Le carte degli Acquaviva d'Aragona di Conversano e duchi di Nardò, negli archivi spagnoli 
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Recensione
  
Collana Crescamus 18

Un primo significativo tassello per scrivere la storia della città
Le ‘carte’ degli Acquaviva d’Aragona


     È stato appena stampato dalla Editrice Parnaso (Roma-Foggia 2010) il primo, prezioso ‘tassello’ (‘Le carte degli Acquaviva d’Aragona, conti di Conversano e duchi di Nardò, negli archivi spagnoli’, pp.120, € 15) di un grande mosaico che si propone di realizzare un ambizioso   progetto: regestare (cioè presentare i singoli documenti riportati in sunto, in alcuni casi limitato alle sole indicazioni essenziali: data, nome delle persone partecipanti all’atto, scopo o causale di esso) tutte le ‘carte’ che permettono di ricostruire la storia degli Acquaviva d’Aragona del ramo di Conversano. Questa ineludibile iniziativa intende realizzare la sistematica raccolta delle fonti e quindi di tutta la documentazione, edita e inedita, reperibile presso le maggiori biblioteche e i più noti archivi europei che, attualmente, conservano parte della documentazione che è indispensabile per ricostruire la pluricentaria e complessa storia degli Acquaviva d’Aragona. Il progetto, che è stato ideato dai componenti dell’Associazione culturale «Apuliae Manuscritpta» che ha vinto un bando di concorso teso a selezionare le idee più innovative, si vale del finanziamento della Regione Puglia e quindi della collaborazione dell’Archivio Diocesano di Conversano. L’ambizizoso programma (dato davvero rilevante) già pianificato e quindi curato, in tutti suoi dettagliati particolari, dalle componenti dell’associazione «Apulia Manuscripta» (il team è composto da tre brillanti laureate conversanesi che poi si sono specializzate in archivistica) è, ovviamente, solo nella sua fase iniziale. Infatti, questo primo volume (cui ci auguriamo seguano, a brevi scadenze gli uni dagli altri, i volumi che renderanno conto dei risultati che man mano verranno realizzati dalle ricerche effettuate dall’équipe dell’«Apulia Manuscripta») offre la regestazione delle ‘carte’ riguardati gli Acquaviva che attualmente sono conservate presso la ‘Real Cancilleria, Archivio Real, dell’«Archivio della corona de Aragòn» di Barcellona (vi sono stati reperiti e quindi regestati sette unità archivistiche); presso l’Archivio General de Simancas (vi sono stati reperiti e quindi regestati ben 136 unità archivistiche) e, infine, presso la  Biblioteca Nacional de España de Madrid (vi sono state reperite e quindi regestate  13 unità archivistiche). 
      Il volume (curato dalle dr.sse Rosaria Colaleo, Mariarosa Lippolis e Aurora Martino) che regesta complessivamente ben centocinquatasei unità archivistiche è inoltre dotato di una descrizione della ‘Biblioteca Nacional de España’ di Madrid (p.29), quindi anche della descrizione dell’Archivio General de Simancas, Simancas-Valladolid (pp.34-35) infine della stessa Biblioteca Nacional de España de Madrid (pp.105). Poi di un “Indice onomastico e toponomastico” (pp.111-115 e che riguarda ben 207 tra nomi e toponimi), di una essenziale Bibliografia (p.116) e, infine, di un indice che facilita ogni ricerca in seno alla pubblicazione (p.117). 
     Ben due poi sono le ‘postfazioni’ (che, per un probabile errore di stampa, devono essere state poste all’inizio, invece, che al termine del volume 1 ). 
      La prima postfazione è dedicata a “Le fonti del regno di Napoli nell’Archivio generale di Simancas” ed è stata appositamente dettata da Julia Teresa Rodríguez de Diego, vicedirettrice dell’Archivo General de Simancas (Valladolid-Spagna) e membro dell’Instituto Universitario de Historia Simancas dell’Universidad de Valladolid. 
     La seconda postfazione è dedicata a “La Puglia e la corona di Aragona: una rapporto da riscoprire” stilata, a sua volta, da Àngel Casals Martínez professore di Storia Moderna presso il Departament de Història Moderna dell’Universitat de Barcelona. 
      All’inizio di “Le carte degli Acquaviva d’Aragona” il team dell’Associazione culturale «Apuliae Manuscritpta»  ha posto una illuminante “Prefazione” (pp.3-7) in cui dà ragionato conto delle finalità del suo operato informando, altresì, sulle iniziative che sono già in cantiere e quindi di quelle che stanno per esserlo dopo una attenta pianificazione che, concordata con il comitato scientifico (che garantisce la validità dei risultati acquisti e di cui fanno parte il prof. Biagio Salvemini, dell’Università di Bari, quindi il prof. Mario Spedicato, dell’Università di Lecce e Angelo Fanelli dell’Archivio Diocesano di Conversano che ospita la sede dei lavori e quindi custodisce i risultati delle ricerche dell’«Apuliae Manuscriptae») prevede quanto l’equipe si propone di realizzare sia a breve quanto a lungo termine. 
      Alla fine di questa essenziale segnalazione ci sia permessa una postilla cui affidiamo una nostra riserva. 
     Non dubitiamo affatto della competenza professionale dell’equipe che compone l’Associazione «Apuliae Manuscritpta», che ha per altro verso, brillantemente portato a termine il primo “step” dell’ambizioso progetto che intende portare a termine, ma ci permettiamo di segnalare che la riproduzione a colori (il cui montaggio è stato effettuato con la consueta proverbiale perizia da Leonardo Brescia, e quindi elaborata con mano davvero felice da Felice Di Chito) riportata sulla copertina di “Le carte degli Acquaviva” non rappresenta lo stemma degli Acquaviva d’Aragona quanto, invece lo stemma degli Acquaviva inquartato con quello degli Orsini del Balzo 2 
      Non per nulla lo stemma in questione è riprodotto, e quindi riportato, sul notissimo “Cenotafio”, realizzato dallo scultore Nuzzo Barba 3 . Cenotafio che, com’è noto, è custodito nella chiesa di S. Maria dell’Isola. 
     E accoglie, come si sa, le spoglie di Giulio Antonio Acquaviva e di sua moglie Caterina del Balzo.

