Archivi storici dei Cinque Reali Siti
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Recensione

  
Archivi storici dei Cinque Reali Siti
Comune di Orta Nova

Come ha rilevato Maria C. Nardella, soprintendente del la Regione Puglia  l’Accordo di Programma Quadro 2005 “Beni e attività Culturali” ha inteso promuovere e finanziare i progetti volti al recupero e alla conservazione del patrimonio archivistico degli enti locali. A tale scopo il Comune di Orta Nova, in qualità di Ente Capofila, con i comuni di Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella, ha ottenuto l’approvazione e il finanziamento del Progetto Archivistico denominato “A5RS. Tra gli altri adempimenti l’accordo prevedeva la pubblicazione stampata degli inventari formulati dalle archiviste Maria E. Lozupone e Laura Orsi e la immissione in rete del  lavoro da parte  della Halley Sud-Est.
La stesura del libro, curato da Maria Di Meo e Luigi P. Marangelli, ha presentato non poche difficoltà, poiché racchiude cinque archivi, tra loro correlati, di altrettante realtà con tratti di storia comune. Sarebbe stato più semplice trattarli separatamente, a compartimenti stagno, ma avremmo avuto dei contenuti slegati con pagine ripetute e prive di quello spirito di cooperazione che i cinque siti hanno vissuto nel corso degli ultimi secoli. Si è preferito una impostazione organica anche se irta di difficoltà per mettere in luce il gemellaggio stellare del 5 siti dalla loro origine.
è importante, a tal proposito, permettere la fruizione, da parte di ricercatori, storici, studenti, insegnanti, ed altri, di documentazione che ha acquisito un interesse storico.
è stata, pertanto, effettuata l’eliminazione di atti inutili che spesso non permettono l’individuazione della parte storica dell’archivio, nello spirito del mantenimento di una forte identità collettiva, che ha nell’archivio storico uno dei “monumenti” e una delle testimonianze più vive, uniche ed insostituibili.
A questo non facile compito hanno provveduto con oculatezza Laura Orsi e Maria Elena Lozupone. La documentazione è stata inventariata, seguendo la classificazione del titolario Astengo, riportato in appendice, in vigore dalla fine dell’Ottocento, con un certosino lavoro archivistico. Per evitare ripetizioni, sono state condensate e riportate in appendice le indicazioni delle leggi istitutive dell’Ufficio di conciliazione, Patronato scolastico, ONMI, E.C.A. e del Fascio di combattimento, Podestà e sindaci.
Per rendere uniforme ed organica l’esposizione degli archivi dei comuni dei Cinque Reali Siti si è adottato uno schema unico per ciascuno di essi col far precedere il sommario e l’inventario da cenni storici, note storico-istituzionali e archivistiche, inserendo immagini d’epoca e piante antiche che illustrano il percorso del territorio dalla sua costituzione a quello che oggi è sotto gli occhi di tutti. Una pianta generale, la più antica possibile, apre ciascun archivio. I sindaci delle comunità hanno assunto il compito di elaborare i cenni storici delle rispettive città evidenziandone le diverse peculiarità nel loro tragitto comune. Dopo trova posto l’immagine attuale del Municipio, del “comune”, cioè la casa comune che è l’emblema della identità  in cui si riconoscono i cittadini. Seguono le note storico-istituzionali che ne illustrano il cammino nell’ambito nazionale. Quelle archivistiche denotano le sensibilità delle amministrazioni alla conservazione della memoria. Abbiamo così lo spaccato di ciascuna identità.
Impegnativo è stato il reperimento e la descrizione di foto d’epoca che insieme alle piante antiche formano un insostituibile bagaglio di veri e propri documenti. Ogni spazio utile è stato arricchito con cartoline o foto che danno l’idea dell’evoluzione degli scenari con il trascorrere del tempo. Veri e propri flash d’epoca che testimoniano di usi, costumi, tradizioni del tempo. Belle sono le pagine in cui troviamo raccolte in un collage le ‘Immagini d’altri tempi’. Ben 72 icone arricchiscono questa pubblicazione e rappresentano la sintesi narrata della documentazione d’archivio descritta nell’inventario. Interessante l’immagine del comune di Orta Nova (anni Venti) in cui si nota un uomo con la paglietta, quella della diligenza, delle strade lastricate, dei monumenti ai caduti che esaltano il patriottismo, quelle che fanno leva sul sentimento religioso. Da non trascurare quelle del Passo d’Orta, del pozzo gesuitico e delle taverne di Carapelle, degli scavi di Ordona e della torre di Ordona, della Stornara e Stornarella d’altri tempi, Tra le ‘novità’ documentali segnaliamo ‘Le sedute del Decurionato dell’Università di Stornarella’ del 1808 scovate da Franco Luce attento e rigoroso cultore di storia locale.
Documenti d’archivio, foto d’epoca e piante antiche ci raccontano come fummo e come eravamo, facendoci riflettere sul presente e sulla preziosa funzione che abbiamo di conservare tutto il nostro patrimonio per le generazioni future. 
Il libro con veste sobria e gradevole si rivolge non solo agli addetti ai lavori ma ad un vasto pubblico di lettori desiderosi di conoscere aspetti non comuni di storia locale come quella dei Cinque Reali siti vissuti  tra Sette ed Ottocento in Capitanata. Un gemellare stellare che si ripresenta con scopi ambiziosi oggi. Non sempre i rapporti tra le comunità sono stati idilliaci ma ha avuto anche aspetti persino cruenti accaduti nella lotta per il lavoro come attesta l’episodio tra carapellesi ed ordonesi.   
Allestita da Franco Luce la interessante mostra di documenti antichi tratti dagli archivi dei Cinque Reali siti
Impostato inizialmente come una summa di singoli archivi di ciascun comune presentava intere pagine ripetute fino a cinque volte, sia nel quadro della loro realtà unitaria e sia nelle note storiche ed istituzionali. Si perdeva così quella peculiare connotazione di siti aggregati, quella che veniva chiamata Unioni d’Orta con documento del 1774. Un più idoneo piano finalizzato a dare una idea dell’aggregato che aveva visto i cinque comuni fisicamente distinti ma con finalità aggregative
Questi cinque comuni facevano parte come si evince dai disegni di Michele di due Locazioni. Quella d’Orta che comprendeva Ortanova e Carapella e quella di Ordona con le masserie di Stornarella e della sua frazione Stornara.

