Descrizione
Figure di donne della storia e del mito si alternano in una carrellata di ritratti rivelatori dei loro più intimi sentimenti. Attraverso i loro monologhi, voci del passato reale e di fantasia reclamano il riscatto della loro memoria, spesso condannata dal tempo a una sorta di damnatio velata di misoginia. Donne come Maria Antonietta e Anna Bolena, ma anche Cassandra e Ifigenia, interloquiscono direttamente col lettore, raccontando la loro personale versione dei fatti. Un punto di vista privato ed esclusivamente femminile, solitamente trascurato dalla storia dei grandi eventi, che è quella fatta inesorabilmente dagli uomini.
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«Praticare un’arte, non importa a quale livello di consapevolezza tecnica, è un modo per far crescere la propria anima, accidenti. Cantate sotto la doccia. Ballate ascoltando la radio. Raccontate storie» Kurt Vonnegut, Quando siete felici, fateci caso
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C’è un qualcosa che attraversa le pagine di questo libro e che lega l’una all’altra le donne di cui si narra: la passione. È la passione - per la vita, per l’amore, per il potere - che le muove, spingendole verso un destino a tinte forti, spesso tragico. La passione è anche ciò che contraddistingue l’autrice stessa: suo è l’amore per la ricerca, per la riflessione, unito a un entusiasmo coinvolgente e alla capacità di meravigliarsi.
Le pagine che seguono raccontano di storie, storie di donne: personaggi famosi con un ruolo decisivo nelle vicende storiche, ma anche figure fantastiche e mitologiche. Donne assetate di potere e prive di scrupoli come Agrippina o Anna Bolena, la quale si autoassolve, affermando: «Non era ambizione, ma questione di sopravvivenza». In un mondo spietato e crudele bisogna rivestirsi di crudeltà o si è destinati a soccombere. Ci sono poi figure femminili che fanno del fascino un’arte: si pensi a Cleopatra, “la regina immortale”.
L’autrice ci accompagna così in un viaggio fantastico attraverso il tempo e lo spazio, conducendoci per mano nelle stanze più segrete di questo variegato universo femminile. Ci sembra così di sfiorare la dolce Arianna e avvertire il peso della solitudine di Cassandra, profetessa di sventure.
Il racconto di Chiara Pepe non è mai distaccato e impermeabile: l’autrice, con piglio sicuro, fa vivere le protagoniste mediante le pagine di questo libro, dando loro voce; anzi, le fa gridare per mostrarci i loro sentimenti e mettere a nudo la loro anima.
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