ProLoco - Castellana Grotte

ProLoco - Castellana G.

Sede

Via  De Consolibus 
70013 CASTELLANA GROTTE (Bari)
Telefono: +39 327 703 3074
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La storia

 Castellana nasce nell’alto Medioevo grazie alla colonizzazione operata dal Monastero di San Benedetto di Conversano nel X secolo, precisamente nel 901. Ciò è testimoniato da una pergamena che si riferisce all’atto di vendita di Ermenefrido, figlio di Ermuzio, e sua moglie Trasisperga a favore di lanniperto.

Il documento parla di un Castellano Vetere e di un Castellano Novo. Nel 1098 il Conte Goffredo di Conversano, di origini normanne, dona a San Benedetto tutto il territorio e consente all’abate di radunarvi gente per popolarlo.

La sua fondazione ufficiale viene fatta risalire nel dicembre 1171, quando l’Abate Eustasio donò il feudo di Castellano con buone condizioni di vassallaggio a due otrantini, Nicola e Costa, nel tentativo di ripopolare l’agglomerato di case esistenti, molte delle quali andate distrutte nel corso delle contese tra Ruggero II di Sicilia e i dinasti normanni, per goderne nuovamente delle rendite.

Il borgo vicus ricostruito ben presto si costituisce in universitas ed, in questo periodo è collocata la presunta visita di Federico II di Svevia e della sua sosta di una notte sotto l’ormai inesistente Olmo di Porta Grande.

Durante la dominazione sveva il monastero conversanese di San Benedetto viene abbandonato, e nel 1226 Papa Clemente IV concede il convento di Conversano a un gruppo di monache cistercensi fuggite dalla Morea, regione della Grecia centrale. A loro vengono assegnate tutte le proprietà dell’antica abbazia, compresa Castellana, e la giurisdizione ecclesiastica: ovvero la potestà ordinaria su clero e popolo di Castellana più il diritto di impugnare il pastorale e cingere la mitra.

Dopo la morte di Ladislao, nel 1426, la Regina Giovanna II di Napoli nomina duca di Bari il nobile abruzzese Giacomo Caldora, il quale ottenne, tra gli altri, anche il territorio di Castellana. I Caldora ebbero potere sino al 1440 quando Antonio Caldora, figlio primogenito di Giacomo e suo successore al titolo di duca di Bari, venne spodestato dal viceduca Marino Reguardati da Norcia, che offrì l’intero ducato, assieme a Castellana, a Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, principe di Taranto e figlio di Maria d'Enghien dal suo primo marito. 

Grotte di Castellana

 

Le Grotte di Castellana sorgono a meno di due chilometri dall'abitato nelle Murge sud orientali a 330 m s.l.m., altopiano calcareo formatosi nel Cretaceo superiore circa novanta - cento milioni di anni fa. La visita turistica si snoda per 1,5 km ma l'itinerario più lungo richiede due ore e si sviluppa per 3 km, tra caverne e voragini.

L'ingresso naturale è costituito da un'enorme voragine a cielo aperto, profonda una sessantina di metri, denominata la Grave. Dalla Grave alla Grotta Nera o della Lupa Capitolina, dopo aver superato il Cavernone dei Monumenti, superato la Calza e successivamente la Caverna della Civetta, attraversato il Corridoio del Serpente, la Caverna del Precipizio e il Piccolo Paradiso, si scorre per il lungo Corridoio del Deserto detto anche il Grand Canyon sotterraneo (di una colorazione rossiccia dovuta alla presenza in tale tratto di minerali ferrosi) si raggiunge la Caverna della Torre di Pisa, il laghetto di stillicidio, il Corridoio Rosso, la Caverna della Cupola e infine passando dal laghetto di Cristalli, si giunge nella luminosa Grotta Bianca. Tutto costituito da concrezioni stalattitiche e stalagmitiche e da gallerie intercalate dall'aprirsi improvviso di caverne.

