invasioni degli Unni di Attila, gestisce con consumata diplomazia ed equilibrio il delicato affare scoppiato a Costantinopoli, richiamando prima fraternamente il patriarca Flaviano alle sue responsabilità pastorali, resistendo poi alle pressioni dell'imperatore Teodosio II, dilazionando il suo intervento magisteriale pur sollecitato dallo stesso Eutiche, condannando le violenze perpetrate ad Efeso con la complicità del dispotico Dioscoro, riabilitando Flaviano dinanzi a tutta la Chiesa con l'approvazione delle decisioni del concilio ecumenico di Calcedonia e delle solenni onoranze tributate alle sue spoglie mortali per iniziativa del nuovo imperatore Marciano e della sua sposa l'augusta Pulcheria, che la Chiesa venera come santa.
Molto attuale è anche il riferimento allo spirito ecumenico che anima la ricerca storico-teologica. La sintonia tra l'affermazione della verità sul Cristo totale da parte di papa Leone I, del quale rimane fondamentale documento teologico il suo "Tomo a Flaviano", approvato nel Concilio di Calcedonia (451), e quella resa da Flaviano, di cui si citano la Professione di fede e le tante puntualizzazioni dottrinali, offerte nei vivaci dibattiti sinodali, è di forte auspicio perché il dialogo tra le Chiese sorelle di Roma e di Costantinopoli. che ancora oasi conosce incomprensioni, incertezze e stasi, continui e progredisca nella mutua fiducia. Alle soglie del Terzo Millennio dell'Era cristiana la speranza è che si giunga all'unità della verità nella carità della unica Chiesa di Cristo, che ha un solo Signore, un solo Spirito, un solo Battesimo e una sola Fede.
Il cristo è lo stesso "ieri, oggi e sempre": questo è l'assioma di Fede che rende attuale questa ricostruzione di uno dei tanti confronti delle scuole teologiche circa la identità del Cristo Signore e del cammino accidentato che la Chiesa ha percorso lungo i secoli.
Non sono stati trascurati dall'Autore i riferimenti alla devozione della Chiesa e del popolo di Conversano a San Flaviano, cui a ragione la tradizione popolare assegna la qualifica di "martire" che viene puntigliosamente valutata.
A Don Pasquale Pirulli, cui mi unisce una diuturna frequentazione amicale, che negli anni passati ha generosamente offerto la sua collaborazione di studioso e docente al nostro Istituto dettando i corsi di Cristologia e pubblicando articoli teologici nei Quaderni, va il ringraziamento per questo dono alla nostra Chiesa diocesana, soprattutto per quanto vi è in esso di provocatorio a conoscere il Cristo, vero Dio e vero uomo.
 Nella sincerità dell'amicizia ali rivolgo l'invito a non abbandonare gli studi, di cui questa opera è uno dei frutti maturi, anche perché gli riesce facile fondere nella sua azione pastorale il discorso scientifico della teologia e la passione di annunciare "il Cristo crocifisso e risorto", l'Alfa e l'Omega, verso il quale riesce a indirizzare, facendola maturare, la fede della Comunità parrocchiale affidata alle sue cure. alla quale mi onoro di servire.
Un doveroso ringraziamento porgo agli Amministratori della Banca di Credito Cooperativa di Conversano, sostenitori della pubblicazione, con un particolare pietoso "memento" per il compianto Presidente scomparso recentemente, l'emerito Preside Prof. Donato Arienzo, che con pronto entusiasmo aveva offerto la sua disponibilità e quella dell'Istituto di Credito conversanese a finanziare questa iniziativa storico-culturale-pastorale dell'I.S.R., impegno onorato dal neo Presidente Giuseppe D'Orazio e dal Consiglio di Amministrazione.

Diac. Matteo Pugliese
Direttore dell'I.S.R. della Diocesi di Conversano-Monopoli
Scheda bibliografica
vuoto
Autore Pasquale Pirulli
Titolo Flaviano
Editore Edizioni VIVEREIN Roma
Prezzo € 12,00
data pub. ottobre 2007
In vendita presso:
Basilica cattedrale Conversano
vuoto
Pirulli Pasquale

Note biografiche dell'autore
   
Pasquale Pirulli
Nato Rutigliano il 2 gennaio 1938

Ha studiato Filosofia all'Università Gregoriana di Roma e Teologia alla Facoltà Teologica "S. Luigi" di Posillipo (Napoli). 
Ordinato sacerdote il 25 marzo 1966, è stato Cappellano del carcere di Turi, parroco di S. Maria Addolorata in Triggianello, di S. Maria Ausiliatrice in Turi e di S. Domenico in Rutigliano. 
Ha tenuto il corso di Cristologia all'ISR "Madre della Sapienza" della Diocesi di Conversano­Monopoli. 
Tra i soci fondatori del Centro Studi Storici di Turi, ha pubblicato saggi sui quaderni "Sulletracce" dello stesso centro, e sulla rivista "La Scala" dei PP. Benedettini di Noci. Attualmente sta curando la pubblicazione dell'intero epistolario del Servo di Dio Mons. Giuseppe Di Donna o.ss.t., Vescovo di Andria.

 

 

Note biografiche dettate dall'autore
Pirulli Pasquale

Note biografiche dell'autore
   
Pasquale Pirulli
Nato Rutigliano il 2 gennaio 1938

Ha studiato Filosofia all'Università Gregoriana di Roma e Teologia alla Facoltà Teologica "S. Luigi" di Posillipo (Napoli). 
Ordinato sacerdote il 25 marzo 1966, è stato Cappellano del carcere di Turi, parroco di S. Maria Addolorata in Triggianello, di S. Maria Ausiliatrice in Turi e di S. Domenico in Rutigliano. 
Ha tenuto il corso di Cristologia all'ISR "Madre della Sapienza" della Diocesi di Conversano­Monopoli. 
Tra i soci fondatori del Centro Studi Storici di Turi, ha pubblicato saggi sui quaderni "Sulletracce" dello stesso centro, e sulla rivista "La Scala" dei PP. Benedettini di Noci. Attualmente sta curando la pubblicazione dell'intero epistolario del Servo di Dio Mons. Giuseppe Di Donna o.ss.t., Vescovo di Andria.

 

 

Note biografiche dettate dall'autore

Mostra posizione