Archeologia - Mediterraneo - Piazze
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Presentazione del catalogo
    
Archeologia - Mediterraneo - Piazze

Esposizione nelle sale del secondo piano del Castello di Conversano
dal 1° febbraio al 16 marzo 2025
Sarà possibile visitare la mostra
il sabato e la domenica
nei seguenti orari: 10.00-13.00 / 16.00-20.00


Conosco Donato Pace sin dagli anni 80, periodo in cui ho avuto l’opportunità e, potrei dire, la fortuna, di frequentare la sua Galleria “Studio 5”.

 

Donato ha curato ed ospitato negli ambienti di via Lamberti numerosissime mostre di artisti di altissimo livello ed ha concentrato intorno a sé ed alla sua ispirata iniziativa, l’attenzione di tutti gli artisti del circondario, nonché di tutti gli appassionati ed amanti dell’arte pittorica.

 

Egli allestiva ed incorniciava con straordinaria maestria, organizzando eventi che raccoglievano il consenso del movimento artistico del nostro territorio. Molto di rado, parlava di sé stesso... pochissime erano le occasioni in cui esibiva pubblicamente le sue opere.

 

Taciturno, riflessivo e soprattutto generoso e altruista, tendeva normalmente ad esaltare la produzione di artisti come Alinari, Nespolo, Donzelli, Latela, Prunella, Ambrogiuoni, Ambrosone, Discotto-Spada, Cataldi, Conversano oppure dei suoi amici pittori conversanesi Lestingi, Pesole, Panarelli, Mancini, D’Erasmo.

 

In realtà, sin da allora produceva opere molto interessanti frutto di una sapiente manualità maturata nel tempo e probabilmente dall’esperienza nel confronto con i grandi che ha frequentato.

 

È davvero una gioia ospitare negli ambienti del nostro Castello una mostra antologica tutta dedicata alla produzione artistica di Donato Pace, alle sue meravigliose geometriche rappresentazioni di una realtà ricca di colori perfettamente abbinati con gusto e coerenza.

 

È un riconoscimento alla sua generosità, alla sua dedizione ed al servizio che egli ha reso agli artisti contemporanei ed all’arte nella sua essenza.


Grazie Donato, grazie all’Associazione OspitiAmo Conversano per questa bella opportunità offerta al pubblico che ama la bellezza.

Giuseppe Lovascio
Scheda bibliografica
Autore Donato Pace
Titolo Archeologia - Mediterraneo - Piazze
Prezzo s.p.i
data pub. aprile 2024
Reperibile presso: Conversano via San Iommaso d'Aquino, 19 cell. +39 360 826 881
 

Presentazione del catalogo

Archeologia - Mediterraneo - Piazze

 
 

Conversano, 30 gennaio 2025 - Pinacoteca Paolo Finoglio.

Fotogallery
 
 

 

 

 

 

 

Presentazione del catalogo

Archeologia - Mediterraneo - Piazze

 
 

Conversano, 30 gennaio 2025 - Pinacoteca Paolo Finoglio.

Filmato
 
 

 

 

 

 

Donato Pace

Note biografiche dell'autore
   
Donato Pace


Profilo professionale


Parlare di oltre 32 anni trascorsi da pittore prima e da operatore culturale poi non è affatto semplice. Tenterò comunque di farlo in poche righe.

Negli anni '70 Conversano era una grande fucina di idee, una sorta di alveo per giovani artisti che ebbero la grande intuizione di costituirsi in gruppo, inizialmente "centro artistico pugliese" e in seguito "Studio 5". Questo gruppo promosse diverse iniziative artistico - culturali: il recupero, dopo anni di silenzio, del "maggio conversanese", per cui alla sola estemporanea di pittura andavano ad aggiungersi una mostra mercato (1972) e l'esecuzione di murales da parte di diversi artisti pugliesi (1995); il Concorso Nazionale di Pittura "Città di Conversano" (1993-'94); la "Mostra dei Sogni", ossia una mostra mercato di pittura, antiquariato, oggettistica e collezionismo. Per non parlare, poi, delle varie attività svoltesi negli ultimi anni a partire dalla grande collettiva inaugurata nel complesso di S. Benedetto con la presentazione del catalogo sui trent'anni detto Studio 5; come non ricordare, poi, la personale del maestro Luca Alinari "Nel fluire del Finoglio", per arrivare, infine, a "Le porte del Mediterraneo", l'ultima di una serie di esperienze che hanno potuto vedere la luce grazie al prezioso ausilio di collaboratori motto validi e che per non far torto a nessuno non vado ad elencare.