 Tratto da: www/it.wikipedia.org/wiki/Castellana_Grotte

Due libri in uno
"Baciamani per le badesse" + "Antico ricettario delle monache di clausura"
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Baciamani per le badesse
  
Baciamani per le badesse  
Baciamani per le badesse

del Dott. Antonio Fanizzi

INTRODUZIONE   di Piero Longo

 Nel 2018, la Pro Loco di Castellana, lanciò un ambizioso progetto: “rendere bello il brutto” attraverso la realizzazione, nel borgo antico, di una galleria a cielo aperto con oltre dieci opere dipinte sulle vecchie porte.

Quest’anno, in occasione delle manifestazioni per gli 850 anni della fondazione della città patrocinate dal Comune, abbiamo voluto riprendere l’iniziativa “Le porte della badessa” coinvolgendo dieci pittori locali con la direzione artistica di Danilo Babbo, che armati di pennelli, tavolozze e colori, trasformeranno le decrepite porte d’ingresso, di alcuni locali del centro storico, in veri quadri d’autore. 

Le opere saranno incentrate sul tema delle badesse “mitrate” del monastero di San Benedetto di Conversano, che dal 1266 fino 1810 con gli stessi poteri del vescovo, esercitarono l’autorità temporale e spirituale su Castellana che da tempo rientrava nelle proprietà del monastero. Solo a queste donne era permesso di gestire liberamente, sia i diritti feudali sulla terra di Castellana, sia quelli canonici ovvero, il destino della Chiesa locale. Un autentico esempio di disparità di genere, ma al contrario rispetto a quelli dei nostri giorni. 

Per cui, attraverso questa originale operazione culturale e nello stesso tempo di decoro urbano, la Pro Loco mira a far conoscere periodi importanti della storia della nostra città attraverso un laboratorio artistico, impreziosito da un comitato scientifico presieduto da Antonio Fanizzi, profondo conoscitore della storia locale. Tonino, uno tra i migliori allievi di Marco Lanera, in qualità di “ricercatore inesausto” ha basato i suoi studi sulla rigorosa ricerca di documenti, smascherando fatti più legati alle “leggende e alle favole” che purtroppo, sovrabbondano su internet. 

Autore di pregevoli opere ed interessanti studi pubblicati su qualificate riviste e periodici, Fanizzi ha già dato alle stampe un pregevole volumetto, ormai introvabile, dal titolo “Il baciamano delle badesse “che ha rappresentato per noi della Pro Loco, una sapiente guida per la conoscenza di alcune pagine di storia locale poco note ma altrettanto affascinanti. Per questo abbiamo pensato di farci carico, grazie anche alla sensibilità e alla disponibilità della BCC cassa rurale ed artigiana di Castellana, di ristamparlo. 

Questa copia del “Baciamani" che il lettore ha tra le mani, si presenta in un formato originale, in quanto capovolgendo il libro, dalla parte opposta, è ospitato un pregevole studio della professoressa Enza Aurisicchio (rielaborazione del testo pubblicato sulla rivista Riflessioni-Umanesimo della Pietra luglio 2003 e 2004 diretta da Nico Blasi edita a Martina Franca) sulle antiche e ghiotte ricette delle monache di clausura del tardo Ottocento, quasi sempre tramandate oralmente di generazione in generazione e che invece, caso raro, questa volta sono riportate in un ricettario compilato nel 1887 da Angelina Brunetti (bisnonna dell'autrice), studentessa del collegio Vescovile di Conversano retto dalle Benedettine. 

Ci auguriamo che questa pubblicazione, non solo possa arricchire la manifestazione “Le porte della Badessa” prevista nel borgo antico il 15 settembre 2022, ma nello stesso tempo auspichiamo possa diventare un punto di partenza per un grande evento che ogni anno la città dovrà ospitare, con rievocazioni, mostre, giornate di studio, approfondimenti, degustazioni. Con il coinvolgimento non solo delle associazioni che sebbene da prospettive diverse, si sono già occupate e bene, delle Badesse, si potrebbe costituire un comitato presieduto dal Comune, con il quale, coralmente mettere insieme un nutrito programma, in modo tale che, dal prossimo anno possa divenire un appuntamento di grande interesse turistico. Ma se si vorrà, avremo modo di riparlarne. 