Un testo che esula dai canoni oggi diffusi
Da una lettura del lavoro che porta la firma di Maria Di Meo e Luigi Pietro Marangelli si evince che il lavoro è diretto a diversi fruitori. Non solo agli abitanti di ciascuno dei siti ma anche al cittadino comune desideroso di andare a curiosare.

Quindi due sono gli aspetti:
quello del lettore
quello dell’inventario che mette a disposizione di storici e ricercatori le indicazioni per
che sono finalizzati alla ricerca dei nessi tra causa ed effetto di fatti storici che riguardano una collettività. Ciò richiede l’uso della matematica con la rilevazione dei dati della rielaborazione e della traduzione in legge espressa da una funzione esposta graficamente. In tal modo si leggono i fenomeni collettivi che regolano gli eventi storici. Nelle loro cause economico-sociali,riscontrati nella dottrina economico-giuridica,  che non vanno disgiunti da aspetti etici e religiosi. È il compito dei ricercatori di professione. Lo si evince dagli studi di storici dell’epoca moderna e contemporanea.  Quello che sembra un arido elenco di nuclei familiari nella tassazione nel Catasto onciario ci può fornire utili informazioni su categorie di cittadini con le loro famiglie e di preti, orfani e  e vedove.    

 
Scheda bibliografica
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Autore M. Di Meo e Luigi P. Marangelli
Titolo Archivi storici dei Cinque Reali Siti
Editore Edizioni Parnaso - Foggio
Prezzo € s.p.i.
data pub.  2011
In vendita presso:
 www.editriceparnaso.it 

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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