In questi anni ho avuto la fortuna di conoscere numerosi artisti di varia provenienza a livello nazionale, gli stessi che da iniziali "illustri sconosciuti" hanno finito, grazie alle diverse mostre personali succedutesi, per dare lustro alla nostra città. Motti pittori si sono inoltre rivelati amici, e a tal proposito non posso dimenticare e non menzionare l'amico Michele Ficarazzo, troppo prematuramente scomparso. A lui va il mio commosso ricordo e per questo abbiamo voluto assegnargli un meritato posto privilegiato in questo catalogo.

Durante questi anni di attività non ho mai smesso di crescere, imparando soprattutto dagli errori e facendo tesoro dette piccole e grandi soddisfazioni. Mi sono reso conto che occorreva dare un taglio diverso al. percorso finora svolto dallo Studio 5: man mano che gli anni sono passati, la fatica (non la stanchezza!) si è fatta sentire, e per questo ho apprezzato i risultati che derivano dal lavorare in gruppo. Lo Studio 5, pertanto, è confluito ufficialmente nell'associazione "Centro Culturale Studio 5" formata da un gruppo innanzitutto di amici, uniti dalla voglia di continuare a credere nette potenziatità del nostro territorio, convinti di poter fare ancora motto per valorizzare l'immenso patrimonio culturale locale che si profila quotidianamente sotto i nostri occhi. Lo spirito che ci anima è quello che nasce dall'entusiasmo sincero, dalla fiducia nelle istituzioni, dalla volontà di crescere, dall'amore detta nostra terra. E adesso non resta che partire. Anzi, l'abbiamo già fatto.

Note biografiche dettate dall'autrore
1974 - 2004 trent'anni di studio 5
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Recensione
    
 