Su questa direzione sinergica e collaborativa che ci ha sempre contraddistinti, già quest’anno abbiamo mosso i primi passi con le amiche e gli amici dell’associazione “1171 l’origine”, concordando di organizzare autonomamente e per giunta nello stesso giorno, due iniziative, la nostra estemporanea di pittura che si lega, si integra e si completa perfettamente con la loro: “Metti una sera a cena con la badessa nel giardino del castello” per rendere onore agli 850 anni della fondazione della città. 

Insomma, “la strada delle Badesse” mitrate è stata tracciata, ora occorre percorrerla. Dipende solo da noi. 

Piero Longo

Presidente Pro Loco

Antico ricettario delle monache di clausura
  
Antico ricettario delle monache di clausura
Antico ricettario
delle monache di clausura
di Enza Aurisicchio

L’autrice del ricettario

Il quaderno di ricette in questione è stato compilato nel 1887 da Angela Brunetti (1866-1906), figlia dell’avvocato Vito e di Maria Mariani, nata a Mola di Bari e andata sposa, proprio nel 1887, all’avvocato Onofrio Tanzarella del ramo Cenci di Ostuni. Angelina, com’era chiamata in famiglia, studiò dapprima presso le suore di Santa Chiara di Mola e, successivamente, com’era consuetudine dell’epoca, si tra­sferì presso il Collegio Vescovile di Conversano, dove rima­se fino al momento del matrimonio.

In questo collegio le fanciulle acquisivano una prepara­zione culturale, che, pur non finalizzata all’espletamento di attività lavorative, era il requisito indispensabile per il possesso di una buona educazione; all’interno del convit­to, gestito dalle suore Benedettine, le giovani internate im­paravano a essere delle perfette padrone di casa, capaci di sostenere una conversazione interessante e di allietare la vita familiare con la conoscenza di uno strumento musi­cale. S’impartivano alle educande anche nozioni culinarie, sebbene queste competenze fossero proprie delle cuoche e delle vivandiere, che abbondavano nelle famiglie del ceto borghese ottocentesco; il saper cucinare, comunque, rientra­va nell’indispensabile bagaglio di conoscenze della futura signora, che doveva sovrintendere alla scelta e alla prepara­zione delle diverse pietanze.

 
Scheda bibliografica
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Autori Antonio Fanizzi,  Enza Aurisicchio
Titolo Baciamani per le badesse + Antico ricettario
Editore ProLoco - Castellana G.
Prezzo spi
pubb. dati settembre 2022
In vendita presso:
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Madonne e Santi di strada
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Quarto di copertina
  
Madonne e Santi di strada
Alla scoperta di edicole votive,
altarini ed icone di Castellana

Le numerose edicole votive, sparse nel centro abitato e nella campagna castellanese, testimoniano l’intensa fede che avevano i nostri avi, quando ancora le malattie, le guerre, le siccità e conseguenti carestie, mietevano moltissima gente. A chi si poteva chiedere aiuto se non a Dio, alla Madonna ed ai Santi? Nacquero così le edicole devozionali lungo le strette viuzze del paese e degli edifici rurali, il più delle volte dedicate a Madonne o Santi taumaturghi. È noto come questi templi in miniatura non siano altro che delle nicchie, ricavate nei muri esterni delle case, nelle quali veniva custodita un’immagine sacra. 

Ogni anno, in occasione della festa della Madonna o del Santo venerato, l’edicola veniva ornata a festa e con essa l’intera strada. 

La maggior parte delle edicole castellanesi sono dedicate alla Madonna. Antico culto, il nostro, che trova la sua massima espressione durante la peste del 1690, quando Castellana Grotte fu liberata dal morbo, per intercessione di Maria Santissima della Vetrana, divenendone quindi patrona di Castellana.
dott. ing. Alessandro Labonia
Scheda bibliografica
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Autore ProLoco - Castellana G.
Titolo Madonne e Santi di strada
Editore Printing s.r.l.
Prezzo s.p.i.
data pub. novembre 2021
In vendita presso:
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Università Popolare e della Terza Età di Conversano
  presenta  

 
 
Una Lezione di storia locale
"Baciamano per le Badesse"
Filmato
Conversano, 4 ott. 2022 Sala Castello
 

 


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