      
      
Cfr. postfazione [post-fa-zió-ne] n.f. [pl. -i] commento a un libro, analogo alla prefazione ma posto dopo il testo. Foggiato su prefazione, con sostituzione del pref. post- a pre-. © 2005, De Agostini Scuola S.p.a. - Garzanti Linguistica.

Con coerenza il conte Andrea Matteo farà apporre, sul monumento funebre dedicato in S. Maria dell’Isola ai genitori, gli stemmi Acquaviva e Orsini del Balzo, ma non quello d’Aragona”, cfr. V. L’Abbate, Il ciclo pittorico di Paolo Finoglio sulla “Gerusalemme Liberata” nella Pinacoteca comunale, Sisci, Conversano 1999,pp.84-85 e cfr. riproduzione n.57, con relativa didascalia in Il ciclo pittorico di Paolo Finoglio, op. cit. p.85.

Cfr. Scultura nel Rinascimento in Puglia, a c. di C. GelaoCostruzioni restauri V. Modugno srl Capua-Comune di Bitonto, Edipuglia, Bari-S. Spirito, 2004, p.21-24.

  
Francesco Saverio Iatta
Scheda bibliografica
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Autori Rosaria Colaleo - Mariarosaria Lippolis - A. Martino
Titolo Le carte degli Acquaviva d'Aragona di Conversano e duchi di Nardò, negli archivi spagnoli
Editore Parnaso - Foggia
Prezzo s.p.i.
data pub. luglio 2010
In vendita presso:
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