“Studio 5” compie, in questo settembre 2004, trent’anni: i suoi primi trent’anni di vita. 
Sono stati per il suo fondatore, Donato Pace, trent’anni d’instancabile attività volti non solo a far affermare la sua creatura quanto poi pure sono stati dedicati (con successo non certo sempre modesto) ma a far maturare una coscienza pittorica tra i membri più sensibili della nostra comunità. Sono poi nondimeno stati, per chi dirige “Studio 5“, questi trent’anni -che vanno dal 1974 ad oggi - non sempre facili. Non semplici, perchè nel Sud (e in particolar modo in un borgo del Sud Est barese) nessun’altra istituzione culturale (non pubblica - lo si tenga presente - per valutare appieno la longevità della “galleria” di via Lamberti, la cui vitalità supera di gran lunga le media della vita di ben più accorsate gallerie d’arte nazionali) nessun’altra istituzione conversanese (di fatto pure formativa: com’è una galleria d’arte) ha mai avuto la medesima costanza, abilità e assennatezza nell’aver ragione delle avversità e per ciò altrettanta meritata fortuna nel catturare tanti estimatori e poi tanti altri clienti. 
Nessun altro, infatti, prima di Donato Pace, il titolare della galleria di Via Monsignor Lamberti 5, ha mai avuto prima di lui la spregiudicata risolutezza di misurarsi in una impresa che poteva parere donchisciottesca solo a chi non conosceva la passione che dominava Donato Pace: un amore sincero e travolgente per le arti visive e i suoi operatori: siano essi stati celebrità nazionali o, al contrario, dei semplici, ma entusiasti pittori della domenica.
Questi primi trent’anni dello “Studio 5” sono stati, naturalmente, anni di non sempre facile vita, ma sono sempre stati densi di soddisfazioni che, poi, sono quelle che realmente hanno gratificano Donato Pace, più che non gli stessi successi economici che sono seguiti ma una volta superate le avversità che pur deve saper sconfiggere un mercante d’arte. E questo  è stato possibile perchè Donato Pace ha sempre avuto la meglio (su ogni genere di traversia) grazie alla tenacia tipica del conversanese che conscio dei propri mezzi sa per ciò valorizzare la propria naturale predisposizione e con questa le sue stesse competenze professionali che quindi gli permettono di realizzare quanto poteva parere un sogno che, invece, già compie i suoi primi trent’anni di non modesta vita. 
Una ricorrenza celebrativa (qual è quella che festeggia i primi trent’anni di vita di una galleria d’arte) quanto più è significativa tanto più cela, tra le sue pieghe qualcosa di malinconico: proprio per la sua intrinseca natura. Occulta il tempo, che pur non è passato inutilmente, ma che pur, momentaneamente, sconfitto si riprende poi subito dopo la sua rivincita e di fatto vince: perché consacra una istituzione che per rivivere deve superare le forche caudine dalla spicciola cronaca cittadina per poi passare agli annali che registrano gli avvenimenti di rilievo di una  comunità. E così avviene naturaliter che una pur lieta consacrazione è in po’ come una dolce morte. Infatti si celebra una ricorrenza (di una istituzione cittadina, pubblica o privata, e quindi se ne sottolinea la loro rappresentatività significativa in seno ad una comunità) quando una istituzione, consegnata agli annali cittadini, corre il rischio di mummificarsi proprio nello stesso momento in cui se ne celebrano le qualità rilevanti. E questo perché celebrare è molto vicino a commemorare.
Ma “Studio 5” (e naturalmente chi lo dirige con tanta misurata passione) raggiunge - in questo settembre 2004 - solo un suo primo traguardo, sia pur non modesto. Quindi non è affatto il suo ultimo obiettivo e per ciò stesso non core il rischio di essere imbalsamata: anche se la si celebra.
Infatti proprio la ricorrenza celebrativa dei primi trent’anni di “Studio 5” ci pare che non si possa considerare una commemorazione in quanto si deve considerare il primo trampolino per realizzare di ben più invidiabili programmi. Ci pare, infatti, che - proprio partendo da questo suo primo pur ambito ma provvisorio traguardo (i suoi primi trent’anni di vita)  “Studio 5 “ si apra a nuove e più feconde iniziative. Si ripropone, infatti, con progetti (forieri di ancor più significati successi) che lo indicano come partner tecnico privilegiato di sponsor privati interessati, come lo è appunto “Studio 5”, alle affascinanti vicissitudini dell’arte moderna. 
L’ultima, ma già sperimentata esperienza su questo ultimo versante, ci pare la partnerschip, già felicemente collaudata, tra la direzione della “Corte Altavilla” e “Studio 5”. E, quindi, tra un nostro mercante d’arte ed un altrettanto intraprendente nostro operatore turistico. E chi conosce il volitivo, sagace e attivo impegno di Donato Pace sa di fare, in proposito, una facile profezia.
Infatti nell’attuale congiuntura politoco-economica (quando il mecenatismo delle istituzioni pubbliche diviene sempre più aleatorio) un imprenditore di cultura (quale è per l’appunto anche un mercante d’arte), per conservare la sua autonomia operativa, deve saper contare sulla sua inventiva e quindi sulla sua capacità di tentare vie prima seminesplorate. Deve, in sostanza, valersi dei successi e dei provvisori traguardi raggiunti e della sua competenza specifica per conquistarsi quegli sponsor privati che condividono i suoi precipui interessi e che, per ciò, gli possono facilitare la navigazione, non sempre agevole, in quella affascinante giungla ch’è tuttavia il mercato delle arti visive.
Noi, quindi, non possiamo che unirci -nella circostanza celebrativa dei primi tren’anni di vita di “Studio 5” - ai mille altri “in bocca al lupo” che perverranno, dai tanti altri suoi estimatori, a Donato Pace, che è il deus «ex machina» di “Studio 5”.

 

Francesco Saverio Iatta

 

Scheda bibliografica
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Autore Donato Pace
Titolo 1974 - 2004  trent'anni di studio 5
Editore Grafica Eurostampa Bari
Prezzo s.p.i
data pub. settembre 2004
In vendita presso: Studio 5 - Conversano via Carlo Cattanio, 2 tel. 080. 4954358 cell. 360826881
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