Una delle finalità prioritarie della LUTE è la conoscenza del territorio nojano e pugliese che impegna molti docenti nello studio e nella ricerca delle radici storiche, degli eventi più significativi e dei personaggi nati a Noicattaro che hanno dato lustro alla cittadina grazie al loro impegno nel campo sociale, commerciale, scientifico, ecc.
La Puglia ha sempre offerto un quadro variegato di avvenimenti sociali e religiosi, di personaggi, di monumenti e di arte senza dimenticare il litorale costiero con località meravigliose che l’hanno sempre resa meta di tanti turisti. Da qui nasceva la necessità di istituire l’Università degli Studi che avrebbe dato alla Puglia e a Bari una vivacità culturale tale da diventare un centro organizzato di cultura dell’Italia sull’Adriatico verso l’Oriente, un focolare di scienze, una “grande scuola” dove giovani baresi e italiani, specialmente del Sud, e giovani dei Paesi Orientali avrebbero trovato accoglienza, cultura e ricerca.
Il Prof. Vito Didonna, docente di Filosofia, appassionato storico e entusiasta ricercatore di arti e documenti per conoscere e costruire periodi storici a noi poco noti, nel suo programma, attenendosi al tema del corrente anno accademico 2024-2025, “L’accoglienza e l’inclusione sociale”, ha voluto fare riferimento alla realtà storica e culturale della Puglia, terra di accoglienza di popolazioni balcaniche, albanesi e greche, da sempre presenti nel territorio pugliese con cicliche ondate migratorie, favorite dalla particolare collocazione dei mari Adriatico e Ionio, quindi terra di approdo e di conquista delle popolazioni originarie della penisola balcanica, della Grecia e dell’Oriente. Una terra che cresceva continuamente in campo commerciale grazie agli scambi economici favoriti dalla sua posizione marittima ma che mancava di un polo culturale. È per questo motivo che lo Stato Italiano decise di istituire l’Università.
Lo studio di Vito Didonna si è focalizzato sulla istituzione della Universitas Studiorum, sul lavoro immane fatto da un cittadino nojano, Nicola Pende, medico e scienziato, che si prodigò non solo a seguire i lavori strutturali, ma anche a favorire a Bari la nascita della Facoltà di Medicina. Incaricato dal ministro Gentile, Pende dette subito avvio alla costruzione e alla istituzione del polo universitario che venne inaugurato il 15 Gennaio 1925 nel Teatro Petruzzelli in un clima festoso e molto partecipato.
Vito Didonna nel libro ha riportato tutti i discorsi di illustri personaggi, presenti all’inaugurazione, discorsi appassionati e vibranti, che inneggiavano alla nuova fonte di sapienza, al nuovo centro di studi universitari a Bari, una città che in poco più di un secolo aveva raggiunto uno sviluppo portentoso, alla Università di Bari, la prima che nasceva ex novo dopo la costituzione del Regno d’Italia, alla Università di Bari, che nasceva nel dopoguerra sulle sponde dell’antica Peucezia che “natura volle protesa a guisa di enorme molo, verso il Mediterraneo orientale per congiungere in un amplesso spirituale l’Oriente con l’Occidente”.
Interessantissimo il discorso del Ministro S.E. Fedele che attraverso un excursus storico presentava la storia d’Italia e della Puglia, dei momenti bui e felici, come quello florido di Isabella d’Aragona nel 1500, come il periodo dopo il 1860 in cui nasceva il legittimo desiderio dei pugliesi di avere una Università propria, stimolato dalle generose concessioni di Gioacchino Murat; come il 1884 quando il Ministro Baccelli presentava un progetto sulla istruzione superiore e sulla possibilità “di istituire una Università in una delle città principali del versante Adriatico”; come il 1913 quando nella seduta del Senato l’On. Prof. Golgi ravvisava la necessità di creare una nuova Università a Bari; come il 1920 quando la questione della Università sembrava essere risolta nella convinzione corale dell’importanza di tale istituzione a Bari, intesa come ponte fra le due sponde dell’Adriatico. Solo nel 1925 il sogno diventava realtà: nasceva l’Ateneo con la Facoltà di Medicina e 22 istituti.
Nel libro sono inseriti tutti i messaggi dei vari membri della casa reale e del governo, tutti messaggi e telegrammi delle Università italiane e delle Università straniere che denotavano e denotano il riconoscimento della grande opera istituita a Bari e dell’immenso lavoro del Prof. Pende nominato Rettore della nascente istituzione che, nel suo messaggio inaugurale al popolo di Puglia, ribadiva ancora una volta l’importanza e i benefici fisici e spirituali della cultura a cui dovevano abbeverarsi tutti: “Dai più umili artigiani e contadini ai più nobili e ai più potenti: perché tutti hanno dato il loro obolo materiale, tutti il loro consenso di fede e di volontà alla realizzazione di ciò che dovrà nobilitare e rivelare lo spirito tuo agli occhi del mondo, la tua Universitas studiorum”. Il 15 Gennaio 1925 tutti erano in festa, era la festa di tutti, era la festa della nuova civiltà.
Questa nuova opera di Vito Didonna “1925-2025: Nicola Pende e la Cerimonia inaugurale della R. Università di Bari”, scritta in occasione del centenario della sua fondazione (1925-2025), arricchirà la conoscenza del nostro territorio, ricco di storia, che va esplorato e tutelato, conosciuto e amato.
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